Il programma ESL (Inglese come Seconda Lingua) è un'iniziativa della provincia degli Stati Uniti, che viene svolta al Sacred Heart School of Theology di Hales Corners. Direttore religioso è il P. Paul Grizelle-Reid SCJ; direttrice del programma è la Sig.ra Allegra K. Troiano e professori stabili la medesima Sig.ra Allegra Troiano e la Sig.ra Nancy Patten. Collabora un terzo professore.
C'è il corso annuale, da ottobre a giugno, e c'è quello intensivo di tre mesi, da luglio a ottobre. Il corso si articola a tre livelli: quello dei principianti, quello intermedio e quello superiore. L'orario scolastico occupa tutto il mattino dalle 8.30 alle 12.00 con tre corsi di scuola. Al pomeriggio vi sono ancora una o due ore di scuola. Il corso è aperto a tutti, non soltanto ai religiosi SCJ delle altre Province.
Al corso estivo di tre mesi, quest'anno, hanno preso parte 18 studenti. I partecipanti SCJ sono stati: 2 brasiliani, 2 camerunesi, 3 indonesiani, 1 vietnamita, 2 portoghesi, 1 italiano, 2 spagnoli, 2 polacchi e 2 consiglieri generali. Vi era inoltre 1 religioso polacco della Congregazione della Missione (CM).
Oltre allo studio della lingua inglese: grammatica, vocabolario, dettato, conversazione, ascolto, cultura americana, ci sono anche visite guidate dalle professoresse Allegra e Nancy alle città e a luoghi tipici della vita americana. Il mese di luglio e agosto è stato dedicato alla scuola; nel mese di settembre c'è stata una settimana di vacanza a un lago e la partecipazione, nel Sud Dakota, alle celebrazioni del 75° di presenza dehoniana in quella missione.
L'animazione della vita comunitaria è stata guidata con molta attenzione e dedizione da P. Paul Grizelle-Reid. Ha aiutato il gruppo nella preparazione della Liturgia, con esercizi pratici di lettura dei testi liturgici; ha animato la vita d'insieme, sollecitando i diversi gruppi nazionali a preparare le specialità culinarie per l'incontro comunitario del martedì sera; si è reso sempre disponibile per accompagnare l'uno o l'altro a fare shopping. Due confratelli teologi (Douane e David) sono stati di sostegno alla vita comunitaria degli studenti, venendo incontro ad ogni loro necessità.
Le spese del corso per i partecipanti sono finanziate dalla Provincia US, alla quale va la gratitudine del gruppo.
(P. U.Chiarello)
Il giorno di Sant'Orsola, 21 ottobre scorso, ci ha lasciato un'altra suora che ha dedicato quasi tutta la sua vita ai Sacerdoti del Sacro Cuore, lavorando dal 1951 a Cristo Re (Roma), poi a Bologna e fino a giugno del 1993 ancora a Roma, alla Curia e Collegio Internazionale, data in cui le suore si sono ritirate.
È Suor Celsa Duci, nata il 15 maggio 1910. Aveva quindi 88 anni. Dopo essersi ritirata da Roma, è vissuta nella casa di anziane ed inferme della sua Congregazione a Ranzanico (Bergamo). È però deceduta a Gandino.
Suor Celsa è stata una donna che ha vissuto la sua vita religiosa con gioia, serenità, disponibilità incondizionata ed una semplicità propria dei «piccoli del Regno». In mezzo a noi è stata testimone del primato di Dio e dell'importanza del servizio fraterno. Amava la Chiesa e dimostrava un grande attaccamento ai Sacerdoti del sacro Cuore, tanto da non permettere la minima critica su di loro. Si sentiva contenta tutte le volte che le suore partecipavano a qualche festa insieme ai «Padri». È rimasta famosa una sua piccola frase: «la festa continua», incoraggiando tutti a godere il momento di fraternità e di festa della comunità.
Siamo certi che ora per lei la festa continua nella gloria e nella gioia del Padre, che ha amato con tutto il cuore e servito nei fratelli religiosi e sacerdoti.
Nel suo ricordo sentiamo ancora una volta la necessità di ringraziare tutta la Congregazione delle Orsoline dell'Immacolata di Gandino di quanto hanno fatto per molti di noi e per l'amore con cui l'hanno fatto.
Suor Celsa lavorava soprattutto in guardaroba. Era un'eccellente magliaia. Mentre cuciva e tesseva pregava per noi e per la Chiesa. La nostra preghiera l'accompagni davanti al Signore e ci ottenga la sua intercessione perché facciamo tesoro del suo esempio, imparando dalla sua semplicità, perché dei piccoli è il Regno di Dio.
La Commissione Dehoniana Giustizia e Pace della Provincia IS ha promosso un Convegno nazionale sul tema «Quale politica estera di pace?», realizzato a Milano, lo scorso 17 ottobre.
Il confratello P. Angelo Cavagna, Presidente di detta Commissione, riassumeva così la sostanza del tema dibattuto nel Convegno: «Il potere mondiale oggi è economico-finanziario, non politico. "Oggi è in atto la cosiddetta mondializzazione dell'economia - scrive papa Giovanni Paolo II nell'enciclica Centesimus Annus -, fenomeno, questo, che non va deprecato... Sempre più sentito, però, è il bisogno che a questa crescente internazionalizzazione dell'economia corrispondano validi organi internazionali di controllo e di guida, che indirizzino l'economia stessa al bene comune, cosa che ormai un singolo Stato, fosse anche il più potente della terra, non è in grado di fare" (n. 58). Se ciò è vero, risulta superato il vecchio diritto internazionale, fondato sull'idea degli stati sovrani armati, che in realtà non hanno più nulla di sovrano. La politica estera dei singoli Stati si logora dietro al tentativo di garantire gli interessi nazionali in qualsiasi parte del mondo. Tale, ad esempio, è lo scopo dichiarato dei paesi NATO, cioè dei paesi più ricchi a scapito dei paesi impoveriti (...). Una politica estera di pace deve puntare a costruire una vera ONU, democratica ed efficace, a garanzia per tutti dei diritti dell'uomo e dei popoli, sottratti alla dinamica perversa della competitività liberistica e sregolata delle multinazionali, che strumentalizzano il 'sistema militare' ai propri e opposti interessi».
Hanno partecipato al Convegno esperti delle varie sfaccettature della complessa eppure unitaria cultura della pace, tra cui il prof. Antonio Papisca, Mons. Gianfranco Bottoni e l'onorevole Patrizia Toia, alla data vice-segretario degli Esteri.
Ha partecipato anche il Superiore Generale che ha presieduto la Celebrazione Eucaristica, evidenziando le istanze evangeliche di pace e il doveroso impegno sociale dehoniano. Presentando il mistero eucaristico come il «mistero della pace», egli ha sottolineato l'impegno del credente per una politica estera di pace, impegno tradotto in presenza, comunione e liberazione.
I relatori, otto in tutto, hanno coperto il tema sotto angolazioni diverse: giuridica, politica, socio-economica, religiosa, missionaria, volontariato, obiezione di coscienza, testimonianza, ecc...: Così l'incontro non si è circoscritto alla diagnosi del problema, in una riflessione dottrinale e teorica, ma ha cercato anche di stabilire strategie adeguate, soluzioni ed impegni concreti.
Tra questi impegni, la promozione di un nuovo riordinamento dell'ONU e del concetto e prassi della difesa internazionale e della solidarietà ed interventi umanitari.
Particolare sensibilità ha avuto il Convegno per la problematica del Kosovo, già che vi partecipavano persone da anni impegnate in una presenza solidale in vista della pace nella regione. È stata resa nota ed incoraggiata l'iniziativa di una «mobilizzazione internazionale non violenta per la pace e i diritti umani in Kosovo e nel mondo. Prishtina 10 dicembre 1998», intitolata «I CARE». Prishtina è il luogo dell'appuntamento e il prossimo 10 dicembre la data.
La Commissione di Giustizia e Pace della Provincia IS intende appoggiare l'iniziativa. Chi volesse maggiori informazioni, le troverà sul n. 35 di Settimana del Clero, EDB.