CONGREGAZIONE PER L'EDUCAZIONE CATTOLICA

DIMENSIONE RELIGIOSA DELL'EDUCAZIONE 
NELLA SCUOLA CATTOLICA

LINEAMENTI PER LA RIFLESSIONE E LA REVISIONE

Italian - English

INTRODUZIONE

Argomento

1. Il 28 ottobre 1965 il Concilio Vaticano II approvõ Gravissimum educationis sull'educazione cristiana. In essa venne delineato l'elemento caratteristico della scuola cattolica: áQuesta, certo, al pari delle altre scuole, persegue finalitõo õa realizzato il battesimo; di coordinare, infine, l'insieme della cultura umana con il messaggio della salvezza, in modo che la conoscenza del mondo, della vita, dell'uomo, che gli alunni via via acquistano, sia illuminata dalla fedeà .(1)

Il Concilio autorizza dunque a sottolineare, come caratteristica specifica della scuola cattolica, la dimensione religiosa: a) nell'ambiente educativo; b) nello sviluppo della personalitõuminato dalla fede.

Occasione, destinatari, scopo

2. õrvenuti da piõc.mi Ordinari locali e ai Rev.mi Superiori e alle Rev.me Superiore degli Istituti religiosi dediti alla educazione della gioventõalla Seconda Assemblea Generale Straordinaria del Sinodo dei Vescovi del 1985, non deve andare perduta. All'esame devono seguire decisioni circa quanto si puõlte famiglie ed alunni, trovino risposta efficace.

Collegamenti e fonti

3. Per dare esecuzione alla dichiarazione conciliare, la Congregazione per l'Educazione Cattolica õ ha presentato un testo-base circa l'identitõmpiono numerose famiglie religiose maschili e femminili. Il presente testo si basa sulle stesse fonti, opportunamente aggiornate, dei precedenti documenti, con i quali ha stretto legame.(4)

Limiti

4. In fedeltõole cattoliche, cioõesto Dicastero. Si õti. Si confida che, a tempo op.portuno, vi sarõ

Adattamenti

5. Le pagine che seguono offrono orientamenti di carattere generale. Infatti, le situazioni storiche, ambientali, per sonali sono differenti da luogo a luogo, da scuola a scuola, da classe a classe.

La Congregazione rivolge pertanto preghiera ai responsabili delle scuole cattoliche: vescovi, superiori e superiore religiosi, direttori di istituti, affinchõ

Rispetto della libertõ

6. Le scuole cattoliche sono anche frequentate da alunni non cattolici e non cristiani. Anzi, in certi Paesi, essi sovente costituiscono una larga maggioranza. Il Concilio ne aveva preso atto.(6) Sarõe delle famiglie. õgelico e di esporre i valori dell'educazione cristiana.

õchiaro a tutti che esporre o proporre non equivale ad imporre. L'imporre, infatti, contiene una violenza morale, che lo stesso messaggio evangelico e la disciplina della Chiesa risolutamente escludono.(8)

PARTE PRIMA

I GIOVANI D'OGGI
DI FRONTE ALLA DIMENSIONE RELIGIOSA
DELLA VITA

1. La gioventõ

Invito alla ricerca sulla condizione religiosa giovanile

7. Il Concilio ha proposto una realistica analisi della situazione religiosa del nostro tempo;(9) anzi ha fatto riferimento espresso alla condizione giovanile.(10) Altrettanto devono fare gli educatori. Qualsiasi metodo si usi, si tenga presente di far tesoro dei risultati delle ricerche sui giovani del proprio ambiente, senza dimenticare che le nuove generazioni sono, per certi aspetti, diverse da quelle cui si riferiva il Concilio.

La gioventõ

8. Un gran numero di scuole cattoliche si trova in quelle parti del mondo dove sono in atto cambiamenti profondi di mentalitõaree urbanizzate, industrializzate, avanzanti nella cosiddetta economia terziaria. Sono caratterizzate da larga disponibilitõ opportunitõ-media fin dai primi anni di vita. Ascoltano opinioni di ogni genere. Sono informati precocemente su tutto.

... manca perõ

9 Attraverso tutti i canali possibili, fra i quali la scuola, sono messi a contatto con informazioni molto divergenti, senza che siano in grado di portarvi ordine o di fare sintesi. Non hanno ancora o non sempre, infatti, la capacitõto religioso e morale, per assumere una posizione indipendente e giusta di fronte alle mentalitõono ancora in alcuni valori, sono tuttavia incapaci di dare ad essi una sistemazione, e spesso sono inclini a seguire la propria filosofia, secondo il gusto dominante.

I mutamenti non avvengono dappertutto allo stesso modo e con lo stesso ritmo. In ogni caso, alle scuole interessa esplorare in loco il comportamento religioso dei giovani per conoscere che cosa pensano, come vivono, come reagiscono lõo ugualmente sulle onde delle comunicazioni, che non hanno confini.

2. La condizione giovanile

Molti giovani vivono in una grande instabilitõ

10. Pur nella grande diversitõtenzione da parte degli educatori. Molti di essi vivono in una grande instabilitõ un'altra parte, essi sembrano avere giõ

... e in un ambiente povero di relazioni

11. Molti altri giovani vivono in un ambiente povero di relazioni e soffrono, pertanto, di solitudine e di mancanza di affetto. õ depressione dei giovani, e ciõ

... preoccupati per l'avvenire insicuro

12. Una larga fascia di giovani õto al fatto che facilmente slittano verso l'anarchia di valori umani, ormai sradicati da Dio e divenuti esclusiva proprietõlo atomico, la disoccupazione, l'alta percentuale delle separazioni e dei divorzi, la povertõcurezza dell'avvenire implicano, oltre tutto, una forte tendenza alla privatizzazione e favoriscono nello stesso tempo, lõono riuniti, la violenza non solo verbale.

Non pochi giovani ricercano esperienze alienanti

13 Non sono pochi i giovani, i quali, non sapendo dare un senso alla vita, pur di fuggire la solitudine fanno ricorso all'alcool, alla droga, all'erotismo, a esotiche esperienze, ecc. L'educazione cristiana ha, in questo campo, un grande compito da svolgere nei confronti della gioventõ

... e mancano di soliditõ

14. L'instabilitõpo; le loro decisioni mancano di soliditõondo un'ottica definita, nõ

Graduale abbandono della pratica religiosa

15. In qualche regione, una ricerca particolare potrebbe riguardare il fenomeno dell'allontanamento di molti giovani dalla fede. Il fenomeno, sovente, comincia con il graduale abbandono della pratica religiosa. Col passare del tempo, si accompagna con l'ostilitõ una crisi di consenso circa le veritõrapidi mutamenti culturali e sociali. Talvolta, non õ

Indifferenza religiosa

16. L'allontanamento assume spesso l'aspetto di totale indifferenza religiosa. Gli esperti si chiedono se certi comportamenti giovanili possano interpretarsi come sostitutivi per riempire il vuoto religioso: culto pagano del corpo, fuga nella droga, colossali á riti di massa à che possono esplodere in forme di fanatismo e di alienazione.

Ricerca delle cause

17. Gli educatori non si limiteranno ad osservare i fenomeni, ma ne ricercheranno le cause. Forse vi sono carenze al punto di partenza, ossia nell'ambiente familiare. Forse vi õsa scuola cattolica.

Aspetti promettenti

18 Vi sono numerosi aspetti positivi e molto promettenti. In una scuola cattolica, come peraltro in altre scuole, si possono trovare giovani esemplari nel comportamento religioso, morale, scolastico. Studiando le ragioni di questa esemplaritõo un ottimo terreno familiare, coadiuvato dalla comunitõ

Vi sono altri giovani che cercano una religiositõhe si interrogano sul senso della vita e scoprono nel vangelo le risposte alle loro inquietudini. Altri ancora, superando crisi di indifferenza e di dubbio, si avvicinano o si riavvicinano alla vita cristiana. Queste realtõ che la religiositõ

Motivi di riflessione

19. Ci sono anche giovani per i quali la permanenza nella scuola cattolica ha scarsa incidenza sulla loro vita religiosa; mostrano atteggiamenti non positivi verso le esperienze principali della pratica cristiana - preghiera, partecipazione alla santa messa, frequenza ai sacramenti - o addirittura qualche forma di rigetto, soprattutto nei confronti della religione di Chiesa. Potremmo avere scuole ineccepibili sotto il profilo didattico, ma difettose nella testimonianza e nella chiara proposta di autentici valori. In questi casi risulta evidente, dal punto di vista pedagogico-pastorale, la necessitõvi religiosi, ma anche del progetto globale in cui si sviluppa tutto il processo educativo degli alunni.

Posizione critica verso il mondo

20. Si dovrebbe conoscere meglio la qualitõligiosa giovanile. Non pochi si chiedono che cosa valga tanta scienza e tecnologia, se tutto puõo di piõ

Domanda critica verso la religione

21. In molti giovani, la posizione critica verso il mondo diventa domanda critica verso la religione, per sapere se essa possa rispondere ai problemi dell'umanitõi gruppi giovanili e dei movimenti di spiritualitõ

La scuola cattolica õ

22. La scuola cattolica accoglie milioni di giovani di tutto il mondo(12) figli delle loro stirpi, nazionalitõrtire lezioni, ma attua un progetto educativo illuminato dal messaggio evangelico e attento alle esigenze dei giovani d'oggi. La conoscenza esatta della realtõ

Gradualita nell'attuazione del progetto educativo

23. Secondo i casi, si deve ricominciare dai fondamenti; integrare quello che gli alunni hanno assimilato; dare risposte alle domande che salgono dal loro spirito inquieto e critico; abbattere il muro dell'indifferenza; aiutare quelli giõraggiungere una ávia miglioreà e dare loro una scienza alleata della sapienza cristiana.(13) Le forme e la gradualitõli degli alunni.(14)

PARTE SECONDA

DIMENSIONE RELIGIOSA DELL'AMBIENTE

1. Idea di ambiente educativo cristiano

Ambiente educativo

24. Nella pedagogia attuale come in quella del passato, si dõ e cooperanti, tali da offrire condizioni favorevoli al processo formativo. Ogni processo educativo si svolge in certe condizioni di spazio e di tempo, in presenza di persone che agiscono e interagiscono fra loro, seguendo un programma razionalmente ordinato e liberamente accettato. Quindi, persone, spazio, tempo, rapporti, insegnamento, studio, attivitõ

... permeato di caritõ

25. Fin dal primo giorno di entrata in una scuola cattolica, l'alunno deve ricevere l'impressione di trovarsi in un ambiente nuovo, illuminato dalla luce della fede, con caratteristiche originali. Il Concilio le ha compendiate in un ambiente permeato dello spirito evangelico di caritõibertõáMaestroà, che oggi come sempre cammina sulla strada della storia, e che õzzazione. Occorre passare dall'ispirazione ideale alla realtõderõi, educatori ed allievi, questa presenza suggestiva e familiare di Gesõ

Gli educatori primi responsabili

26. La prima responsabilitõagli educatori, come persone e come comunitõle disponibilitõno quale sia l'originalitõ

2. La scuola cattolica come ambiente fisico

La scuola cattolica ambiente familiare

27. Molti alunni frequentano la scuola cattolica dall'infanzia alla maturitõhe che rendono gradevole la vita di un felice ambiente familiare. E dove questo non esistesse, la scuola puõ

...umanamente e spiritualmente ricco

28. A creare un ambiente gradevole concorre l'idonea struttura dell'edificio, con zone riservate alle attivitõccorre ammettere che vi sono edifici privi di funzionalitõ

... caratterizzato da semplicitõngelica

29 La testimonianza della scuola cattolica, improntata a semplicitõrtõtalvolta complesse e costose. Non õe una necessaria opera di sostegno.

Da parte loro, gli alunni si sentiranno responsabili nell'aver cura della loro scuola-casa, per conservarla nelle migliori condizioni di ordine e proprietõõ

Nella organizzazione e nello sviluppo della scuola cattolica come ácasaà, sarõzia del suo Figlio e, fin dall'inizio, ha accompagnato la Chiesa nella sua missione di salvezza.

Importanza della collocazione dell' edificio della chiesa

30. Ai fini educativi contribuisce molto la collocazione dell'edificio della chiesa, non come corpo estraneo, ma come luogo familiare ed intimo dove i giovani credenti incontrano la presenza del Signore: áEcco, io sono con voi tut ti i giornià .(17) Dove, inoltre, celebrano con particolare cura le liturgie programmate nell'ambito scolastico in armonia con la comunitõ

3. La scuola cattolica come ambiente ecclesiale educante

Dalla scuola-istituzione alla scuola-comunitõ

31. La dichiarazione Gravissimum educationis(18) segna una svolta decisiva nella storia della scuola cattolica: il passaggio dalla scuola-istituzione alla scuola-comunitõgica, ma õolo di Dio trattata nel capitolo secondo della Lumen gentium.

La Chiesa, riflettendo sulla missione affidatale dal Signore, individua progressivamente gli strumenti pastorali piõõesso tempo, rispettosa dell'autonomia e della competenza proprie della ricerca scientifica.

Comunitõ

32. Della scuola-comunitõe ausiliario, i genitori, figura centrale in quanto naturali e insostituibili educatori dei propri figli, e gli alunni, compartecipi e responsabili quali veri protagonisti e soggetti attivi del processo educativo.(19)

La comunitõ - con diversitõdella comunitõ

Identitõ

33. La scuola cattolica ha avuto dunque dal Concilio una identitõiede tutti gli elementi che le consentono di essere riconosciuta non solo come un mezzo privilegiato per rendere presente la Chiesa nella societõco apostolato, di azione pastorale, non giõento del Santo Padre Giovanni Paolo II, per il quale ála scuola cattolica non õ20)

La scuola cattolica inserita nella missione della chiesa

34. La scuola cattolica trova la vera giustificazione nella missione stessa della Chiesa; si basa su un progetto educativo in cui si fondano in armonia la fede, la cultura, la vita. Per mezzo di essa la Chiesa particolare evangelizza, educa, collabora alla edificazione di un costume moralmente sano e forte nel popolo. Lo stesso Pontefice, inoltre, ha affermato che ála necessitõontributo allo sviluppo della missione del popolo di Dio, al dialogo tra Chiesa e comunitõ, punta di per sõ

Clima comunitario e vita consacrata

35. La maggior parte delle scuole cattoliche dipende da istituti di vita consacrata, i quali arricchiscono l'ambiente scolastico con i valori della loro comunitõ loro, il Signore.(22) Nella stessa loro vita comunitaria esprimono visibilmente la vita della Chiesa che prega, lavora e ama. Queste persone portano alla scuola la ricchezza della loro tradizione educativa, modellata sul carisma originario, e offrono una preparazione professionale accurata, richiesta dalla vocazione educativa. Esse illuminano il loro operare con la forza e la dolcezza della propria consacrazione. Gli alunni comprenderanno il valore della loro testimonianza. Anzi, si affezioneranno a questi educatori, che sanno conservare il dono di una perenne giovinezza spirituale. L'affetto durerõ

La Chiesa incoraggia i religiosi a vivere il proprio carisma educativo

36 La Chiesa incoraggia la consacrazione di chi intende vivere il proprio carisma educativo.(23) Invita gli educatori a non desistere dalla loro opera, anche quando õaffinchõdubbi e incertezze dovessero affiorare, se le difficoltõcrataà.(25) Tanto piõ

Apporto della competenza e testimonianza di fede degli educatori laici

37. Anche gli educatori laici, non meno che i sacerdoti e i religiosi, offrono alla scuola cattolica l'apporto della loro competenza e testimonianza di fede. Questa testimonianza laicale, vissuta in forma ideale, õto un apposito documento,(26) concepito come appello alla responsabilitõ'unitõno membri attivi e cooperanti, nell'uno e nell'altro campo di azione, anche vivendo in stati diversi di vita, secondo la vocazione di ognuno.

I laici gestori di scuole cattoliche

38. Ne consegue che la Chiesa fondi sue scuole e le affidi a laici; oppure che laici fondino delle scuole. In ogni caso, il riconoscimento di scuola cattolica õ di caritõ

Clima comunitario e partecipazione

39. La comunitõgualmente educatori, giovani, famiglie, in modo che ognuno possa svolgere la sua parte, sempre in spirito evangelico di caritõperti in ogni direzione tra quanti sono interessati alla vita della scuola. Un ambiente positivo favorisce gli incontri. A sua volta, la discussione fraterna dei problemi comuni arricchisce l'ambiente.

Di fronte ai problemi di vita quotidiana, forse complicati da incomprensioni e tensioni, la volontõgramma educativo comune puõritica circa l'andamento della scuola, con il concorso di educatori, alunni, famiglie, nel comune intento di operare per il bene di tutti.

Clima di confidenza e di spontaneitõ

40. Il clima comunitario nelle scuole primarie, in considerazione della peculiare condizione degli alunni, riprodurrõciti a instaurare stretta costante collaborazione con i genitori degli alunni. L'integrazione funzionale fra la scuola e la famiglia rappresenta, infatti, la condizione essenziale in cui vengono messe in luce e sviluppate tutte le potenzialitõo con l'uno e con l'altro ambiente, compresa la loro apertura al senso religioso e a ciõ

Incoraggiamento a fondare scuole primarie

41. La Congregazione desidera esprimere plauso e soddisfazioni a quelle diocesi che operano soprattutto attraverso le scuole primarie parrocchiali, ben meritevoli del sostegno di tutta la comunitõi, le scuole primarie. Manifesta altresõsi e a quegli istituti religiosi che abbiano il desiderio e la volontõ traguardo, che in alcuni Paesi õ

4. La scuola cattolica come comunitõ

Collaborazione con le famiglie

42. La scuola cattolica ha interesse a continuare e a potenziare la collaborazione con le famiglie. Essa ha per oggetto non solo questioni scolastiche, ma tende soprattutto alla realizzazione del progetto educativo. La collaborazione si approfondisce quando si tratta di questioni delicate: educazione religiosa, morale, sessuale; orientamento alla professione; scelta di vocazioni speciali. La collaborazione non õa insegna che la famiglia õ

Sensibilizzazione delle famiglie

43. I genitori sono i primi e principali educatori dei figli.(29) La scuola ne õamiglie lo sono. La scuola, allora, si assume anche il compito di illuminarle. Non si fa mai troppo in questa direzione. La via da seguire resta quella del servizio, dell'incontro, della collaborazione. Non di rado succede che, mentre si parla dei figli, si stimola la coscienza educativa dei genitori. Nello stesso tempo, la scuola cerca di coinvolgere maggiormente le famiglie nel progetto educativo, sia in fase di programmazione, sia in fase di verifica. L'esperienza insegna che genitori meno sensibili si sono trasformati in ottimi cooperatori.

La scuola Cattolica aperta alla comunitõ

44. áLa presenza della Chiesa in campo scolastico si rivela in maniera particolare nella scuola cattolicaà.(30) Questa affermazione del Concilio ha valore storico e programmatico. In molti luoghi, da tempi lontani, le scuole della Chiesa sono sorte accanto ai monasteri, alle chiese cattedrali e parrocchiali. Segno visibile di presenza e di unitõ suoi figli. Dopo averle istituite, mediante l'opera di vescovi, di innumerevoli famiglie di vita consacrata, di laici, non ha mancato di sostenerle nelle difficoltõ

Alla presenza della Chiesa nella scuola corrisponde quella della scuola nella Chiesa. õicabile della Redenzione del Cristo, õttolica si colloca come nella sua sorgente, riconoscendo nel Papa il centro e la misura dell'unitõ

Gli educatori, uniti cosõnerosa e umile comunione con il Papa, trovano la luce e la forza per un'autentica educazione religiosa. In termini pratici, il progetto educativo della scuola õlesiastico; disponibile alla collaborazione. Gli alunni cattolici sono aiutati ad inserirsi nella comunitõd associazioni e movimenti ecclesiali giovanili, collaborare ad iniziative locali.

Nel rapporto diretto tra le scuole cattoliche, il vescovo e gli altri ministri della comunitõvarie parti del mondo.(31)

...sensibile a tutte le cause nobili

45. L'educazione cristiana esige rispetto verso lo Stato e i suoi rappresentanti, osservanza delle giuste leggi, ricerca del bene comune. Quindi, tutte le cause nobili: libertõoro, progresso, sono presenti nel progetto educativo e sinceramente sentite nell'ambiente della scuola. Avvenimenti e celebrazioni nazionali dei rispettivi Paesi hanno la dovuta risonanza.

Allo stesso modo, sono presenti e sentiti i problemi della societõ internazionale. Per l'educazione cristiana l'umanitõertõso per tutti i popoli e aiuto fraterno per le genti meno fortunate, hanno nella scuola convinta accoglienza. Trovano pure spazi analoghi appelli di autorevoli organismi internazionali come l'ONU e l'UNESCO.

Leale servizio alla societõ

46. L'apertura civile delle scuole cattoliche õ servitore. Fortunatamente la comprensione per le scuole cattoliche sembra in via di miglioramento, almeno in un buon numero di Stati.(32) Vi sono indizi che i tempi maturano, come dimostra una recente inchiesta fatta dalla Congregazione.

PARTE TERZA

DIMENSIONE RELIGIOSA DELLA VITA
E DEL LAVORO SCOLASTICO

1. Dimensione religiosa della vita scolastica

Partecipazione attiva dell'alunno

47. Gli alunni impiegano la maggior parte delle loro giornate e della loro giovinezza nella vita e nel lavoro di scuola. Spesso si identifica áscuolaà con áinsegnamentoà. In realtõdella vita scolastica. In armonia con l'attivitõ comunitariamente: studio, ricerche, esercizi, attivitõ scuole, differisce da loro su un punto sostanziale: essa õica. Quindi, lavoro di scuola accolto come dovere e svolto con buona volontõ

Itinerario cristiano

48. Non õ, religiosamente sensibile, sa di compiere la volontõ ha occupato la giovinezza col lavoro e ha fatto del bene a tutti.(33) Altri studenti, privi di questa dimensione religiosa, non potranno ricavare frutti benefici e rischiano di vivere superficialmente gli anni piõ

Lavoro intellettuale

49. Nel quadro della vita scolastica merita un cenno speciale il lavoro intellettuale dell'alunno.

Questo lavoro non va disgiunto dalla vita cristiana, intesa come adesione all'amore di Dio e compimento della sua volontõ stimola la voglia di conoscere l'universo creato da Dio. Accende l'amore della veritõ metodo, alla precisione, segno di una mente ben fatta, che lavora con senso di responsabilitõcorda la legge della Genesi(34) e l'invito del Signore.(35)

... suo influsso nella formazione cristiana

50. Il lavoro intellettuale, arricchito di questa dimensione religiosa, opera quindi in piõsonalitõ

2. Dimensione religiosa della cultura scolastica

Coordinamento tra cultura umana e fede

51. La crescita del cristiano segue armonicamente il ritmo dello sviluppo scolastico. Col passare degli anni, nella scuola cattolica si impone, con esigenza crescente, il coordinamento tra cultura umana e fede.(36) In questa scuola, la cultura umana resta cultura umana, esposta con obiettivitõimento spirituale. Il coordinamento tra universo culturale umano e universo religioso si produce nell'intelletto e nella coscienza del medesimo uomo-credente. I due universi non sono parallele incomunicabili. I punti d'incontro, da individuare nella persona umana, protagonista della cultura e soggetto della religione, quando si cercano, si trovano.(38) Trovarli non õanno il dovere di agire concordemente. Ognuno svolgerõe. Nella scuola cattolica e, analogamente, in ogni scuola, Dio non puõ

á Sfide à alla fede

52. La scuola cattolica secondaria riserverõ e rifiutare criticamente i disvalori culturali, i quali attentano alla persona e perciõ

Nessuno si illude che i problemi della religione e della fede possono trovare compiuta soluzione nella sola realtõuttavia esprimere la convinzione che l'ambiente scolastico õ

La dichiarazione Gravissimum educationis, in sintonia con la Gaudium et spes,(40) indica come una delle caratteristiche della scuola cattolica l'interpretazione e l'ordinamento della cultura umana alla luce della fede.(41)

Fede che illumina la cultura

53. L'ordinamento di tutta la cultura all'annuncio della salvezza, secondo le indicazioni del Concilio, non puõo significare che la scuola cattolica non debba rispettare l'autonomia e la metodologia proprie delle diverse discipline del sapere umano, e che essa potrebbe considerare le singole discipline come semplici ausiliarie della fede. Si vuole invece sottolineare che la giusta autonomia della cultura deve essere distinta da una visione autonomistica dell'uomo e del mondo, la quale neghi i valori spirituali o da essi prescinda. õalcuna cultura ed essendo indipendente rispetto a tutte le culture, õ

Natura e dimensiona religiosa

54. Programmi e riforme scolastici di numerosi Paesi riservano spazio crescente all'insegnamento scientifico e tecnologico. A questo insegnamento non puõe della natura, e le relative tecnologie, appartengono all'universo creato da Dio. Tale comprensione accresce il gusto della ricerca. Dai corpi celesti lontanissimi e dalle energie cosmiche smisurate, fino alle infinitesimali particelle ed energie della materia, tutto porta in sõede conoscenze piõontrasto tra fede e vera scienza della natura, perchõ

Lo studente che possiede l'una e l'altra nell'armonia nel suo spirito sarõnica al servizio dell'uomo, e al servizio di Dio. õ

Studio dell'uomo

55. La scuola cattolica deve impegnarsi a superare la frammentarietõlogia, psicologia, sociologia, filosofia si offre l'occasione per delineare una visione unitaria dell'uomo, bisognoso di redenzione, ed inserirvi la dimensione religiosa. Tutti gli alunni saranno aiutati a pensare l'uomo come essere vivente di natura fisica e spirituale, con anima immortale. I piõdiritti e doveri, rapporti sociali, missione nel mondo e nella storia.

Dimensione religiosa

56. Questa comprensione dell'uomo õ  ogni altra creatura, perchõindi con un'origine divina e un destino eterno, che trascende questo universo.(45) L'insegnante di religione trova la via preparata per la presentazione organica dell'antropologia cristiana.

Filosofia e dimensione

57. Ogni popolo ha ereditato un patrimonio sapienziale. Molti si ispirano a concezioni filosof0o-religiose di millenaria vitalitõ filosofia perenne. La scuola cattolica fa propri i programmi vigenti, ma li accoglie nel quadro globale della prospettiva religiosa. Si possono indicare alcuni criteri:

Rispetto verso l'uomo che cerca la veritõ(46) Fiducia nella sua capacitõitõssaria ad orientare la vita.(47) Senso critico nel giudicare e scegliere tra vero e non vero.(48) Attenzione ad un quadro sistematico, come quello offerto dalla filosofia perenne, per collocarvi le giuste risposte umane alle questioni che riguardano l'uomo, il mondo, Dio.(49) Scambio vitale tra culture dei popoli e messaggio evangelico.(50) Pienezza di veritõsaggezza dei popoli e li arricchisce con la rivelazione dei misteri divini, che solo Dio conosce e che, per amore, ha voluto trasmettere all'uomo.(51) Cosõ

Storia umana

58. L'insegnante guida il lavoro degli alunni in modo da far scoprire la dimensione religiosa nell'universo della storia umana. In via preliminare, farõta imposti da governi o manipolati secondo le ideologie degli autori. Poi condurrõelle grandezze e delle miserie dell'uomo.(52) Protagonista della storia õgigantiti, il bene e il male che porta in sõ

... e storia divina della salvezza

59. A questo fine, l'insegnante aiuta gli alunni a conquistare il senso dell'universalitõrasserenano l'animo turbato dalle pagine oscure della storia. Non õreligiosa della storia comincerõ

Storia della letteratura e dell'arte

60. L'estendersi dell'insegnamento scientifico e tecnico non deve emarginare quello umanistico: filosofia, storia, letteratura, arte. Ogni popolo, dalle lontane origini, ha elaborato e trasmesso il suo retaggio artistico e letterario. Riunendo queste ricchezze culturali, si ottiene il patrimonio dell'umanitõ conoscenza della grande famiglia umana. La via piõedenze religiose. Il patrimonio artistico e letterario cristiano, a sua volta, õ visibile testimonianza della fede lungo secoli e millenni.

...in prospettiva cristiana

61. In particolare, le opere letterarie e artistiche disegnano vicende di popoli, famiglie, persone. Scavano nel profondo del cuore umano, ponendo in rilievo luci e ombre, speranze e disperazione. La prospettiva cristiana supera la visione puramente umana, offrendo criteri piõr capire le vicende dei popoli e i misteri dell'anima.(55) Inoltre un'adeguata formazione religiosa õ

Se poi la classe õnda dell'opera d'arte, come forma sensibile che riflette la bellezza divina. Lo hanno insegnato Padri della Chiesa e maestri della filosofia cristiana nei loro interventi nel campo dell'estetica. Particolarmente S. Agostino e S. Tommaso: l'uno invita a trascendere l'intenzione dell'artista per cogliere nell'opera d'arte l'ordine eterno di Dio; l'altro contempla nell'opera d'arte la presenza del Verbo Divino.(56)

Importanza dello studio delle scienze dell'educazione

62. La scuola cattolica, che õente attenta ai problemi educativi, õ suddivise in un grande numero di specializzazioni e correnti. Inoltre sono state invase da ideologie filosofiche e politiche. Gli alunni provano talvolta l'impressione di una confusa frammentarietõstudenti a superare lo smarrimento e li guideranno a formarsi una sintesi critica. L'elaborazione di questa sintesi parte dalla premessa che ogni corrente pedagogica contiene cose vere ed utili. Occorre quindi conoscere, giudicare, scegliere.

Educazione integrale

63. Gli alunni saranno aiutati a scoprire che al centro delle scienze dell'educazione sta sempre la persona con le sue energie fisiche e spirituali; con le sue capacitõligiosa. La persona õ

Sulla persona umana si innesta il modello cristiano, ispirato alla persona del Cristo. Questo modello, accogliendo i quadri dell'educazione umana, li arricchisce di doni, virtõe conciliare ne ha tracciato una lucida sintesi.(57) La buona conduzione dell'insegnamento pedagogico guida dunque gli alunni ad educare sõ

Cooperazione interdisciplinare

64. Il lavoro interdisciplinare introdotto nelle scuole cattoliche ottiene positivi risultati. Infatti, nel processo didattico si presentano temi e problemi che superano i limiti di singole discipline. Qui §teressano i temi religiosi, che vengono facilmente posti in evidenza quando si tratta dell'uomo, della famiglia, della societõia. Gli insegnanti delle varie materie saranno preparati e disponibili a dare le giuste risposte.

Missione dell'insegnante di religione

65. L'insegnante di religione non õe questioni di sua competenza; oppure egli stesso, su certi punti del suo insegnamento, vorrõ.

PARTE QUARTA

INSEGNAMENTO RELIGIOSO SCOLASTICO
E DIMENSIONE RELIGIOSA DELL'EDUCAZIONE

1. Identitõ

Evangelizzazione e scuola

66. La Chiesa ha la missione di evangelizzare, per trasformare nell'intimo e per rinnovare l'umanitõ

Tra le vie di evangelizzazione, i giovani incontrano quella della scuola.(59) Conviene riflettere sulle affermazioni del magistero: áA fianco della famiglia e in collegamento con essa, la scuola offre alla catechesi possibilitõscurabili ... Ciõvi, una negligenza o una deviazione nell'impartire l'educazione propriamente religiosa? Nõ implicitamente, o in maniera indiretta! Il carattere proprio e la ragione profonda della scuola cattolica, per cui appunto i genitori cattolici dovrebbero preferirla, consistono precisamente nella qualitõ

...loro armonizzazione

67. Possono alle volte affiorare incertezze, divergenze ed anche disagi a livello di impostazione teorica generale, e quindi di concreta azione operativa, circa le esigenze dell'insegnamento della religione nella scuola cattolica. Per un aspetto, la scuola cattolica õad ogni altra istituzione scolastica. Per altro aspetto, si presenta anche come ácomunitõ

L'armonizzazione di questi due aspetti non õna costante attenzione, perchõ

Insegnamento della religione e catechesi

68. C'õne tra l'insegnamento della religione e la catechesi,(61) che õgrabile col messaggio cristiano. La distinzione õdella catechesi õ

Catechesi e scuola

69. Di fronte al messaggio cristiano la catechesi mira a promuovere la maturazione spirituale, liturgica, sacramentale, apostolica, che si realizza soprattutto nella comunitõdel cristianesimo e ciõnti non puõa catechesi rafforza la conoscenza del messaggio cristiano.

Detto insegnamento ha cura altresõo tale.

La distinzione tra l'insegnamento della religione e la catechesi non esclude che la scuola cattolica, come tale, possa e debba offrire il suo apporto specifico alla catechesi. Col suo progetto di formazione globalmente orientato in senso cristiano, tutta la scuola si inserisce nella funzione evangelizzatrice della Chiesa, favorendo e promovendo una educazione alla fede.

Specificitõ

70. Il magistero recente ha insistito su un aspetto essenziale: áIl principio di fondo, che deve guidare l'impegno in questo delicato settore della pastorale, õll'alunno. L'insegnamento della religione dovrõratteristiche distintive dell'insegnamento religioso scolastico. Esso, ad esempio, occupa un posto dignitoso in classe, tra gli altri insegnamenti; si svolge secondo un programma proprio, approvato dall'autoritõiplinari con le altre materie, in modo da operare un coordinamento tra sapere umano e conoscenza religiosa; insieme agli altri insegnamenti tende alla promozione culturale degli alunni; si avvale dei migliori metodi didattici in atto nella scuola d'oggi; in alcuni Paesi, ha il diritto di esprimere valutazioni di profitto, con valore legale pari a quelle espresse in altre materie.

L'insegnamento religioso scolastico trova doverosa integrazione nella catechesi offerta dalla parrocchia, dalla famiglia, dalle associazioni giovanili.

2. Alcuni presupposti all'insegnamento religioso scolastico

Domande e risposte preliminari

71. Non c'õessioni ricevute dalla áciviltõni, forse, dimostrano indifferenza e insensibilitõ simpatia e caritõserenitõ

A preparare il terreno(63) gioveranno la personalitõ

Disposizioni spirituali degli alunni e lavoro preparatorio dell'insegnante

72. Un modo efficace per sintonizzarsi con gli alunni õ i giovani, questioni serie, che intralciano un sereno studio della fede. L'insegnante risponderõ

Inviterõrõbe avvenire, in teoria, all'inizio di ogni anno, anche perchõ

Premessa all'insegnamento religioso sistematico

73. Non õgiornata della fede cristiana come programma di insegnamento religioso per le scuole cattoliche.

La Seconda Assemblea Generale Straordinaria del Sinodo dei Vescovi del 1985 ha suggerito la compilazione di un catechismo per tutta la Chiesa. Il Santo Padre ne ha subito affidato il lavoro preparatorio ad un'apposita commissione. Occorrerõoni concrete, per rispondere ai programmi stabiliti dall'autoritõluogo.

In attesa della realizzazione del mandato ricevuto dal Sinodo sulla sintesi della dottrina cristiana, viene dunque ora presentato, come esempio, uno schema collaudato dall'esperienza, la cui redazione propone contenuti completi e fedeli al messaggio evangelico, in forma organica e con un ritmo metodologico ancorato ai detti e ai fatti del Signore.

3. Lineamenti per una presentazione organica dell'avvenimento e del messaggio cristiano

Gesõ

74. L'insegnante, seguendo le indicazioni del Vaticano II, riassume ed espone con linguaggio attuale la cristologia. Secondo il livello della scuola, egli premette le necessarie nozioni sulla sacra Scrittura, particolarmente sui vangeli, sulla divina rivelazione, sulla Tradizione viva nella Chiesa.(66) Su queste basi, egli guida una ricerca sul Signore Gesõ risalire al mistero della sua divinitõDio vivente à .(67) La maturitõ missione.(68)

Questa scoperta ha valore educativo essenziale. La persona del Signore rivive davanti agli alunni. Essi rivedono gli esempi della sua vita, riascoltano le sue parole, risentono rivolto a loro l'invito: áVenite a me, voi tutti ...à.(69) Trova cosõõ

Dal Cristo al mistero di Dio

75. L'insegnante dispone di una via sicura, per avvicinare i giovani al mistero rivelato di Dio, per quanto õ visto il Padreà.(71) Nella sua persona e nel suo messaggio risplende l'immagine di Dio. Si esamina ciõatto nel nome del Padre. Dal Signore Gesõre a compimento la sua stessa missione.(73) Ci si avvicina cosõ

Il valore educativo di questa ricerca õo.

... al mistero dell'uomo

76. Gli alunni conoscono molte cose sull'uomo secondo la scienza. Ma la scienza tace di fronte al mistero. L'insegnante guida gli alunni a scoprire l'enigma dell'uomo, come Paolo aveva guidato gli ateniesi a scoprire il áDio ignotoà. Il testo giovanneo, giõio estremo: áNessuno ha amore piõSaranno portati a concludere che l'uomo õaverso la prima colpa, la vocazione dell'antico popolo di Dio, l'attesa e la venuta di Gesõdi Dio, pellegrinante sulla terra verso la patria eterna.(76)

Il valore educativo dell'antropologia cristiana, nel quadro della storia della salvezza, õtti. Infine l'accettazione della vita e della propria vocazione, da indirizzare secondo la volontõ

... al mistero della sua Chiesa

77. La storia della salvezza continua nella Chiesa, realtõa riscoprire le sue origini. Nei Vangeli, negli Atti, nelle Lettere degli Apostoli, la Chiesa si vede sorgere, crescere ed attuarsi nel mondo. Dalle sue origini, dalla mirabile diffusione, dalla sua fedeltõo il mistero della Chiesa. L'insegnante guida gli alunni a scoprire la Chiesa come popolo di Dio, composta di donne e uomini quali siamo noi, che porta la salvezza a tutta l'umanitõostiene e sempre la rinnova; guidata visibilmente dai pastori stabiliti da lui: il Sommo Pontefice e i vescovi aiutati dai presbiteri e diaconi, collaboratori nel sacerdozio e nel ministero. Chiesa operante nel mondo per mezzo nostro, chiamata da Dio ad essere santa in tutti i suoi membri. õ

Il valore educativo dell'ecclesiologia õ prende coscienza della sua appartenenza alla Chiesa, che impara a conoscere e amare con affetto filiale, con tutte le conseguenze che ne derivano per la vita, l'apostolato, la visione cristiana del mondo.

Itinerario sacramentale

78. Molti ragazzi, crescendo, si allontanano dai sacramenti. Segno che non li hanno capiti. Forse li ritengono pratiche devozionali infantili, usanze popolari accompagnate da feste profane. L'insegnante conosce la pericolositõe il valore dell'itinerario sacramentale, che il credente percorre dall'inizio al termine della vita. Itinerario che si compie nella Chiesa, quindi sempre piõpunto fondamentale che gli alunni devono capire õ ha nell'Eucaristia, che õ insieme sacrificio e sacramento. Nell'Eucaristia si uniscono due atti supremi di amore: il Signore che rinnova il suo sacrificio di salvezza per noi e che si dona realmente a noi.

...e sua incidenza sugli alunni

79. La comprensione dell'itinerario sacramentale puõ non lascia le cose come prima. Mediante lo Spirito, ci fa crescere nella Chiesa, offrendoci ágrazia su graziaà.(79) Chiede soltanto la nostra collaborazione. Le conseguenze educative toccano i rapporti con Dio, la testimonianza cristiana, la scelta della vocazione personale.(80)

Dalla Chiesa terrena

80. I giovani d'oggi, assaliti da molte distrazioni, non si trovano nelle condizioni migliori per pensare alle ultime realtõede. Il Signore ce li propone col suo stile inimitabile. Nel racconto di Lazzaro, egli si presenta come árisurrezione e vitaà.(81) Nella parabola del áricco epuloneà, fa intendere che un giudizio particolare avverrõssionante del giudizio finale, egli segna il destino eterno, che ogni uomo ha meritato con le sue opere.(83) Il bene e il male fatto ad ogni essere umano risulterõ

... alla Chiesa eterna

81. Poi sulla linea dei ásimbolià della fede, l'insegnante guida gli alunni a sapere che nel Regno eterno si trovano giõrsona glorificata accanto al Figlio. Coloro che hanno raggiunto il traguardo non sono separati da noi. Essi, con noi, formano l'unica Chiesa, popolo di Dio, tutti uniti nella ácomunione dei santià. Le persone care, che ci hanno lasciati, vivono e sono in comunione con noi.(85)

Queste veritõcristiana. Senso della dignitõonale in ogni cosa, perchõ

4. Lineamenti per una presentazione organica della vita cristiana

Conoscenza di Dio

82. Dato che ogni veritõdati a scoprire questi collegamenti. Ma õ

Per meglio introdurre il collegamento tra fede e vita, nel campo dell'etica religiosa, sarõede: adesione piena, libera, personale, affettuosa, aiutata dalla grazia, a Dio che si rivela mediante il Figlio.

Questa adesione, a sua volta, non õ

Esperienza di vita religiosa

83. La vita di fede si esprime in atti di religione. L'insegnante aiuta gli alunni ad aprirsi confidenzialmente con il Padre, con il Figlio, con lo Spirito Santo. Ciõa quale non õsõdurante la giovinezza e oltre.

Conoscenza di Dio e doveri verso la propria persona

84. L'uomo õa redento dal Cristo; dimora dello Spirito Santo; membro della Chiesa; destinato a vita immortale.

Gli alunni potranno rilevare che gli uomini sono lontani da quell'ideale. L'insegnante ascolta le testimonianze di pessimismo e osserva che si trovano anche nel vangelo.(88) Poi cerca di convincere gli alunni che õre l'intelligenza e le altre doti spirituali, specialmente nel lavoro scolastico. Curare il proprio corpo e la salute, anche mediante l'attivitõsono dono di Dio, che contribuiscono alla perfezione della persona ed hanno funzione provvidenziale per la vita della societõgrale.

Doveri dell'amore cristiano

85. L'amore cristiano non õn si riduce a senso umanitario. õ'amore di Dio. Il Signore Gesõe: áQuesto õte gli uni gli altri, come io ho amato voià(90) In questo ácomeà sta il modello e la misura del nuovo amore cristiano.

... verso il mondo

86. Gli alunni presenteranno le solite difficoltõsmo di giovani e adulti, che cercano unicamente il proprio interesse. L'insegnante accetta la discussione, ma sottolinea che la legge cristiana õve essere capita ed attuata.

... la famiglia, la scuola, la Chiesa

87. Quindi, nel piccolo mondo della famiglia e della scuola: affetto, rispetto, obbedienza, gratitudine, gentilezza, bontõ, ribellione, antipatia, invidia, odio, vendetta. Nel grande mondo della Chiesa: amore per tutti, senza esclusione alcuna per ragioni di fede, nazione, razza; preghiera per tutti, affinchõSignore; collaborazione nell'apostolato e nelle iniziative per alleviare sofferenze umane; preferenza per i meno fortunati, i malati, i poveri, gli handicappati, gli abbandonati. Col crescere della caritõdozio o alla vita consacrata.

Nel tempo di preparazione alla propria famiglia: rifiutare ogni profanazione dell'amore; scoprire la novitõezza sincera con cui si conserva. Cosõsacrato nel sacramento del matrimonio per tutta la vita.

Fondamenti dell'etica sociale cristiana

88. Il fondamento dell'etica sociale cristiana sta sempre nella fede. L'etica sociale cristiana possiede la forza di illuminare anche le discipline che hanno rapporto con essa, come diritto, economia, politica, e che entrano nel campo delle ricerche ed esperienze umane.(91) õall'uomo, che non segue la volontõnche le opere dell'uomo. Da un cuore rinnovato sorge un mondo rinnovato. Amore, giustizia, libertõcristiana della nuova umanitõ

... elementi

89. Su queste basi, l'insegnante guida gli alunni a conoscere gli elementi dell'etica sociale cristiana. Persona umana: centro dinamico dell'ordine sociale. Giustizia: riconoscere a ciascuno ciõovuto. Onestõ: i beni della terra, dono di Dio, non sono privilegio di alcuni popoli o persone, a svantaggio di altre. Miseria e fame gravano sulla coscienza dell'umanitõ

.. orizzonti

90. õnni si arricchiscono di questi principi e valori, che renderanno afficace la loro opera al servizio della societõ

Luce e tenebre nel mondo

91. I lineamenti, ora esposti, potrebbero lasciar.e una impressione di ottimismo eccessivo. õsaggio cristiano siano esposti come álieto annuncioà.(96) Tuttavia, il realismo della , rivelazione, della storia e dell'esperienza quotidiana esigono che gli alunni prendano lucidamente coscienza del male che opera nel mondo e nell'uomo. Il Signore ha parlato di áimpero delle tenebreà.(97) Lontani da Dio, ribelli al messaggio evangelico, gli uomini continuano ad avvelenare il mondo con guerre, violenze, ingiustizie, delitti.

Il male

92. L'insegnante invita gli alunni ad esaminare la propria coscienza. Chi puõdell'umanitõ sõli di Dio, ferita alla Chiesa, di cui siamo membri.

Riconciliazione

93. Ma non tutto õe ásemeà, nei solchi del mondo, per fiorire e fruttificare nelle giuste stagioni.(99) A livello personale, il Signore ci attende nel sacramento della riconciliazione; non semplice pratica devozionale, ma incontro personale con lui, mediante il suo ministro. Poi si riprende il cammino con forza e gioia nuova.

Liberazione

94. Nel complesso, questo insegnamento invita gli alunni a concepire il cristianesimo con mentalitõfide del male, coraggio nel dominarle, col suo aiuto. Un cristianesimo vivo e forte, sul piano della storia e dell'intimitõ

Il cristiano õeccato e, di conseguenza, per la liberazione dalle molteplici schiavitõituiscono altrettanti ostacoli che impediscono agli uomini di vivere in conformitõ

Conoscenza di Dio e perfezione cristiana

95. Il tema della perfezione entra nella presentazione organica dell'avvenimento e del messaggio cristiano. Tacere, non sarebbe leale verso il Signore che ha proposto una perfezione senza limiti;(102) verso la Chiesa, che invita tutti alla perfezione; (103) verso i giovani, che hanno diritto di sapere ciõ inseriti nella Chiesa.

Di conseguenza sono chiamati alla perfezione cristiana, dono di Gesõediante lo Spirito, con cui devono collaborare; perfezione che si deve rendere visibile nella storia con una proiezione missionaria nel presente e nel futuro.

Superata la paura di dovere far troppo, gli alunni apprendono che la perfezione õtõristia. Cercare nel suo messaggio e nel suo esempio l'ispirazione per la vita quotidiana. Gli alunni non diranno che õ

L'ideale sarebbe se ognuno, per acquisire un'educazione alla interioritõe. Questa infatti incanala e porta a perfezione l'insegnamento religioso della scuola e, nello stesso tempo, ne integra e completa l'ambiente specifico.

5. L'insegnante di religione

Sua preparazione e azione educativa

96. I frutti dell'insegnamento organico della fede e dell'etica cristiana dipendono in gran parte dall'insegnante di religione: da quello che egli õtivo. L'incidenza del suo insegnamento õrõer il suo insegnamento; dotata di ampia base culturale e professionale, pedagogica e didattica, aperta al dialogo.

In particolare, gli alunni percepiscono innanzi tutto nell'insegnante le sue qualitõsto, anche maestro di umanitõlloquio personale. L'insegnante, che possiede una limpida visione dell'universo cristiano e vive conseguentemente ad essa, riesce a portare gli alunni alla stessa chiara visione e li spinge all'azione coerente.

... idoneitõ

97. Anche in questo settore dell'insegnamento, l'improvvisazione õsibile perchõla cattolica obbliga a procurare loro quella specifica conoscenza sperimentale del mistero del Cristo e della Chiesa che i sacerdoti e i consacrati acquistano nel curricolo formativo. Bisogna inoltre guardare al domani, favorendo la creazione di centri per la formazione degli insegnanti. õa preparazione, affinchõra con la competenza e l'efficacia che essa richiede.(105)

PARTE QUINTA

SINTESI GENERALE:
DIMENSIONE RELIGIOSA
DEL PROCESSO EDUCATIVO

1. Idea del processo educativo cristiano

Processo educativo cristiano

98. La dichiarazione conciliare insiste sull'aspetto dinamico dell'educazione umana integrale.(106) Tuttavia, nella visione cristiana, questo sviluppo umano non õporta solo quella maturitõto a far sõperchõche supera ogni limitazione umana.(109) E tutto deve avvenire insieme, armonicamente, nel corso dell'educazione umana. Non dunque due percorsi diversi o paralleli, ma una concordanza di fattori educativi, uniti nell'intenzione degli educatori e nella libera cooperazione educativa degli alunni. Giõ

... inteso alla promozione integrale dell'alunno

99. Si potrebbe quindi descrivere il processo educativo cristiano come un insieme organico di fattori volti a promuovere una graduale evoluzione di tutte le capacitõesso educativo: esso assicura l'opera omogenea degli educatori, evitando interventi occasionali, frammentari, non coordinati, forse accompagnati da conflitti di opinioni tra gli stessi educatori, con grave detrimento dello sviluppo della personalitõalunni.

2. Progetto educativo

Caratteristiche del progetto educativo

100. I compiti di una scuola cattolica sono assai ampi e articolati: oltre all'obbligo di rispettare normative costituzionali e leggi ordinarie, e di confrontarsi con metodi, programmi, strutture, ecc., essa ha il dovere di portare a compimento un suo progetto educativo, inteso a coordinare l'insieme della cultura umana col messaggio della salvezza; ad aiutare l'alunno nell'attuazione della sua realtõcompiti di cittadino adulto. Si tratta di un progetto globale ácaratterizzatoà, in quanto finalizzato al conseguimento di peculiari obiettivi, da realizzare con la collaborazione di tutte le sue componenti. In concreto, il progetto si configura come un quadro di riferimento che:

- definisce l'identitõri evangelici cui essa si ispira;

- precisa gli obiettivi sul piano educativo, culturale e didattico;

- presenta i contenuti-valori da trasmettere;

- delinea l'organizzazione e il funzionamento;

- prevede alcune parti fisse, predefinite dalla componente professionale (gestori e docenti); alcune parti da gestire insieme con i genitori e gli studenti, ed alcuni ambiti affidati alla libera iniziativa dei genitori e degli studenti;

- indica gli strumenti di verifica e di valutazione.

Criteri ispiratori

101. Attenta considerazione verrõzzandone le scelte culturali, didattiche, sociali, civili e politiche:

a) La fedeltõtesto ecclesiale del Paese in cui opera e nella vita della comunitõ

b) Il rigore della ricerca culturale e della fondazione critica, nel rispetto della giusta autonomia delle leggi e dei metodi di ricerca delle singole discipline, orientate alla integrale formazione della persona.

c) La gradualitõ

d) La corresponsabilitõsabile prevalente di tutta l'esperienza educativa e culturale, il progetto dovrõento interno, sia dalla programmazione didattica, sia da una generica presentazione di intenzioni.

Progetto educativo e processo educativo

102. Il progetto educativo, aggiornato ogni anno in base alle esperienze e alle necessitõprocesso educativo; questo prevede periodi o momenti determinati: un punto di partenza, tappe intermedie e una meta finale. A fine periodo, educatori, alunni, famiglie verificheranno se le previsioni sono state rispettate. In caso contrario, si cercheranno responsabilitõ

Il termine di ogni anno costituisce giõucativa cristiana. Il programma scolastico õiter scolastico. Tale meta dovrebbe corrispondere al massimo livello conseguito dagli alunni nella loro educazione integrale umana e cristiana.(111)

Condizioni ambientali favorevoli

103. La dimensione religiosa dell'ambiente potenzia la qualitõo alcune condizioni dipendenti dagli educatori e dagli alunni.

õ si forma il lieto consenso e la volonterosa cooperazione di tutti. Quando i rapporti interpersonali si mantengono sulla linea della caritõicende della vita quotidiana. Quando nell'ambiente si viene a formare una tensione a raggiungere livelli piõ, aperto alla societõQueste condizioni positive trovano vantaggio nella fede comune.

Condizioni sfavorevoli

104. Occorre un impegno deciso per superare la patologia di ambiente, i cui sintomi sono: assenza o debolezza del progetto educativo; preparazione insufficiente delle persone responsabili; attenzione concentrata prevalentemente sulla riuscita scolastica; distacco psicologico tra educatori ed alunni; antagonismi tra gli educatori stessi; disciplina imposta esteriormente, senza partecipazione convinta degli alunni; rapporti puramente formali o addirittura tensioni con le famiglie non coinvolte nel progetto educativo; testimonianza non felice dell'uno o dell'altro; debole partecipazione dei singoli al bene comune; isolamento dalla comunitõsse e chiusura ai problemi della societõ uscirebbe seriamente compromessa. Lo stesso insegnamento religioso sonerebbe forse come parola vuota in un ambiente stanco, che non sa esprimere una testimonianza ed un clima autenticamente cristiani. Bisogna reagire di fronte a questi sintomi di malessere, ricordando che il vangelo invita ad una continua conversione.

Apporto decisivo dell' alunno

105. Buona parte dell'attivitõsso educativo. Poichõ con la sua complessa sfera emotiva. Di conseguenza, il processo educativo non procede, se l'alunno non si muove. Gli educatori esperti conoscono le cause dei ábloccaggià giovanili. Sono cause di ordine psicologico e anche teologico, non disgiunte dalla colpa originale.

... e modalitõ

106. Vari fattori possono concorrere nello stimolare la collaborazione del giovane al progetto educativo. L'alunno che ha raggiunto un sufficiente livello intellettuale deve essere invitato a prendere parte alla definizione del progetto, non certo per stabilirne le finalitõtificazione e contribuisce a vincere indifferenza e inerzia. L'alunno comincerõ

L'alunno, anche in giovanissima etõpercepisce se l'appartenenza all'ambiente õ, quando egli si sente bene accolto, stimato, amato. Si afferma la volontõgnanti disponibili e compagni con i quali si vive bene insieme.

Valori e motivi religiosi nel processo educativo

107. I valori e i motivi religiosi, che derivano particolarmente dall'insegnamento religioso scolastico, danno una maggiore efficacia per avviare la lieta e volonterosa partecipazione dell'alunno al processo educativo. Non si puõnante-educatore favorisce l'apprendimento e l'adesione ai valori religiosi, fornendone le motivazioni con il riferimento costante all'Assoluto. L'esperienza educativa dell'insegnante aiuta gli alunni, affinchõenti anche amata. La veritõoso ha il vantaggio di facilitare l'amore dei giovani, che si concentra nella persona di Gesõssi possono amare una persona, difficilmente amano le formule. L'amore verso il Cristo si trasferisce al suo messaggio, che diventa valore quando õ

L'insegnante-educatore sa di dover compiere ancora un passo. Il valore deve spingere all'azione, divenire motivo di azione. Dalla veritõvo cristiano si svolge in continua interazione tra l'opera esperta degli educatori, la libera collaborazione degli alunni, l'ausilio della grazia.

Scuola cattolica e pluralismo scolastico

108. Data la situazione che si õmondo - la scuola cattolica accoglie sempre piõ detto e lo sviluppo della dimensione religiosa. Questa õ

In tali situazioni non sarõevangelizzazione; si dovrõcome e il che cosa dello specifico processo formativo.

La trasmissione della cultura deve essere attenta prima di tutto al conseguimento dei fini propri e a potenziare tutte le dimensioni che rendono umano l'uomo, e in particolare la dimensione religiosa e l'emergere dell'esigenza etica.

Preso atto dell'unitõuralismo, õ

La giustezza del come e del che cosa consentirõgelizzazione. Terreno, quest'ultimo, su cui áedificareà .

La scuola cattolica centro di vita

109. Nel parlare di processo educativo, si õca õ si svolge in continuitõova analogia in altre scuole, non ispirate da un progetto educativo cristiano.

Rapporto interpersonale tra educatori e alunni

110. NeI rapporto interpersonale gli educatori amano e manifestano l'amore agli alunni a loro affidati, e quindi non perdono occasione per indirizzare agli stessi impulsi e stimoli nella linea del progetto educativo. Parola, testimonianza, incoraggiamento, aiuto, consiglio, amichevole correzione: tutto õi apprendimento scolastico, comportamento morale, dimensione religiosa.

Gli alunni, sentendosi amati, impareranno ad amare i loro educatori. Attraverso domande, confidenze, osservazioni critiche, proposte per migliorare il lavoro di classe e la vita di ambiente, arricchiranno l'esperienza degli educatori e agevoleranno il comune impegno nel processo educativo.

Preghiera vicendevole

111. Nella scuola cattolica si procede ancora verso il continuo interscambio verticale dove la dimensione religiosa dell'educazione si esprime con tutta la sua forza. Ogni alunno ha una sua vita, con un retroterra familiare e sociale non sempre lieto, con le inquietudini di ragazzo e adolescente, che cresce, con i problemi e le preoccupazioni di giovane arrivato alla maturitõer ciascuno di essi gli educatori pregano, affinchõrazia di vivere in una scuola cattolica si estenda ed investa tutta la loro persona, illuminandola ed assistendola in ogni necessitõ

Da parte loro, gli alunni imparano a pregare per gli educatori; crescendo, arrivano a conoscere le loro difficoltõi, la loro vita piena di sacrifici sia sostenuta e rasserenata dalla grazia.

Piena realizzazione del progetto educativo

112. In questo modo si stabilisce un interscambio umano e divino, una circolazione di amore e di grazia, che pone il sigillo di autenticitõano. Anno dopo anno, l'alunno esperimenta la gioiosa sensazione di crescere, non solo fisicamente, ma anche intellettualmente e spiritualmente, fino al maturarsi della sua personalitõtivo della scuola, con la sua collaborazione, õirõ

CONCLUSIONE

Apprezzamento

113. Nel consegnare agli Ecc.mi Ordinari locali e ai Rev.mi Superiori e alle Rev.me Superiore degli Istituti religiosi dediti alla educazione della gioventõ la loro opera preziosa al servizio della gioventõ

Ringraziamento

114. Per questo, la Congregazione esprime il suo profondo ringraziamento a tutti i responsabili, per il lavoro che essi hanno compiuto e continuano a compiere, nonostante difficoltõcattolica. La Chiesa confida che molti altri, con l'aiuto divino, ricevano il carisma e sappiano accogliere generosamente la spinta ad unirsi a loro nella medesima missione.

Invito

115. La Congregazione vorrebbe aggiungere un cordiale invito alla ricerca, allo studio, alla sperimentazione, per quanto concerne la dimensione religiosa dell'educazione nella scuola cattolica. Molto õe che godono di sufficiente libertõquesti casi, l'esperienza locale õa, apprezzandone la capacitõosa della sua educazione. Gli educatori sapranno rispondere nel modo migliore alle loro attese, tenendo presente che la via del dialogo offre sempre fondate speranze in un mondo di cultura pluralistica.

Roma, 7 aprile 1988, S. Giovanni Battista de La Salle, Patrono Principale degli educatori dei ragazzi e dei giovani.

WIILLIAM Card. BAUM
Prefetto

ANTONIO M. JAVIERRE ORTAS
Arcivescovo tit. di Meta
Segretario .
 
 

(1) Gravissimum educationis, 8.

(2) 19 marzo 1977.

(3) 15 ottobre 1982.

(4) CONCILIO VATICANO II, dichiarazione sull'educazione cristiana Gravissimum educationis. Costituzione dogmatica sulla Chiesa Lumen gentium. Costituzione pastorale sulla Chiesa nel mondo contemporaneo Gaudium et spes. Costituzione dogmatica sulla divina rivelazione Dei verbum. Costituzione sulla liturgia Sacrosanctum Concilium. Decreto sull'apostolato dei laici Apostolicam actuositatem. Decreto sull'attivitõAd gentes divinitus. Dichiarazione sulle religioni non cristiane Nostra aetate. Decreto sull'ecumenismo Unitatis redintegratio. Dichiarazione sulla libertõDignitatis humanae. PAOLO VI, esortazione apostolica Evangelii nuntiandi, 8 dicembre 1975. GIOVANNI PAOLO II, esortazione apostolica Catechesi tradendae, 16 ottobre 1979. Inoltre, numerosi interventi rivolti a educatori e giovani, citati in seguito. CONGREGAZIONE PER IL CLERO, Directorium catechisticum generale, 11 aprile 1971. Nelle note successive, tali documenti verranno richiamati col titolo latino. Testimonianze del magistero episcopale saranno menzionate a suo luogo.

(5) Intanto la Congregazione ha giõblicato un documento: Orientamenti educativi sull'amore umano. Lineamenti di educazione sessuale, 1a novembre 1983. Di conseguenza, nel presente testo tale tema verrõ

(6) Gravissimum educationis, 9: áS'intende che la Chiesa ha sommamente a cuore anche quelle scuole cattoliche che, specie nei territori delle giovani Chiese, sono pure frequentate da alunni non cattolici à.

(7) Cf Dignitatis humanae, 2; 9; 10; 12 e passim.

(8) C.I.C., can. 748, d 2: áHomines ad amplectendam fidem catholicam contra ipsorum conscientiam per coactionem adducere nemini umquam fas està.

(9) Cf Gaudium et spes, 4-10.

(10) Ib., 7: áIl cambiamento di mentalitõ di strutture spesso mette in causa i valori tradizionali, soprattutto tra i giovani ... à.

(11) Cf Evangelii nuntiandi, 20.

(12) Cf Annuario Statistico della Chiesa, pubblicato dall'Ufficio Centrale di Statistica della Chiesa presso la Segreteria di Stato, Cittõ

(13) Cf 1 Cor 12, 31.

(14) Vari aspetti della religiositõcumento, hanno formato oggetto del recente magistero pontificio. Per una agevole consultazione dei frequenti interventi, vedere il volume edito dal Pont. Consiglio per i Laici: Il Santo Padre parla ai giovani: 1980 - 1985, Cittõe õ

(15) Cf Gravissimum educationis, 8. Per lo spirito evangelico di caritõGaudium et spes, 38: á [Il Signore GesÆ ci rivela che Dio õGv 4, 8), e insieme ci insegna che la legge fondamentale dell'umana perfezione, e perciõCor 3, 17: áDove c'õ

(16) La questione õLa Scuola Cattolica, 81-82.

(17) Mt 28, 20.

(18) 6.

(19) Cf Giovanni Paolo II ai genitori, docenti e alunni della scuola cattolica del Lazio, 9 marzo 1985, Insegnamenti, VIII/1, p. 620.

(20) Giovanni Paolo II ai vescovi lombardi in visita á Ad limina à, 15 gennaio 1982, Insegnamenti, V/1, 1982, p. 105.

(21) Insegnamenti, VIII/1, 1985, pp. 618 s.

(22) Mt 25, 40: á In veritõ

(23) Cf Perfectae caritatis, 8: á Vi sono nella Chiesa moltissimi istituti, clericali o laici, dediti alle varie opere di apostolato, che hanno differenti doni secondo la grazia che õRom 12, 5-8) à. Cf anche Ad gentes divinitus, 40.

(24) Summa Th. II-II, q. 186, a. 1: á Per antonomasia si dicono "religiosi" coloro che si dedicano al servizio divino, quasi offrendosi in olocausto al Signore à.

(25) Ib., a. 2.

(26) á Il laico cattolico testimone della fede nella scuolaà.

(27) Le norme della Chiesa, al riguardo, si trovano nel nuovo C.I.C ai canoni 800-803.

(28) Cf Paolo VI ai partecipanti al Congresso Nazionale dei Dirigenti Diocesani del Movimento Maestri di Azione Cattolica, Insegnamenti, I, 1963, p. 594.

(29) Cf Gravissimum educationis, 3.

(30) Gravissimum educationis, 8.

(31) Numerosi documenti di episcopati nazionali e di vescovi diocesani sono stati dedicati alla scuola cattolica. õ

(32) Vedere, ad esempio, la Risoluzione del Parlamento Europeo sulla libertõ

(33) Cf Mc 6, 3; At 10, 38. Per utili applicazioni dell'etica del lavoro al lavoro scolastico, vedere: GIOVANNI PAOLO II, enciclica Laborem exercens, 14 settembre 1981, specialmente nella parte quinta.

(34) Gn 3, 19: á Con il sudore del tuo volto mangerai il pane à.

(35) Lc 9, 23: á ... prendõ

(36) Gravissimum educationis, 8: tra gli elementi caratteristici della scuola cattolica vi õ

(37) Per una descrizione della cultura e per i rapporti tra cultura e fede, cf Gaudium et spes, 54 e seguenti.

(389 Cf DENZ.-SCHõ. 3016-3017 circa la classica dottrina sui rapporti tra ragione e fede, definita dal Concilio Vaticano I.

(39) Cf Giovanni Paolo II agli insegnanti e agli studenti delle scuole cattoliche a Melbourne, in occasione del Suo pellegrinaggio pastorale in Estremo Oriente e Oceania, 28 novembre 1986, Insegnamenti, IX/2, 1986, p. 1710 ss.

(40) Cf 53-62.

(41) Cf 8.

(42) Giovanni Paolo II ai partecipanti al Congresso Nazionale del Movimento Ecclesiale di Impegno Culturale: Insegnamenti, V/1, 1982, p. 131; Cf GIOVANNI PAOLO II, Epistula qua Pontificium Consilium pro hominum Cultura instituitur: AAS 74 (1982), p. 685.

(43) Sap 13, 5: á Dalla grandezza e bellezza delle creature per analogia se ne conosce l'Autore à. Sal 18 (19), 2ss.: á I cieli narrano la gloria di Dio ... à.

(44) Cf Mt 25, 14-30.

(45) Cf Gaudium et spes, 12; 14; 17; 22.

(46) Cf Gaudium et spes, 10.

(47) Cf DENZ.-SCHõ. 3004 per la conoscibilitõo con la ragione umana, e, 3005, per la conoscibilitõ

(48) 1 Tess 5, 21: á Esaminate ogni cosa, tenete ciõFil 4, 8: á Tutto quello che õ

(49) Cf Gaudium et spes, 61, sul dovere di tenere fermi alcuni concetti fondamentali.

(50) Ib., 44: áAl tempo stesso viene promosso uno scambio vitale tra la Chiesa e le diverse culture dei popoli à.

(51) Cf Dei verbum, 2.

(52) Cf PASCAL, BLAISE, PensÔs, fr. 397.

(53) Gaudium et spes, 37: á Tutta la storia umana õ

(54) Nella Lumen gentium e Dei verbum vi sono indicazioni preziose per presentare la storia divina della salvezza.

(55) Cf Gaudium et spes, 62.

(56) Cf S. AGOSTINO, De libero arbitrio, II, 16, 42. PL 32, 1264; S. TOMMASO, Contra gentiles, IV, 42.

(57) Cf Gravissimum educationis, 1-2.

(58) Evangelii nuntiandi, 18: á Evangelizzare, per la Chiesa, õi dell'umanitõ

(59) Ib., 44: á Lo sforzo di evangelizzazione trarrõssibile, in ogni caso nelle famiglie cristiane à.

(60) Catechesi tradendae, 69.

(61) Cf Paolo VI ai fedeli partecipanti all'udienza di mercoledõInsegnamenti, V, 1967, p. 788.

(62) Giovanni Paolo II ai sacerdoti della diocesi di Roma, 5 marzo 1981, Insegnamenti, IV/1, pp. 629 s.

( 63) Cf Mt 3, 1-3, sulla missione del Precursore.

(64) Cf Gv 17, 9, la preghiera del Signore per quelli che gli sono stati dati.

(65) A parte questioni locali, in genere si tratta di questioni che, in studi superiori, occupano i classici manuali di á apologetica à e riguardano i á preamboli della fede à. Ma negli studenti di oggi tali questioni assumono sfumature particolari, ispirate a materie scolastiche e a situazioni di attualitõio, ateismo, religioni non cristiane, divisioni tra cristiani, fatti di storia ecclesiastica, violenze e ingiustizie commesse in passato da popoli cristiani, ecc.

(66) Rivelazione, Scrittura, Tradizione e temi cristologici nella Dei verbum, Lumen gentium, Gaudium et spes. La ricerca sui vangeli deve essere accompagnata da quella su questi documenti.

(67) Mt 16, 16.

(68) Cf Lettera enciclica Redemptoris Mater del Sommo Pontefice Giovanni Paolo II sulla Beata Vergine Maria nella vita della Chiesa in cammino, 39.

( 69) Mt 11, 28.

(70) Cf DENZ.-SCHõ. 2854: non si puõ

(71) Gv 14, 9.

(72) Cf Lc 12, 24-28; Gv 3, 16 s.

(73) Cf Gv 16, 13.

(74) Cf Gv 3, 16 s.

(75) Gv 15, 13.

(76) Indispensabile un lavoro di classe su punti di antropologia cristiana, nel quadro della storia della salvezza; nella Lumen gentium; Gaudium et spes.

(77) Lumen gentium offre elementi preziosi per la didattica e peda gogia ecclesiologica.

(78) Sacrosanctum Concilium, 7: áIl Cristo õte con la sua po tenza nei sacramenti, di modo che quando uno battezza õ

(79) Gv 1, 16.

(80) La didattica e la pedagogia sacramentale si arricchiscono mediante l'esame di alcuni punti della Lumen gentium e Sacrosanctum Concilium.

(81) Gv 11, 25-27.

(82) Cf Lc 16, 19-31.

(83) Cf Mt 25, 31-46.

(84) Cf Ib., 25. 40.

(85) Cf Lumen gentium, capitolo VII, sull'indole escatologica della Chiesa pellegrinante e sua unione con la Chiesa celeste.

(86) Cf Ef 1, 1-14; Col 1, 13-20: dossologie che manifestano la fede delle prime comunitõAt 10: evangelizzazione, conversione, fede, dono dello Spirito in casa del centurione romano Cornelio. At 20, 7-12: evangelizzazione ed Eucaristia in una casa di Troade.

(87) 1 Gv 4, 10: á Non siamo stati noi ad amare Dio, ma õ

(88) Cf Mt 15, 19 s.

(89) Cf il citato documento: Orientamenti educativi sull'amore umano. Elementi di educazione sessuale.

(90) Gv 15, 12.

(91) Cf Gaudium et spes, 63-66 e relative applicazioni.

(92) Cf Gen 1, 27 s.

( 93) Cf ancora Mt 15, 19 s.

( 94) Cf Gaudium et spes, 93.

( 95) Presentare agli alunni almeno alcuni grandi documenti sociali della Chiesa.

( 96) Lc 2, 10: á Vi annuncio una grande gioia ... à.

(97) Lc 22, 53: á Ma questa õe conseguenze di morte, di malattie e di decadimento, lo scandalo delle palesi disuguaglianze tra ricchi e poveri, la mancanza di equitõAlcuni aspetti della á teologia della liberazioneà, Introduzione e I).

(98) Gv 8, 7: á Chi di voi õato, scagli per primo la pietra ... à.

(99) Cf Lc 8, 4-15.

(100) Cf Ef 6, 10-17, la caratteristica vigorosa panoplia paolina.

(101) Cf CONGREGAZIONE PER LA DOTTRINA DELLA FEDE, Alcuni aspetti della áteologia della liberazioneà, 6 agosto 1984, Introduzione.

(102) Mt 5, 48: á Siate perfetti come õ

(103) Lumen gentium, 42: á Tutti i fedeli sono invitati e tenuti alla santitõ

(104) Ib., 39: á Questa santitõime in varie forme presso i singoli, i quali, nella vita che õ

(105) Alcuni aspetti sono trattati nei documenti giõLa Scuola Cattolica, 78-80; Il laico cattolico testimone della f ede nella scuola, specialmente 56-59, con indicazioni valide non solo per gli insegnanti laici.

(106) Gravissimum educationis, 1: á I fanciulli e i giovani devono essere aiutati a sviluppare armonicamente le loro capacitõre gradualmente un piõ

(107) Ib., 2.

(108) Ib., 8.

(109) Cf Mt 5, 48.

(110) Lc 2, 40: á Il bambino cresceva e si fortificava, pieno di sapienza, e la grazia di Dio era sopra di lui à. Ib., 2, 52: á E Gesõin sapienza, etõ.

(111) Cf ancora Gravissimum educationis, 1-2.