Ci siamo ritrovati tutti domenica 1° agosto a San Paolo del Brasile, nella parrocchia-santuario di S. Giuda Taddeo, da 18 paesi diversi, per partire alla volta di Lavras (Minas Gerais), sede dell’incontro internazionale sulla pastorale vocazionale. Poteva essere Babele, e invece con la grazia del Signore è stata Pentecoste. Pentecoste, perché parlando lingue diverse e vivendo in contesti culturali tra i più disparati, ci siamo trovati tutti convergenti su un punto: vogliamo riscoprire o scoprire come far maturare la vocazione d’ogni cristiano e come presentare e rendere attuale la vocazione speciale che la Chiesa ha ricevuto dal Signore con l’intercessione del nostro fondatore.
A Lavras siamo stati accolti in maniera familiare dalla comunità della parrocchia di “Sant’Anna” con il suo parroco, p. Carlos Martinenghi scj. Il “Recanto Sagrado Coração de Jesus”, dove abbiamo vissuto per due settimane, è, infatti, di proprietà della parrocchia di Lavras.
Le conferenze sono state d’ottimo livello e hanno sicuramente dipinto la situazione vocazionale in maniera appropriata. Queste però non credo sarebbero bastate se fosse mancato l’altro aspetto dell’incontro, la presentazione delle varie realtà all’interno della Congregazione. Abbiamo scoperto così, in sintonia con il progetto “noi congregazione”, che il nostro istituto è quanto di più differente ci possa esser al suo interno. Ci sono province, almeno in campo vocazionale, che risplendono e altre che purtroppo hanno difficoltà molto grandi. Questo però non ha avuto, come risultato, il montare in superbia di alcuni o il deprimersi di altri, ma il condividere ansie e gioie. Scoprire che in alcune parti del mondo il carisma di p. Dehon è un faro che mostra a tanti la strada per seguire Gesù e che da altre parti bisogna fare i conti con problemi non facili da risolvere, ci ha fatti tornare a casa convinti che bisogna spendersi tutti, senza distinzione, per la causa delle vocazioni. Una provincia che non ha a cuore il suo futuro, e il suo futuro sono le giovani leve, è una provincia che è destinata a mordersi la coda.
In questo senso credo sia stata per me una lezione e uno stimolo grande il contatto con la provincia BM. La pastorale vocazionale è il motore trainante di tutta la provincia: è una pastorale vocazionale, che, pur essendo integrata e convinta della bontà della vocazione battesimale di ognuno, non perde mai d’occhio l’aspetto delle vocazioni di speciale consacrazione. Ogni parrocchia (dehoniana) ha un organismo di pastorale vocazionale cui partecipano laici, sposati e non, religiose e sacerdoti, e ha come scopo precipuo l’organizzazione delle attività vocazionali, l’accompagnamento dei candidati, il contatto con le famiglie e soprattutto lo stimolo alla preghiera per le vocazioni: ogni parrocchia dehoniana in Brasile dedica il giovedì alla preghiera per le vocazioni.
Il terzo aspetto dell’incontro di cui ho già accennato è stato l’incontro sul campo, con la realtà pastorale del Brasile. Il week-end tra le due settimane è stato dedicato alla visita di alcune parrocchie della zona di Minas. Noi del gruppo italo-francese siamo andati nella parrocchia “Divino Spirito Santo” di Varginha. A parte la grandezza, ciò che mi ha colpito è il coinvolgimento di tutta la parrocchia nella pastorale, compresa quella vocazionale. Il consiglio pastorale è un organismo complesso, frutto di tutte le esperienze pastorali della comunità parrocchiale, che si sforza di collaborare e di seguire la linea data dai padri della parrocchia, che è una linea veramente dehoniana, e lo si scopre visivamente nell’aspetto delle Chiese, nei rapporti, nella liturgia. Si può dire che ogni laico delle nostre parrocchie in Brasile è un “laico dehoniano”. Il 12 agosto poi abbiamo condiviso la liturgia eucaristica con la comunità di Sant’Anna in Lavras. Questo giorno, della morte del nostro fondatore, è per la comunità un giorno di festa e di lode al Signore per il dono fatto alla Chiesa per mezzo del p. Dehon.
Un risultato concreto è stato il messaggio che i partecipanti del convegno hanno inviato alla congregazione: messaggio che, partendo dalle situazioni diverse, guarda con fiducia al futuro, non dimenticando di fare anche proposte concrete.
La terza settimana della mia permanenza in Brasile è stata dedicata alla visita delle case di formazione della provincia meridionale. Da questo “tour” ho potuto apprezzare l’ospitalità e l’accoglienza dei confratelli, come la semplicità e l’entusiasmo dei giovani seminaristi (tanti).
Infine voglio ricordare e ringraziare tutti i confratelli che hanno preso parte a quest’incontro. Ognuno mi ha insegnato qualcosa: l’impegno, l’accoglienza, l’allegria, la gioia, l’entusiasmo, la serietà del lavoro, l’amore per il nostro carisma... Ringrazio in particolare p. Claudio Weber scj, superiore provinciale BM, che ci ha seguiti con disponibilità dal primo all’ultimo giorno di questo soggiorno in Brasile e voglio ricordare p. Ricardo Pascuale della provincia AU, che il Signore ha chiamato a sé pochi giorni prima di partecipare a questo incontro. Sicuramente vi ha partecipato dal cielo, condividendo le nostre preoccupazioni e le nostre gioie.