Roma, 19 agosto 1998
Prot. 191/98
Cari confratelli,
Più volte, in questi giorni, ci sono state chieste notizie sulle nostre comunità e confratelli presenti in Congo. Solo oggi sono in grado di comunicarvi notizie sicure, che, peraltro ci rassicurano che i nostri confratelli stanno bene e molto più sereni dell'anno scorso. Senza scendere alla situazione generale che vive il Congo già nota a voi per i M.C.S., mi rimetto ai dati riguardanti i nostri confratelli e le loro missioni, avuti da un testimone diretto.
Kisangani ha vissuto tre giorni di guerra (4, 5 e 6 agosto). La lotta, molto accanita, si è concentrata quasi esclusivamente all'aeroporto nuovo e presso l'area del deposito di carburante a St. Gabriel. Lo scontro è avvenuto tra militari della controrivoluzione e militari del governo di Kabila. Questi ultimi hanno soffocato la rivolta. Alcuni sacerdoti diocesani (abbé) si sono offerti per assistere i feriti e seppellire i morti ma a nessuno è stato permesso avvicinarsi a questi centri. Si sa che ci sono stati feriti e morti senza poter precisare i numeri.
Alcuni abbé commentano che nella sola città di Kisangani, dove si sarebbe combattuto in scala minore, si può pensare a 200 morti. Le vittime sono tutti militari, tranne pochi civili, forse non più di una decina, morti incidentalmente per lo scoppio d'ordigni bellici mal indirizzati.
L'aeroporto nuovo rimane ancor oggi chiuso al pubblico. Opera solo il vecchio aeroporto e per scopi militari. Il servizio aereo non è stato ristabilito.
Buona parte dei nostri confratelli sono a Kisangani, essendosi radunati, prima dei fatti, per gli esercizi spirituali annuali. I confratelli di Basoko, P. Mondry, di Opienge, P. André Lutete, di Ibambi e P. Jean Claude Nkuka, di Babonde si trovano ancor oggi a Kisangani.
Nell'interno del paese sono rimasti solamente P. Broccardo e P. Lamieri a Mambasa, P. Maher a Ibambi e P. Jadowski a Babonde.
Durante questi eventi non ci sono stati dei saccheggi. Tutte le nostre case e le persone dei nostri confratelli sono state rispettate. Abbiamo registrato solo due piccoli incidenti: i militari sono entrati brevemente in St. Marthe, alla Rive-Gauche, per controllare se si nascondessero dei rwandesi; a la Maison Sacré-Coeur (provincialato) si sono impossessati della fonia e del telefono che poi hanno ridato sotto la protesta di Fr. Selenke e l'intervento del governatore.
Alcune comunità religiose femminili sono state perquisite sempre sul sospetto di nascondere dei rwandesi
Mons. Monsengwo si trova a Kisangani. Era venuto per gli esercizi spirituali degli abbé e per le ordinazioni, realizzate la domenica 16 agosto.
È difficile, dal posto, dare una visione dell'eventuale proiezione di questi eventi. Non possiamo prevedere come evolveranno; sempre speriamo in bene. Senz'altro voi troverete dati più completi e diversità di ipotesi nei M.C.S.
I nostri confratelli sono sereni anche se addolorati dai fatti che continuano a fare soffrire questo martoriato paese. Pur rimanendo sempre la libertà di rientrare in patria, i missionari confermano la scelta di rimanere al servizio del Vangelo e solidali con il popolo congolese. Sono preoccupati per il rispetto dei diritti umani dato che si percepisce una certa "caccia" dei rwandesi. Preoccupa anche molto a loro l'unità del paese, chiaramente minacciata da un gioco d'interessi che si profila dietro a questi eventi.
Il Congo occupa uno spazio significativo nel nostro cuore e nella storia della nostra Congregazione. Tutti ci sentiamo toccati da questi eventi e vogliamo esprimere la nostra stima, vicinanza e solidarietà con tutti i confratelli della Provincia ZA, con questa Chiesa generata dal nostro impegno missionario e con questo popolo che ammiriamo ed amiamo. Lo facciamo con la preghiera al S. Cuore di Gesù, fonte di riconciliazione e di pace. Invochiamo anche ardentemente la protezione di Nostra Signora del Rosario, patrona di Kisangani e del venerabile P. Fondatore che tanto ha amato il Congo da considerarlo sempre la missione principale di tutta la Congregazione.
La speranza cristiana sia sempre più forte che tutte queste prove e rimanga vivo l'ardore missionario in tutta la Congregazione, soprattutto fra i giovani.
P.S. Colgo l'occasione per comunicare che il 17 agosto è morta la Signora Bettoni Maria, mamma di P. Panteghini. Il funerale si avrà il giorno 20 agosto con la presenza di P. Panteghini nel loro paese natale. Indirizzo: 25040, Bienno (Brescia)- Italia.