Messagio per il Natale 1997 e per il nuovo anno

 
Roma, 30 novembre 1997
Prot. N. 292/97
 

Cari confratelli e membri della Famiglia Dehoniana:

 

"Mentre un profondo silenzio avvolgeva tutte le cose,
e la notte era a metà del suo corso,la tua Parola onnipotente dal cielo,
dal tuo trono regale, si lanciò in mezzo a quella terra di sterminio"
(Sap 18, 14-15)
Il prossimo Natale corona per noi un anno molto ricco di avvenimenti e di prospettive, che non possiamo leggere che alla luce della fede, con molta speranza e con l'esperienza del Regno che cresce in mezzo a noi. E' stato l'anno della dichiarazione delle virtù eroiche di p. Dehon; della celebrazione del nostro XX Capitolo generale all'insegna del "Noi Congregazione"; del ritorno in Equador, prima nostra missione scj; di una nuova presenza nell'Est Europeo (Ucraina) e consolidamento in Slovacchia; dei primi passi formativi nelle Filippine e in India; del cinquantenario di varie province e fondazioni; del centenario della nostra missione del Congo.

In modo particolare, questa ultima celebrazione é collegata liturgicamente e cronologicamente al mistero dell'Incarnazione e della Nascita del Signore. Difatti, tale missione ci fu affidata dalla Santa Sede il 25 marzo 1897; fu inaugurata ufficialmente il 25 dicembre dello stesso anno, nella Messa di mezzanotte; registrò i primi suoi due battesimi il 25 marzo successivo. Si tratta di coincidenze felici e provvidenziali, che hanno al centro il mistero della "Parola fatta carne, che abita in mezzo a noi", della quale oggi "contempliamo la sua gloria" (cfr Gv 1, 14). Parola fatta uomo; fatta vita e storia di un popolo, con il sapore, il colore, l'originalità e i limiti di una ben determinata cultura.

Nel Congo, concretamente, gli strumenti di questa Incarnazione della Parola sono stati Mons. Grison e i più di 400 missionari, provenienti da diverse province, che si associarono all'Ecce Venio di Gesù, spesso fino alla donazione totale della vita, sopportando molte difficoltà; ma credendo contro ogni speranza. Difatti, é stata una missione sofferta, che solo la fede e la passione dell'annuncio Evangelico hanno potuto sostenere.

A questi nostri missionari si associarono successivamente altre congregazioni, femminili e maschili. Ma si devono aggiungere, soprattutto, le migliaia di uomini e donne congolesi, che divennero "dimora" di questa Parola e che furono o sono, a loro volta, pietre vive della Chiesa locale, colà edificata e là pellegrina nella storia di quel popolo. Tutti costoro costituiscono una innumerevole moltitudine di testimoni che si succedono nei 100 anni di evangelizzazione che celebriamo.

Con l'aiuto di Dio, celebrerò la Messa della Notte di Natale vicino alla tomba di Mons. Grison, a San Gabriele, sulla riva del fiume Congo, in quello stesso luogo dove ha avuto inizio questa grande avventura di fede, che segnò il cammino della Congregazione. Sarò insieme ai nostri confratelli del Congo, in unione alla Chiesa locale di Kisangani e con la partecipazione di vari provinciali SCJ.

Tutti voi, confratelli e membri della Famiglia Dehoniana, siete invitati ad unirvi a questo evento, in qualsiasi parte del mondo vi riunite per accogliere il Signore che viene ad abitare in mezzo a noi.

Sarà questa un'occasione di grazia per ravvivare alcuni sentimenti e atteggiamenti di vita, che spinsero p. Dehon a volere e sostenere tanto questa missione. Sentimenti e atteggiamenti che si trovano a fondamento di questa e di molte altre opere della Congregazione, e che Mons. Grison, commentando la Messa del Natale del 1897, riassumeva in queste parole: "I Bianchi, commossi al ricordo del focolare e della patria lontana, ascoltavano pensierosi; i Negri... sgranando gli occhi, non sapevano cosa pensare; ma io pensavo a loro" (Le Règne, 1911, pg. 369).

Chissà che il prendere a cuore tutte le situazioni umane non sia il segreto e la forza del donarsi alla missione evangelizzatrice, come lo è stato nelle intenzioni del Padre, "che tanto ha amato il mondo da dare il suo proprio Figlio" (Gv 3, 16), e darcelo in questo modo.

Che il Natale di questo anno stimoli in noi il "donarsi agli altri" e rilanci la Famiglia Dehoniana per le vie dell'evangelizzazione, soprattutto della Missione oltre le frontiere, senza timori nè calcoli! Che il 1998 possa scorrere sotto il segno della forza trasformatrice e santificatrice dello Spirito Santo, come intende vivere la Chiesa universale in preparazione al Giubileo del 2000!

Infine, desidero che diventi per tutti una realtà il tema e il motto della pace, proposto dal Santo Padre, per l'anno entrante: "Dalla giustizia di ciascuno nasce la pace per tutti". L'esercizio della giustizia, ricercata e offerta agli altri, prolunga il mistero dell'Incarnazione ed é parte integrante della nostra missione dehoniana, qualunque sia la nostra vocazione.

A nome di tutta la Curia generale e mio personale, desidero per voi un Natale in cui la Parola trovi dimora ed eco in mezzo a noi, e faccia sì che la nostra vita e lavoro costruiscano, nel 1998, un anno felice per tutta l'umani

P. Virginio D. Bressanelli, scj
Superiore generale