Simposio per la pace in africa qui a Kisangani (SIPA)


Caro Carlos Alberto.

Certamente saprai che stiamo preparando il Simposio per la pace in africa qui a Kisangani (SIPA).

L'anno scorso abbiamo fatto l'esperienza a Butembo. Ero ogoglioso di vedere due confratelli nel gruppo, ma, a dire il vero, mi sono smbrati pochi.

Sono in contatto con p. Renzo Busana a Padova, che verrà con p. Cavagna anche quest'anno. Sarei contento se, contattandolo, tu potessi avere i documenti che hanno preparato in Italia. Quelli che stiamo preparando noi potrei farteli avere un po' alla volta. Per ora ti invio una riflessione fatta con un gruppo di difesa dei diritti dell'uomo che lavora in diocesi per la giustizia e la pace. E' una riflessione sull'implicazione delle grandi nazioni straniere nel conflitto nella regione dei Grandi Laghi, particolarmente in Congo. Te lo traduco in italiano.

"La guerra che perdura in Congo dal 2agosto 1998 è considerata dagli uni una insurrezione interna(ribellione), dagli altri una aggressione. In oltre, coloro che la considerano una aggressione aggiungono che essa gode della partecipazione nascosta di certe potenze straniere soprattutto nel contesto anglofono. Ci poniamo quindi la questione sulle prove di questa implicazione. Prove che, lontano dall'essere evidenti, sono indotte dai fatti concreti che non lasciano posto al dubbio.

Eccole: 1. Il Rwanda, l'Uganda e il Burundi non hanno nè i mezzi finanziari nè le risorse finanziarie per sostenere una guerra che dura da tre anni con materiali pesanti e molte centinaia di migliaia di militari.

2. La guerra dell'AFDL, condotta in realtà dagli stessi attori Rwandesi e Ugandesi sotto copertura degli uomini-schermo congolesi alla testa dei quali il signor Kabila, aveva goduto del sostegno americano e inglese. Questo è chiaramente provato dalle iniziative diplomatiche intraprese dall'ambasciatore americano Richardson e l'ex presidente sudafricano Nelson Mandela.

3. Anche la guerra dell'AFDL i cui attori si ritrovano nella guerra attuale, si rivela essere una aggressione contro il Congo. Il consiglio di sicurezza dell'ONU, dominato dal veto dei 'grandi', non ha condannato questa aggressione anche se nella sua risoluzione 1238, ha levato un grande velo domandando alle forze 'non invitate' di lasciare il territorio congolese.

Ora, può invitare alla rscossa per far fronte alla minaccia o rottura della pace nel proprio territorio, solo uno Stato legalmente riconosciuto.

4. L'arroganza dei dirigenti politici rwandesi e ugandesi e l'occupazione di una parte del territorio congolese del quale si saccheggiano le ricchezze prendono origine solo dal sostegno di cui questi due paesi beneficiano da parte di Americani e Inglesi. Infatti, nonostante le numerose risoluzioni del Consiglio di sicurezza e la denuncia sul saccheggio delle ricchezze del Congo, il Rwanda e l'Uganda continuano a beneficiare di tutta l'assistenza finanziaria della comunità internazionale, fino alla cooperazione militare.

Gli scontri di Kisangani tra i due paesi sul territorio di un paese straniero hanno mostrato il compiacimento degli Americani e Inglesi troppo propensi a sostenere i nuovi leaders di questi due paesi che vogliono promuovere à élite politica africana di domani.

5. Il Ressemblement Congolais pour la Démocratie(RCD), che non riesce a nascondere la complicità americana e inglese in ciò che si è voluto presentare come ribellione, è una invenzione rwandese nata dopo l'operazione aereoportuale di Kitona. Come potrebbe il Rwanda, molto povero, riunire ancora una volta i mezzi per una così grande operazione militare? Basti ricordare che questa azione aveva beneficiato del concorso dell'Angola che aveva autorizzato di sorvolare il suo spazio aereo. L'Angola che gioisce di uno sguardo comprensivo degli Americani nella lotta contro la ribellione di Savimbi. La mano degli USA ha certamente influenzato questa azione.

Infine basta ricordare ancora che l'Armata Patriottica Rwandese è l'opera degli Americani.

6. La gente di Kisangani è sconcertata nel constatare che per la più parte degli emissari occidentali che soggiornano in città, primeggi la preoccupazione per la sicurezza del Rwanda e dell'Uganda, che la considerano una ragione per occupare il territorio congolese, a scapito delle migliaia di Congolesi, come se questi ultimi fossero meno umani dei rappresentanti stranieri super protetti. I congolesi non sono convinti di questa ragione.

Inoltro la gente di Kisangani si stupisce che la democrazia non sia il criterio d'ammissione all'assistenza internazionale per questi due paesi che, per il minimo che si possa dire, sono regimi autocratici se non monoetnici.Questa politica dei due pesi e delle due misure non può nascondere il sostegno che questi due paesi ricevono dalle grandi potenze anglofone del mondo.

7. La ribellione dell'AFDL e quella del RCD appaiono dei paraventi di attori stranieri i cui interessi prevalgono sulle considerazioni congolesi. I padrini dell'AFDL(dietro i quali si profilano Americani e Inglesi), che hanno condotto al potere il regime attuale di Kinshasa, lo combattono oggi perchè non ha considerato i loro interessi. L'RCD(dietro il quale si profilano Americani e Inglesi rappresentati da Rwandesi e Ugandesi), che ha rischiato di prendere il potere a Kinshasa nell'agosto del 1998, mostra, da allora, la supremazia degli alleati Rwandesi e Ugandesi nella sua gestione.

In effetti i due alleati si battono militarmente e rivaleggiano nel saccheggio delle risorse del Congo senza che i ribelli Congolesi dicano una sola parola."

Fine.

Per ora la situazione del paese è ancora bloccata. Il dialogo intercongoles a Sin City è sospeso. Ci sono degli scontri militari nella zona cento-est del paese. Continiuamo a sperare.

Spero che abbiate ricevuto la notizia della mia partecipazione a Montreal in Ottobre 2002, e la notizia che probabilmente il novello sacerdote di quest'anno potrà parteciparvi essendo già in USA durante quel periodo.

Ti saluto e ti ringrazio dell'attenzione. Ricordaci nelle preghiere. Si hanno nootizie di Beppe?

Ciao. p. Giovanni Pross scj