Comincia la “Regione Nullius” Canadese (CAN)
e nascono i “Distretti” della Bielorussia (BIA)
e di Moldavia-Ucraina (MUK)
dipendenti dalla Provincia PO

Roma, 22 maggio 2002
Prot. N. 163/2002
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Carissimi Confratelli,

Ho il piacere di comunicarvi che il prossimo 7 giugno, solennità liturgica del Sacro Cuore di Gesù, avverrà l’unificazione della Provincia CA e della Regione CGA in un’unica “Regione nullius provinciae”, sotto il nome di “Regione Canadese” (CAN).

L’unione di queste due parti della Congregazione avviene come frutto di un processo, avviato da alcuni anni in un dialogo fraterno dalle tre strutture SCJ dell’America del Nord (US, CA, CGA), nel tentativo di rispondere più adeguatamente alla Missione Dehoniana sul loro territorio. I momenti decisivi sono stati segnati da tre Assemblee, che hanno coinvolto tutti i confratelli del Canada inglese e francese.

- agosto 2000: ricerca di un nuovo modo di governo al servizio della missione dehoniana in Canada;

- marzo 2001: scelta per una fusione dei due gruppi;

- agosto 2001: votazione per presentare al Superiore generale e al suo Consiglio la domanda di fusione in una sola Regione.

A partire da quel momento si sono fatti passi per precisare sia la forma di governo, che ritenevano più indicata, sia il processo per costituire il loro primo Direttivo. Coinvolgendo tutti i confratelli, hanno scelto la modalità della nomina da parte del Governo Generale, previa consultazione. Il Direttivo è composto da un Superiore Regionale, accompagnato da due consiglieri; uno dei quali è “Vicario” Regionale come rappresentante del Superiore regionale negli organismi ecclesiastici e civili di quella parte canadese, diversa da quella cui appartiene il Superiore regionale.

L’erezione canonica avverrà il 7 giugno 2002. Superiore regionale nominato è p. Richard Dominique Woodbury; Consiglieri sono p. Adrian Visscher e p. James Casper. Spetta a loro scegliere il Vicario regionale. La Regione è composta da 23 membri; 15 provengono dal CA e 8 dal CGA.

Lo scorso agosto i confratelli del Canada, radunati in Assemblea, hanno elaborato una “dichiarazione d’intesa”, che esprime lo spirito che li anima di fronte a questa fusione. Coscienti delle diversità di lingua e cultura dei due gruppi, si dispongono a fare un cammino per comprendere le diverse mentalità e per apprezzare le persone e le loro differenze. Si impegnano nella vita comunitaria e nella condivisione della spiritualità e apostolato con i laici, sorretti dall’eredità dehoniana che sono chiamati a mantenere viva nella Chiesa. Si propongono di rivedere le loro opere attuali, affinché possa essere testimoniata visibilmente la loro spiritualità di amore e di riparazione, rispondendo ai bisogni della società e del loro territorio. Concretamente stabiliscono di utilizzare tutti i mezzi disponibili per favorire l’interscambio e il mutuo arricchimento: imparando l’altra lingua e informandosi vicendevolmente di tutto, attraverso il bollettino informativo. Finalmente, nello spirito del Noi Congregazione, si affidano alla preghiera e al sostegno di tutti gli SCJ.

È una decisione che hanno coscientemente preso sotto il segno della speranza, della politica della vita e della fedeltà alla Missione SCJ Oggi nella Chiesa e nel mondo. Sono impegnati a dedicare tutta la propria vita per questa missione, lavorando anche decisamente per le vocazioni, affinché il dono del carisma, fatto alla Chiesa, possa prolungarsi nel tempo per il Regno del Cuore di Gesù nelle persone e nelle società.

Dietro a questo cammino c’è stata l’azione della grazia, certamente; ma anche c’è stata la mediazione indispensabile dei rispettivi Superiori dei due gruppi, p. Peter McKenna e p. Maurice Légaré, che hanno creduto e sperato per questo, animando pazientemente tutti i loro confratelli. Da parte del Governo generale hanno avuto un accompagnamento fraterno e rispettoso da parte di p. Tom Cassidy, riaffermando la metodologia di comunione e il senso di appartenenza a tutta la Congregazione.

Ma in questa festa del Sacro Cuore dell’Anno Giubilare Dehoniano, altre due nuove realtà vengono alla luce. Il Governo generale, dietro richiesta ufficiale della Provincia PO, e dopo un accurato discernimento e un’adeguata conoscenza della realtà dell’Est Europeo, erigerà i Distretti di Bielorussia (BIA) e Moldavia-Ucraina (MUK), dipendenti dalla Provincia PO.

I confratelli polacchi lavorano in Bielorussia fin dal luglio 1989, prendendo residenza stabile nel 1990, dietro richiesta dei Vescovi locali. Attualmente vi sono 11 padri, operanti in tre della quattro diocesi in cui è organizzata la Chiesa Cattolica in questo Paese (Grodno, Pinsk, e Witebsk). Il loro lavoro apostolico principale è la pastorale parrocchiale, le missioni popolari con la diffusione del culto del Sacro Cuore, l’attività caritativa, il lavoro educativo dei bambini e dei giovani, la predicazione degli esercizi spirituali, l’insegnamento nel Seminario Interdiocesano di Grodno con dei padri che vengono periodicamente per questo servizio dalla Polonia. Sono raggruppati in due comunità territoriali. Abbiamo una casa religiosa a Postawy ed è in costruzione un’altra casa religiosa a Grodno-Wiszniawiec, presso una grande parrocchia periferica affidataci dal Vescovo locale. Qui, in futuro, avremo le nostre strutture formative.

Si lavora con dedizione per le vocazioni, anche se non è facile, perché la gioventù sta scoprendo la Chiesa solo ora. La persecuzione comunista ha creato dei grandi vuoti generazionali. Attualmente abbiamo 5 religiosi bielorussi (1 fratello e 4 chierici) in formazione in Polonia. Quindi il Distretto BIA sorge con 16 religiosi (11 missionari polacchi e 5 religiosi bielorussi).

La nostra presenza in Moldavia cominciò l’8 dicembre 1990. Siamo i primi religiosi e il primo clero, che entra in questo paese dopo la caduta del muro di Berlino. In Ucraina la nostra presenza è molto più recente (1998).

In Moldavia siamo giunti per un fatto provvidenziale, dovuto all’insistenza dei bambini della comunità cattolica di Sloboda-Raszków, molto fervente, che ha sopportato il martirio della persecuzione con grande coraggio. Occupiamo tutto l’est della Moldavia, antico territorio ucraino, che oggi costituisce una regione autonoma chiamata “Repubblica Moldavo-Pridniestrovska”, con una popolazione di 650.000 abitanti, di cui i cattolici sono una piccola minoranza (2000 circa), distribuiti in questa lunga striscia di territorio oltre 300 Km, ma larga non più di 30 Km.

La situazione del paese, antico arsenale sovietico, è molto delicata e difficile, ed è una continua sfida per i nostri missionari. C’è molta povertà, così che gli SCJ, oltre ad essere impegnati apostolicamente con delle piccole e ferventi comunità cattoliche, cercano di fare presente la carità di Cristo attraverso le mense parrocchiali, che danno un pasto al giorno a 300 bambini; si offrono corsi complementari per quelli che non frequentano la scuola e corsi di cucito per le ragazze; abbiamo la scuola materna e altre attività caritative. Le opere assistenziali servono indistintamente i bisognosi, nella loro maggioranza ortodossi o addirittura senza un credo religioso.

Tra i cattolici è molto diffusa la devozione al Sacro Cuore di Gesù.

In Ucraina ci troviamo nel centro-nord del paese, con una sola comunità religiosa, accompagnando 12 piccole comunità cattoliche di rito latino, piene di entusiasmo e con una fede molto solida maturata sotto la persecuzione comunista. Anche qui i nostri confratelli sono presenti con la testimonianza della spiritualità dehoniana e della devozione al Sacro Cuore di Gesù. Tanto in Moldavia come in Ucraina, lavorano molto con i giovani pensando al futuro della Chiesa. Mentre vanno dando una solida formazione religiosa, trasmettono i valori fondamentali della nostra fede all’insegna dell’amore, della compassione, della misericordia, della riparazione e abbandono, che ci caratterizzano. Mi ha colpito molto costatare come queste comunità esprimono la loro fede e impegno battesimali, sorretti da una visione spirituale che fa riferimento alla tradizione dehoniana.

In Moldavia lavorano 8 SCJ, dei quali un padre e un fratello sono moldavi. Ci sono, inoltre, 6 studenti chierici moldavi a Stadniki e 1 novizio a Stopnica. In Ucraina abbiamo solo 5 confratelli SCJ, dei quali 1 fratello è ucraino. A Stadniki ci sono 4 studenti ucraini. Quindi, il nuovo Distretto Provinciale MUK nasce con 23 membri (10 missionari polacchi, 1 sacerdote moldavo, 2 fratelli locali -- un moldavo e un ucraino -, 10 studenti chierici locali a Stadniki).

BIA e MUK sono le prime due strutture dehoniane, dipendenti da una provincia, che nascono sotto la forma giuridica di Distretto. Si tratta di una nuova figura che otterrà precisione e un ordinamento maggiore nel prossimo Capitolo Generale; essa equivale a quella che oggi le Costituzioni chiamano “Regione” (cf Cst 126) dipendente da una Provincia.

Questi due Distretti nascono come promessa di vita, espansione e diversificazione della Congregazione nel cuore dell’Est Europeo. Sono una grazia del Cuore di Gesù per la Congregazione, chiamata a servire queste Chiese Martiri. Per la loro cultura diversa, per le esigenze di dialogo e collaborazione ecumenica con la Chiesa Ortodossa e per la profonda spiritualità dell’Oriente Cristiano, essere presenti e servire apostolicamente nei paesi dell’Est costituisce un arricchimento per tutta la Congregazione, per cui dobbiamo lodare e benedire il Signore.

La festa del Sacro Cuore riporti tutti i confratelli SCJ e tutti i membri della Famiglia Dehoniana a ritrovarci uniti nella celebrazione eucaristica e a rinnovare la nostra fedeltà al Signore secondo lo spirito di p. Dehon. E mentre lo ringraziamo, facciamo oggetto della nostra preghiera le intenzioni e i sogni dei confratelli di CAN, BIA e MUK.

Maria, che per la sua fede teologale, ha accolto nel suo Cuore Immacolato il Verbo Incarnato, prima ancora che nel suo seno, sia di particolare sostegno a queste 3 nuove realtà congregazionali e ai confratelli che le compongono.

Saluti fraterni.

P. Virginio D. Bressanelli, scj
Superiore generale


Começa a "Região Nullius" Canadense (CAN)
e nascem os "Distritos" da Bielo-rússia (BIA)
e da Moldávia-Ucrânia (MUK)
dependentes da Província PO

Roma, 22 de maio de 2002
Prot. N. 163/2002

Caríssimos Confrades,

tenho o prazer de comunicar-lhes que no próximo dia 7 de junho, solenidade litúrgica do Sagrado Coração de Jesus, dar-se-á a unificação da Província CA e da Região CGA numa única "Região nullius provinciae", sob a denominação de "Região Canadense" (CAN).

A unificação destas duas partes da Congregação acontece como fruto de um processo, encaminhada há alguns anos, num diálogo fraterno entre as três partes da Congregação na América do Norte (US, CA, CGA), na tentativa de responder de forma mais adequada à Missão dehoniana naqueles território. Os momentos decisivos foram as três assembléias comuns, entre dehonianos franceses e ingleses do Canadá.

- agosto de 2000: busca de um novo modo de governo al serviço da missão dehoniana no Canadá;

- março de 2001: escolha de um modo de unificação;

- agosto de 2001: votação para apresentar ao Governo geral o pedido de fusão.

A partir daquele momento foram dados vários passos para precisar a forma de governo e para constituir o primeiro Conselho regional. Foi escolhida a nomeação de um Superior por parte do Governo geral, ladeado de dois conselheiros, após consulta. Um dos conselheiros é o vice, sendo sempre alguém da parte diversa do Superior a fim de representá-lo junto aos órgãos eclesiásticos e civis.

A ereção canônica terá lugar a 7 de junho de 2002. O Superior regional nomeado é o P. Richard Dominique Woodbury; os Conselheiros são P. Adrian Visscher e P. James Casper. Cabe a eles escolher o vice. A região conta 23 membros; 15 provêm da CA e 8 da CGA.

Em agosto passado os confrades do Canadá escreveram um acordo que mostra o espírito que os anima diante desta fusão. Conscientes da diversidade de língua e cultura dos dois grupos, eles se dispõem a começar uma caminhada juntos a fim de compreender a mentalidade alheia e descobrir a riqueza desta diversidade de pessoas e culturas. Eles comprometem-se pela vida comunitária, na partilha da espiritualidade e do apostolado, junto aos leigos, amparados na herança dehoniana que sentem-se chamados a manter acesa na Igreja. Eles se propõem a rever as obras, para que possam ser um testemunho visível da espiritualidade do amor e da reparação, respondendo às necessidades da sociedade daquele território. Estabelecem meios concretos para estimular o intercâmbio e o mútuo enriquecimento: aprender a outra língua e informar-se de tudo, através de um boletim informativo. Finalmente, no espírito do Nós congregação, prometendo dedicar-se à oração e ao apoio de todos os confrades SCJ.

Trata-se de uma decisão tomada conscientemente, sob o signo da esperança, da política de vida e de fidelidade à Missão SCJ Hoje na Igreja e no mundo. Comprometem-se a dedicar toda a vida a esta missão, trabalhando pelas vocações, a fim de que o dom do carisma feito à Igreja, possa prolongar-se no tempo pelo reino do Coração de Jesus nas pessoas e na sociedade.

Neste processo todo, houve certamente a ação da graça, como houve a atuação decisiva dos respectivos Superiores dos dois grupos, P. Peter McKenna e P. Maurice Légaré, que acreditaram e esperaram por isto, animando seus confrades. Foram acompanhados pelo governo geral, especialmente por parte de P. Tom Cassidy.

Nesta festa do Sagrado Coração, dentro do Ano Jubilar Dehoniano, nascem outras duas novas realidades. O Governo geral, a pedido da Província polonesa erige os distritos da Bielo-Rússia (BIA) e da Moldávia-Ucrânia (MUK).

Os confrades poloneses trabalham na Bielo-Rúussia desde julho de 1989, fixando-se estavelmente em 1990, a pedido dos bispos locais. Atualmente os padres são 11, atuando em três dioceses das quatro existentes no país (Grodno, Pinsk, e Witebsk). Concentram-se na pastoral paroquial, nas missões populares, na difusão do culto ao Coração de Jesus, em obras de caridade, na educação de crianças e jovens, na pregação de retiros, no ensino no seminário interdiocesano, de Grodno, através de dois padres que vêm periodicamente para esta tarefa. Constituem duas comunidades territoriais. Há uma casa religiosa em Postawy e uma outra está em construção em Grodno-Wiszniawiec, junto a uma grande paróquia de periferia. Pensa-se constituir ali uma casa de formação.

Trabalha-se com afinco pelas vocaçães, entretanto, os jovens só agora è que descobrem a Igreja. A perseguição do regime socialista criou grandes vazios. Atualmente os religiosos bielo-russos são 5, (1 irmão e 4 fratres) em casa de formação na Polônia. Portanto, o distrito BIA nasce com 16 religiosos (11 missionários poloneses e 5 religiosos bielo-russos).

A presença na Moldávia começou em 8 de dezembro de 1990. Somos os primeiros religiosos e o primeiro clero ali presente depois da queda do muro de Berlim. Na Ucrânia, nossa presença é mais recente: 1998.

Chegamos à Moldávia por mera circunstância. Foi a insistência das crianças da comunidade católica de Sloboda-Raszków, muito fervorosa, que suportou corajosamente o martírio da perseguição. Ocupamos toda a parte leste do país, antigo território ucraniano, hoje chamado de "República Moldavo-Pridniestrovska", com população de 650.000 habitantes. Os católicos são pequena minoria, cerca de 2000, distribuídos ao longo de uma estreita faixa de 30 km de largura por 300 de comprimento.

A situação deste país, antigo arsenal soviético, é muito delicada e um desafio para nossos missionários. A pobreza é generalizada. Nossos confrades dedicam-se a testemunhar a caridade cristã, através de mesas paroquiais, alimentando diariamente 300 crianças. Oferecem cursos complementares para quem não consegue freqüentar a escola e cursos de costura, além de outras atividades caritativas. Estas obras sociais atendem sem distinção os necessitados, sendo a maioria dos assistidos ortodoxos ou sem credo algum.

Entre os católicos a devoção ao Sagrado Coração è muito difundida.

Na Ucrânia estamos no centro-norte, com uma única comunidade religiosa, a partir da qual trabalha-se em doze pequenas comunidades católicas de rito latino. O entusiasmo é grande, superado o período da perseguição religiosa. Aqui nossos confrades estão presentes com a espiritualidade dehoniana e com a devoção ao Coração de Jesus. Tanto na Moldávia como na Ucrânia, eles trabalham muito com a juventude, pensando no futuro da Igreja. Enquanto dão uma sólida formação religiosa, transmitem os valores fundamentais da nossa fé, sob o signo do amor, da compaixão, da misericórdia da reparação, do abandono, que nos caracterizam. Chama a atenção como estas comunidades expressam sua fé e seu compromisso batismal, sustentados por uma espiritualidade que tem paralelos com a tradição dehoniana.

Na Moldávia trabalham 8 SCJ, sendo moldavos um padre e um irmão. Existem ainda 6 fratres clérigos moldavos em Stadniki e 1 noviço em Stopnica. Na Ucrânia temos apenas 5 confrades, dos quais um é irmão ucraniano. Em Stadniki há 4 fratres ucranianos. Portanto, o novo distrito nasce com 23 membros (10 missionários poloneses, 1 sacerdote moldavo, 2 irmãos nativos -- um moldavo e um ucraniano, 10 estudantes clérigos em Stadniki).

BIA e MUK são os primeiros distritos dependentes de uma província. Trata-se de uma nova figura jurídica que deverá ser revista e regulamentada no próximo Capítulo geral. Na prática, equivale ao que hoje se chama de Região dependente de uma província (cf Const 126).

Estes dois distritos nascem como uma promessa de vida, expansão e diversificação da Congregação no coração do leste europeu. São uma graça do Coração de Jesus para a Congregação, chamada a servir a estas Igrejas mártires. Por sua cultura, pelas exigências de diálogo e colaboração ecumênica com a Igreja ortodoxa, pela profunda espiritualidade do Oriente Cristão, estar presente ali constitui um enriquecimento para toda a Congregação, fato que nos convida a louvar e agradecer ao Senhor.

A festa do Sagrado Coração seja ocasião de unir a todos os confrades e a todos os membros da família dehoniana na celebração eucarística e a renovarmos a fidelidade ao Senhor segundo e espírito de P. Dehon. Enquanto agradecemos, incluamos em nossas intenções estes novos confrades da CAN, BIA e MUK.

Maria, que por sua fé teologal, acolheu em seu coração imaculado o verbo Encarnado, antes de recebê-lo em seu seio, ampare estas novas realidades e os confrades que ali labutam.

Saudações fraternas,

P. Virginio D. Bressanelli, scj
Superior geral


The Beginning of the Canadian (CAN) "Regio Nullius"
And the birth of the Districts of Bielorussia (BIA)
And Moldavia-Ukraine (MUK) which are
dependent on the Polish Province (PO)

Rome, 22 May, 2002
Prot. 163/2002

Very Dear Confreres:

It is my pleasure to tell you that on June 7, at the solemn liturgy of the Sacred Heart of Jesus, a unification of the CA province and the CGA Region into a single "Regio Nullius Provinciae"[a region belonging to no province] bearing the name "Canadian Region" will take place.

The union of these two parts of the Congregation is happening as the result of a process set in motion a number of years ago in a fraternal dialog among the three SCJ structures in North America (US, CA, CGA) as an effort to respond more fully to the SCJ mission in those lands. The moments that were decisive took place at three Assemblies involving all the members of English and French Canada:

Following upon those events, steps were take to define the form of government as well as refine the process for the composition of their first administration. After a consultation of all the members, they selected the format of having the General Administration name the leadership after a consultation. The regional administration will be constituted by a regional superior and two councilors; one of these will be the "Regional Vicar" who will represent the regional superior in all civil and ecclesial associations in that part of Canada different from that to which the Regional Superior belongs.

The canonical erection of the region will take place on June 7, 2002. The regional superior is Fr. Richard Dominic Woodbury; the councilors are: Frs. Adrian Visscher and James Casper. It will be their task to select the Regional Vicar. The Region has 23 members of which 15 come from CA and 8 from CGA.

Last August the members from Canada assembled together and worked out a "declaration of intent" to express the spirit that animated them in achieving this fusion. Aware of differences in language and culture, they were disposed to undertake understanding of the different mentalities for the sake of valuing persons and their differences. They committed themselves to community life and to sharing spiritually and apostolate with the laity bolstered by the Dehonian heritage which they are called to keep alive in the Church. They reviewed their current works to make sure they gave visible testimony to their spirituality of love and reparation in response to the needs of society in their territory. In concrete fashion they undertook to make use of all the means available for exchange and mutual enrichment: learning the language of the other and becoming aware of each other through the information bulletin. Finally, in the spirit of "We, the Congregation" they committed themselves to prayer and support of all SCJs.

This was a decision deliberately taken as a sign of hope, of a policy of life and fidelity to the SCJ Mission Today in the church and in the world. They are committed to devote their lives to this mission, and working markedly for vocations so that the gift of the charism given to the church can prevail over time on behalf of the Reign of the Heart of Jesus in souls and in societies.

Crucial to this entire undertaking, certainly, was the activity of grace. Equally important were the indispensable good offices of Frs. Peter McKenna and Maurice Légaré, the respective superiors of the two groups, who believed and hoped for this eventuality and who encouraged all their brothers with great patience. On behalf of the general administration, Fr. Tom Cassidy was a fraternal and respectful companion who affirmed the methodology of communion and the sense of belonging the entire Congregation.

Yet on this feast of the Sacred Heart within the Dehonian Jubilee Year, there are two other entities being born. The General Administration, in response to an official request from the Polish province (PO) and upon a careful discernment and appropriate understanding of the situation in East Europe, will erect the Districts of Belarus (BIA) and Moldavia-Ukraine (MUK) as dependent on the PO province.

The Polish confreres working in Belarus since 1989 established a permanent residence in 1990 at the request of the local bishops. Presently there are 11 priests working in three of the four dioceses established by the church in that country (Grodno, Pinsk, and Witebsk). Their principal activity is parochial in nature, with parish missions, the promotion of devotion to the Sacred Heart, charitable work, education of children and young people, retreats, and teaching at the interdiocesan seminary at Grodno together with priests who come on occasion from Poland to perform this service. They are grouped into two territorial communities. We have one religious house at Postawy and another being built at Grodno-Wiszniawiec, close to a suburban parish church committed to us by the local bishop. In the future, it is here we expect to have a formation house.

There is dedicated commitment to vocation work even though it is hard because the young people are only now discovering the church. The communist persecution created great voids among the generations. Presently we have 5 Belarussian confreres (one brother and four clerics) in formation in Poland. And so the Belarus District begins with 16 religious (11 Polish missionaries and 5 Belarussian religious.

Our presence in Moldavia began on December 8, 1990. We are the first religious and priests to enter that country after the fall of the Berlin Wall. Our presence in the Ukraine is much more recent (1998).

We arrived in Moldavia providentially, owed to the insistence of children in the very fervent catholic community of Sloboda-Raszków who endured the martyrdom of persecution with great courage. We occupy East Moldavia, formerly Ukraine territory and entirely autonomous, which is called the Moldavian-Priedniestrovska Republic. It has a population of 650,000 with Catholics numbering about 2000 scattered along a strip of land about 300 Km long but only 30 Km wide.

In this former soviet arsenal, the situation of the country is very delicate and difficult and a constant challenge for our missionaries. There is a great deal of poverty such that the SCJs, in addition to their apostolic involvement in the tiny and fervent catholic communities, seek to evidence the love of Christ in parish soup kitchens, feeding about 300 children every day; they also provide classes for those unable to attend school and sewing classes for girls; we have a daycare center and other charitable works. These activities benefit the needy without discrimination, but the majority of recipients are orthodox or unchurched.

Devotion to the Sacred Heart of Jesus is wide-spread.

In the Ukraine, we are located in the north-central part of the country in a single religious community to accompany about 12 small catholic communities of the latin rite who are very enthusiastic about their solid faith which matured greatly under communist persecution. Our confreres here are present to give witness to Dehonian spirituality and devotion to the Sacred Heart of Jesus. Just like in Moldavia, our men in Ukraine work largely with youth, with a thought to the future of the Church. They go forward giving a solid religious formation and transmit the basic values of our faith under the banner of love, compassion, mercy, reparation, and renunciation which are our characteristics. I was frequently struck by the way these communities express their faith and baptismal dedication strengthened by a spiritual vision which harks back to the SCJ tradition.

In Moldavia, there are 8 religious working with a Moldavian priest and brother. Additionally, there are six Moldavian clerics at Stadniki and one novice at Stopnica. In the Ukraine, there are only five religious among which one brother is Ukrainian. There are four Ukrainian students at Stadniki. Hence, the new MUK provincial district will take birth having 23 members (10 Polish missionaries, 1 Moldavian priest, 2 brothers -- one a Moldavian and one a Ukrainian -- and ten cleric students at Stadniki).

BIA and MUK are the first two Dehonian structures, dependent upon a province, that take origin under the juridical form of a District. This is a new model which will be given greater precision and regulation in the next General Chapter; they are the equivalent of what today the Constitutions call a "Region" dependent on a province (cf. Cst. 126).

These two districts take shape as a promise for life, expansion, and diversification of the Congregation in the heart of Eastern Europe. They are a grace from the Heart of Jesus for the Congregation called to serve these martyr churches. Because of their different cultures, the need for ecumenical dialog and collaboration with the Orthodox church, and for the deep spirituality of Eastern Christianity, to be present and apostolically serve these Eastern countries is an enrichment of the entire Congregation for which grace we should give praise and blessing to the Lord.

May the Feast of the Sacred Heart of Jesus be an occasion for all the SCJ members and the members of the Dehonian Family to obtain unity in the eucharistic celebration and to renew our loyalty to the Lord according to the spirit of Fr. Dehon. While we give thanks, let us make the intentions and dreams of the men in CAN, BIA, and MUK the object of our prayers.

May Mary, who through her faith first received the Incarnate Word into her immaculate heart before He entered her womb, be a particular source of support to these three new entities in the Congregation and the men who make up their membership.

Fraternal Greetings.

Fr. Virginio D. Bressanelli, scj
Superior. General.