Cari confratelli,
A quattro anni esatti dalla visita generale anteriore, proprio il giorno 31 maggio, festa della Visitazione di Maria, siamo tornati a visitare la Provincia polacca, di cui ora vi comunichiamo le nostre impressioni.
Essa si è protratta per 36 giorni, compresa la visita alle comunità e ai confratelli della Bielorussia, Moldavia, Ucraina e Slovacchia.
Il metodo impiegato ha privilegiato gli incontri comunitari, senza escludere anche i numerosi incontri personali avuti. In diversi casi, le comunità più piccole sono state raggruppate intorno a un centro maggiore; di conseguenza, non siamo stati in tutte le residenze SCJ.
In genere, riteniamo ricco e sereno l’interscambio avuto; l’analisi della vita della Provincia e delle sue prospettive è stata esaustiva, l’interesse congregazionale grande, e i suggerimenti raccolti molti.
I. Impressione generale
L’impressione generale della Provincia è buona e positiva: c’è un clima sereno e fraterno; c’è rispetto e stima reciproca; i rapporti interpersonali diventano più semplici e familiari. Si lavora molto; è grande lo zelo apostolico e la dedizione pastorale. C’è il senso di appartenenza alla Congregazione e la coscienza che bisogna esprimere la propria identità religioso-carismatica in uno stile di vita proprio e negli impegni di lavoro.
Abbiamo la sensazione che, in questi anni, la Provincia PO abbia fatto dei passi in avanti; che nella realtà sociale, ecclesiale e congregazionale ci sia un ottimismo di fondo, che merita di essere tenuto in conto e utilizzato positivamente.
Dal punto di vista sociale, la Polonia presenta oggi l’immagine di un paese che sta avanzando verso un marcato sviluppo. È grande la differenza tra essa e i paesi dell’Est, che abbiamo visitato. Vista da uno straniero, l’aspetto sociale è molto migliorato, tanto da non differenziarsi troppo dai paesi dell’Europa Occidentale.
Ecclesialmente, la nostra presenza ha coinciso con la visita del S. Padre. Visita ben preparata spiritualmente, seguita e diffusa dai mezzi di comunicazione sociale, partecipata da grandi masse. Essa ha mobilitato tutta la vita religiosa del paese, toccando le sue radici più profonde.
II. Alcuni aspetti particolari
1. La vita della ProvinciaIII. Proposta per il GiubileoLa Provincia, composta da 230 professi perpetui e da una quarantina di giovani novizi e scolastici, con l’età media di 42 anni e con il 99% di membri attivi, guarda al futuro con ottimismo, serenità e con un atteggiamento costruttivo. Solo una persona è in condizioni di salute tale, che non gli permette una totale autosufficienza.
Questa è anche la base per un servizio Congregazionale molto grande, perché permette alla Provincia di avere presenze significative nelle frontiere dell’evangelizzazione
Difatti PO sta aiutando oggi altri 10 organismi congregazionali (CU, 5 Province, 2 Regioni, 2 Distretti); come Provincia lavora in 7 paesi diversi. Sotto questo aspetto, costituisce un caso unico in questo momento della nostra storia. Inoltre è l’unica Provincia slava, che fa da ponte tra l’occidente cattolico e l’est ortodosso.
La cultura slava è una ricchezza per la Congregazione, che ha delle modalità proprie nel sentire e nell’esprimere il carisma SCJ. Si deve però anche prendere coscienza dei limiti della cultura polacca ed esperienza storica nei confronti delle altre Province, a loro volta ricche e limitate sotto altri aspetti.
2. Pastorale della gioventù e delle vocazioni
Per quanto abbiamo costatato in alcune delle nostre parrocchie, la Polonia ha una gioventù sensibile alla vita spirituale e al servizio della Chiesa e del Vangelo. È un campo propizio per nuove vocazioni..
La Provincia sta portando avanti un lavoro con la gioventù che, se fatto bene, produrrà molti frutti. Nella dimensione e forma attuale, il "Movimento di Giovani Dehoniani" è relativamente recente e risponde a una necessità del momento. Esso è impegnato a far conoscere la figura e la personalità di P. Dehon e ne diffonde la sua spiritualità.
Alcuni confratelli ritengono che la Pastorale vocazionale in Polonia si è indebolita. Si attribuiscono le cause all’irruzione del consumismo e dell’edonismo occidentale che la rende più difficile; al venire meno dei grandi padri carismatici di questa pastorale; al limitato numero di parrocchie od opere, che ci mettono in contatto diretto con il popolo di Dio, specialmente con la gioventù; al fatto che molti non lavorano per le vocazioni, delegando questo compito agli altri.
Secondo gli orientamenti della Chiesa, questa pastorale non può essere delegata. Tutti dobbiamo sentirci responsabili e lavorare secondo le nostre possibilità, coinvolgendo il popolo di Dio in questo compito, a cominciare con la preghiera.
3. Formazione iniziale
La Provincia polacca possiede tutte le strutture della formazione, con personale ben preparato e dedito al suo lavoro. Buona è l’esperienza del Postulato, che si fa con i giovani dell’Est, soprattutto se si tiene conto degli obiettivi assegnati ad esso dalle nostre Costituzioni al n. 97. Per le vocazioni che vengono dalla Polonia, il Postulato però è ridotto ai minimi termini, quelli che anticamente erano previsti per i giovani che provenivano dal seminario minore. Il Noviziato è una tappa ben strutturata, cosciente degli obiettivi che deve maturare. Invece la formazione dei religiosi fratelli deve essere curata in forma speciale, secondo gli orientamenti della nostra V Conferenza Generale, celebrata ad Hales Corners nel 1994; tanto più che la Provincia ha delle vocazioni per i fratelli. È importante assicurare loro un approfondimento spirituale e una formazione dottrinale e professionale adeguata.
Il Seminario Maggiore a Stadniki, affiliato con la Pontificia Accademia di Teologia, ha tutti i diritti dell’ateneo pontificio per la formazione scientifica e teologica dei nostri alunni. Gli studenti SCJ sono una quarantina. Il gruppo comprende, nel suo interno, scolastici provenienti dall’otto paesi (Russia, Bielorussia, Ucraina, Moldavia, Romania, Croazia, Finlandia e Polonia). Il fatto che la Congregazione sta acquistando le nuove dimensioni ecclesiali e culturali, impone ai formatori ed ai professori del Seminario grandi esigenze e responsabilità, ma nello stesso tempo ci riempie tutti di gioia e di gratitudine verso il Sacro Cuore, che mette così chiaramente in evidenza i segni del suo amore verso di noi. È chiaro, che, avendo tutto il corpo degli insegnanti formato dai professori SCJ, si devono esplicitamente inserire nella programmazione degli studi filosofico - teologici le nostre specificità (teologia e spiritualità del S. Cuore con le connotazioni proprie dei dehoniani, Dottrina Sociale della Chiesa, problematiche della giustizia e della pace, missiologia, etc.).
4. Formazione permanente
Su questo aspetto c’è in Provincia una certa ambiguità di fondo. Si apprezza il fatto di avere un animatore per la Formazione permanente, che organizza dei servizi utili; si ha stima della persona e di ciò che egli fa, ma non se ne approfitta. Chiediamo alla Provincia di continuare a programmare dei servizi speciali di Formazione permanente, con corsi ben definiti e articolati; ma di esigere, gradualmente, la partecipazione di tutti. Ci vuole un piano che permetta a tutti religiosi (presbiteri e fratelli) di avere mezzi e tempi speciali per curare se stessi
5. Lavoro parrocchiale
È una grazia, per una Provincia, avere delle parrocchie, soprattutto quelle che, per la loro dimensione, possono impegnare una comunità e non solo una singola persona (Belchatów, Denków, Kraków, Lublin, Sosnowiec). Esse ci permettono di avere un piede a terra e un contatto reale con il Popolo di Dio.
Abbiamo costatato, però, che le parrocchie costituiscono una grossa sfida sotto diversi aspetti: per esempio quello della nostra specificità religioso-dehoniana (devozione al S. Cuore, oblazione, riparazione, la riconciliazione, misericordia, ecc.), della specializzazione nel seguire la gioventù, della catechesi scolastica, del lavoro con gruppi e movimenti, dell’impegno nelle problematiche sociali…
Abbiamo provato un senso di ammirazione per il lavoro impegnativo che molti padri svolgono nelle scuole. Pensiamo che, a volte, è molto esigente e logorante per alcuni confratelli. Questo lavoro esige una capacità di dialogare con i giovani d’oggi, quindi una formazione specifica per chi lo esercita. Questa pastorale, per raggiungere la sua piena efficacia, dovrebbe trovare continuità nella parrocchia, fuori dell’ambito scolare.
6. Le missioni popolari
È l’apostolato più caratteristico della Provincia; è unico, per le sue dimensioni e risultati, in tutta la Congregazione. Esso ha dato alla Provincia un nome e un posto nella Chiesa che è in Polonia; ha diffuso la devozione al S. Cuore e il nostro carisma; ha promosso molte vocazioni dehoniane e ha sostenuto economicamente, in buona parte, la formazione dei religiosi; ha una struttura, una metodologia e una gamma di contenuti e di servizi propri.
Ci sembra, però, che oggi non è valutato come meriterebbe. La Provincia deve rinforzarlo; deve rivedere e aggiornare alcuni aspetti; deve promuoverlo di più, soprattutto nel Seminario a Stadniki. Bisogna formare i giovani religiosi per il lavoro apostolico concreto e per le scelte apostoliche della Provincia; e questa è, fino adesso, la scelta apostolica più originale e specifica degli SCJ della PO.
7. Le presenze nell’Est
È un’altra opera che merita la nostra stima e sostegno. Riteniamo un dono speciale di Dio essere oggi in Bielorussia, Moldavia, Ucraina e Slovacchia.
L’assistenza a queste chiese martiri, la presenza nel mondo slavo, il contatto con la Chiesa ortodossa, ecc… possono arricchire molto la Provincia e la Congregazione.
È necessario, però, imparare bene le lingue locali definire meglio il nostro progetto apostolico in questi territori, curare di più la vita comunitaria, sviluppare una forma di governo adatta, promuovere urgentemente le vocazioni locali, specificare il nostro servizio in aree caratteristiche, avere una grande sensibilità ecumenica, curando il dialogo e la collaborazione con la Chiesa Ortodossa.
- Bielorussia
Un gruppo di dieci padri SCJ si occupa di otto parrocchie collocate nel nord (Szarkowszczyzna, Komai, Lyntupy, Postawy) e nel sud del paese (Grodno, Ostryna, Lack e Lachowicze). L’opera più importante, per le possibilità di futuro, è senz’altro quella di Grodno.
Dopo parecchi anni di tentativi, le pratiche amministrative permettono ora di entrare sulla piazza dove sorgerà il futuro centro pastorale e sociale, con la chiesa, la casa religiosa e la casa dei servizi sociali. Il campo di lavoro sembra essere immenso: da una parte il quartiere di 60 milla abitanti, dall’altra i terreni previsti per le costruzioni delle nuove case. Vicinissimo, c’è un’ospedale arrivato a metà costruzione, ma abbandonato per mancanza dei fondi.
Abbiamo osservato una certa debolezza sul piano della vita comunitaria e la mancanza di un progetto comunitario con le precisazioni riguardanti la situazione concreta della chiesa locale. Il rafforzamento delle comunità e l’imminente elaborazione del progetto apostolico per la Bielorussia, aiuteranno senz’altro a rafforzare la nostra presenza e ad arrivare ad una collaborazione più stretta con tutta la Congregazione. Nonostante l’incertezza politica e la povertà della gente, la nostra presenza in Bielorussia è molto importante sia per la Congregazione che per la Chiesa locale.
- Moldavia
Una missione difficile, nel contesto politico ed etnico complicatissimo, con sei padri dehoniani collocati nella parte più povera della Moldavia, chiamata Pridniestrowo; essi sono gli unici preti cattolici in queste regioni. Le impressioni della visita sono molto positive e siamo veramente soddisfatti, vedendo i nostri padri impegnati in opere sociali, che rispondono alle necessità della gente, per molti anni oppressa e perseguitata a causa della loro fede. Il lavoro sul campo vocazionale è buono ed ha portato già i frutti concreti. Quest’anno il primo Moldavo SCJ è stato ordinato prete ed ha cominciato il suo lavoro nella città di Bendery.
- Ucraina
La presenza in Ucraina è stata avviata per ultima, cronologicamente, nei paesi dell’ex URSS. Tre padri SCJ svolgono un lavoro pastorale nella cittadina chiamata Dzierzynsk e nelle sue vicinanze. Infatti, prestano un servizio pastorale in 12 città o villaggi. Fino adesso non si è elaborato un chiaro progetto per questa realtà. I nostri confratelli sono presi da molto lavoro, vivono in condizioni precarie, sono molto apprezzati dalla gente; ma sono troppo presi dagli impegni correnti, ciò limita la loro prospettiva per il futuro. Speriamo che la Provincia aiuti il gruppo che sta in Ucraina per trovare il suo posto ben definito in questo paese, molto grande e promettente dal punto di vista dello sviluppo della Congregazione. La presenza nel nostro seminario dei giovani confratelli, provenienti dall’Ucraina, è una base di solide speranze per il futuro.
- Slovacchia
Da quasi tre anni la Provincia PO è presente anche in Slovacchia, a Tur¹ ianske Teplice. Due padri e un fratello vivono in una comunità che si occupa della pastorale nella città e nelle sue vicinanze, aiutano il clero diocesano in diverse situazioni, predicano le missioni popolari, sono molto richiesti per il Sacramento della riconciliazione &emdash; difatti si nota in Slovacchia un ritorno di molti alla fede cattolica. Si punta al lavoro con i giovani e si spera di avere anche vocazioni per il nostro Istituto. La presenza in Slovacchia, sorta sotto lo stimolo del p. W. Muermans scj e p. A. Ruttens, è stata avviata con uno scopo chiaro e sembra di svilupparsi bene.
8. Sfide da affrontareA. Impegno sociale9. EconomiaPur realizzando molti servizi puntuali nell’assistenza sociale, legati alle parrocchie e a diverse comunità, si fa fatica a giungere ad un’opera sociale, che sia significativa come "opera della Provincia".
Sovente, in Congregazione, le opere sociali sono nate per l’iniziativa e l’impegno di un singolo religioso. Ma le opere che hanno futuro e una portata significativa per la Congregazione, sono quelle che, passate per il discernimento della loro rispettiva Provincia, essa le ha assunte, modificate e arricchite in parte, e ne ha garantito il sostegno. L’impegno SCJ nel sociale implica il fatto di percepirlo come dimensione specifica ed essenziale del carisma dehoniano. Mai tale dimensione deve essere separata od opposta alla dimensione mistica; ambedue si esigono a vicenda e vanno integrate come anima e corpo. Il sociale, per noi, è l’espressione della compassione, misericordia e solidarietà di Cristo con gli ultimi, i poveri, gli esclusi.
B. Inserimento nel mondo della cultura
La Provincia PO svolge questo apostolato attraverso l’insegnamento (scuole &emdash; istituti &emdash; università) e la pubblicazione di riviste ed edizioni in genere.
Non è un servizio facile, né sempre economicamente produttivo. Per questi motivi, esige una particolare specializzazione, un discernimento accurato del messaggio che si vuole trasmettere e uno studio del mercato, quando si deve investire del denaro in pubblicazioni.
La Provincia PO ha investito molto nella specializzazione dei suoi membri. Basta pensare che tra i religiosi, 181 hanno un titolo accademico: sono 4 professori universitari, 15 dottori, 42 licenziati e 120 laureati. Vale la pena seguire questa strada e sfruttare ampiamente certi filoni, che trovano riscontro nel popolo che intendiamo evangelizzare.
Il settore dell’economia impegna da alcuni anni la Provincia PO con una serie di cambiamenti di mentalità e di gestione. Infatti, dopo l’apertura operata nel sistema socialista, la PO si è vista nella necessità di recuperare il tempo perso. Costatiamo, con soddisfazione, che sta facendo un buon cammino.10. Famiglia DehonianaDa parte nostra, senza entrare nei dettagli, incoraggiamo a mettere in pratica quanto suggerito dall’Economo Generale dopo le sue due visite alla Provincia, e in occasione dell’Incontro con la Commissione Economica Generale, nel maggio scorso.
E’ importante operare in economia con criteri di trasparenza, povertà, senso religioso dei beni, comunione, ordine e controllo dei bilanci e della gestione, ricerca di una autosufficienza locale e solidarietà con i più bisognosi.
Ogni comunità dovrebbe, a sua volta, collaborare al sostegno della Provincia, dei nostri seminari e delle missioni.
Costatiamo che è una realtà in crescita, e ha una bellissima espressione nel "Movimento Giovanile Dehoniano". Ci ha colpito positivamente vedere la serietà e compenetrazione dei 40 giovani che quest’anno si sono arruolati ufficialmente, durante l’incontro di Pliszczyn, al quale erano convenuti per una settimana più di 1.000 giovani impegnati a pregare, riflettere, studiare e condividere la loro esperienza di fede, di chiesa, di dehonianità e di apostolato. Così pure, apprezziamo l’esistenza di diversi gruppi di adulti in varie parrocchie e l’iniziativa di collegarli con un bollettino informativo e formativo.11. GovernoCon il nuovo Direttivo Provinciale abbiamo dialogato su alcuni servizi, che il governo è tenuto a portare avanti come servizio della vita, della fedeltà al carisma originario e alla missione SCJ della PO nell’oggi di Dio e della storia.
A conclusione della visita, ci siamo sentiti incoraggiati a fare alla Provincia PO una duplice proposta. Innanzitutto, quella già comune a tutta la Congregazione: vivere l’anno 2000 sotto la dimensione della Riconciliazione. Essa è necessaria e attuale per molti aspetti della nostra vita personale, comunitaria, istituzionale, ecclesiale e civile. È un invito a esperimentare la grazia della riconciliazione donata da Gesù sulla croce (cf. Col 1,19-20; Ef 2,11-18), e a essere servitori di questo dono tra i fratelli (cf. Cst n. 7).
Ma abbiamo fatto anche una proposta tutta speciale: l’invito alla Provincia PO di realizzare, durante tutto l’anno 2000, in una casa della Provincia l’Adorazione Perpetua. Facendo passare a turno le diverse comunità religiose e pastorali, secondo un calendario rispondente alle loro disponibilità, si può forse garantire, per tutto il 2000, un luogo della Provincia dove c’è il Santissimo esposto e adorato in nome di tutta la Chiesa e della Congregazione.
Se è possibile realizzare questo progetto, sarà senz’altro un grande servizio alla Chiesa.
Conclusione
Ringraziando il Sacro Cuore per tutti i doni della sua grazia che, come Congregazione, riceviamo da tutte le Provincie, raccomandiamo alla comune preghiera, tutte le opere e le preoccupazioni della Provincia PO. Siamo lieti di costatare lo sviluppo spirituale e strutturale della Provincia e delle singole comunità. Vediamo che in Polonia il carisma di Padre Dehon ha una forza attraente non solo per gli adulti, ma anche per i giovani, che si preparano a prendere nelle loro mani la responsabilità del paese e della chiesa. Ci auguriamo che questo amore, che ha la sua fonte profonda nell’intimo del Cuore Divino, espanda la sua forza rigeneratrice in tutti i cuori, e che la presenza dei dehoniani tra la gente sia per loro sempre un segno dell’amore, della speranza e della pace.
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Dear Brothers,
Four years precisely from our last general visit, Feast of the Visitation on May 31, we went back to visit the Polish province. Here is a letter with our impressions. The lengthy visit lasted 36 days and included the communities and religious in Byelorussia, Moldavia, the Ukraine, and Slovakia.The method we used called for community meetings without precluding the numerous personal meetings that took place. In several cases, the smaller communities got together to create a larger size meeting; thus we were not able to visit every single SCJ residence. Generally, the exchanges that were held were rewarding and calm. The analysis of province life and its future was exhaustive; the interest in the congregation was great and we got many suggestions.
I. Overall Impression
Our general impression of the province is positive and good. The atmosphere
is peaceful and fraternal. Mutual respect and regard are widely found.
Interpersonal relationships are family-like and simple. People work hard
and apostolic zeal and pastoral dedication abound. The sense of belonging
to the congregation is widespread as is the consciousness of the need to
express the religious and charismatic identity of the province with a particular
lifestyle in work responsibilities and activities.
We had the feeling that in recent years the PO province has made great
strides. In society, church, and congregation affairs, there was an optimism
with deep roots &endash; never to be lost sight of and to be positively
made use of.
When one looks at the social order, Poland presents a picture of a country moving toward significant development; there are real differences between it and other countries we visited in the East. When an outsider looks on, the social situation appears greatly improved, almost indistinguishable from many western European countries.
As far as the Church is concerned, our visit took place at same period as the Pope's visit. People made extensive spiritual preparations for his visit; it was covered in depth by the communications media and participated in by huge masses of people. The visit activated the entire religious life of the country touching its deepest roots.
II. Some Particular Aspects
1. The life of the Province
The province consists of 230 religious in perpetual vows with about forty novices and scholastics, having a mean age of 42 and about 99% of the religious being active. The religious are optimistic about their future, are relaxed and have a constructive attitude. Only one person's health is such that he is unable to take care of himself.
The province forms the base of great service to the congregation because it allows the province to have a large number of people at the very frontiers of evangelization. Actually, PO is presently assisting 10 different congregational entities (CU, 5 provinces, 2 regions, and 2 districts); as a province its members are found in 7 different countries. From this perspective, it is a unique case at the present moment of our history. Additionally, it is the only Slavic province we have and serves as a bridge between the Catholic West and the Orthodox East.
The Congregation is greatly enriched by the Slavic culture because it has its own way of experiencing and expressing the SCJ charism. But every province's culture and historical experience, including the Polish one, has both limits and riches according to the different aspects from which they can be looked at.
2. Youth and Vocations Ministry
Insofar as we were able to determine from several of our parishes, young Polish people have a sensitivity for the spiritual and for service to the church and the gospel. Youth form the source from which new vocations are to come.
The province is undertaking a work with youth that, if done well, will produce great fruit. In its present form and state, the "Movement of Young Dehonians" is relatively recent and responds to a current need. Its goal is to make the person and personality of Fr. Dehon and his spirituality widely known.
Some of our religious believe that vocational ministry in Poland has been weakened. They point to Western consumerism and hedonism as factors for making the ministry more difficult. Also there are fewer priests with great "charisma" for vocations ministry and a limited number of parishes and works through which one can come into direct contact with the people of God, especially its younger members. Also true is the fact that many do not solicit vocations, leaving this work for others to do.
This pastoral work is not something that can be delegated according to the mind of the church. Each one of us must accept responsibility and work on vocations ministry as best we can, making use of the People of God for the task, beginning with prayer/
3. Initial Formation
The Polish province has all the necessary formation structures and institutions along with well-prepared and dedicated religious. The postulancy experience for young people coming from the Eastern countries is particularly fine because it incorporates objectives found in Cst. 97. For vocations coming from Poland, however, the postulancy is reduced to a bare minimum, being designed for those young people who formerly came from a minor seminary. The novitiate is a distinct stage and its program is well laid out according to the objectives that require individual maturation and growth. However, formation of religious brothers needs special attention, observing the recommendations of the Fifth General Conference held at Hales Corners in 1994, all the more so because the province has brother vocations. It is important to guarantee that they have a spiritual foundation, and a suitable theological and professional training.
The Major Seminary in Stadniki, affiliated to the Pontifical Academy of Theology, has all the rites of the pontifical university for the scientific and theological formation of our students. There are about forty SCJ students. Internally, the group consists of scholastics coming from eight countries (Russia, Bielorussia, Ukraine, Moldavia, Romania, Croatia, Finland and Poland). The fact that the Congregation is gaining new ecclesiastical and cultural dimensions, poses a big demands and responsibility on the formators and professors of the Seminary. At the same time it fills us with joy and gratitude towards the Sacred Heart, which so clearly exposes the signs of his love for us. It is evident that, having the whole body of students formed by SCJ professors, they, explicitly, have to insert our specifics in the study programme of philosophy and theology (theology and spirituality of the Sacred Heart with connotations proper to dehonians; Social doctrine of the Church, problems of justice and peace, missiology, etc.)
4. Ongoing Formation
In this province, there is a kind of fundamental confusion about the
matter. There is a director for ongoing formation who provides useful services
and this shows there is an appreciation for ongoing formation. The person
as well as what he does is respected but people do not make use of the
arrangements. We ask the province to continue to plan the special, well
laid out and clearly defined services of ongoing formation, and to escalate
participation by everyone. A plan should be developed whereby every religious
(fathers and brothers) has the special time and means to take care of themselves.
5. Parish Work
The province is graced by having parishes, especially the kind with
a size that can require the presence of a community rather than an individual
(Belchatów, Denków, Kraków, Lublin, Sosnowiec). These
parishes give us a foot in the door and real contact with the People of
God.
We were able to verify, however, that parishes are a real challenge
from a number of aspects: e.g., our particular religious-SCJ dimension
(devotion to the Sacred Heart, oblation, reparation, reconciliation, compassion,
etc.), specialization in youth work, catechetical education, work with
groups and movements, involvement in social problems…
We experienced a sense of admiration for the responsible involvement of many fathers in the schools. We believe that this is sometimes very demanding and wearing on some confreres. This work requires a capacity to dialog with today's youth and demands a special preparation for those involved. To achieve its fullest efficacy, this ministry should be kept going in the parish, once young people leave the school environment.
6. Parish Missions
This particular apostolate is a specialty of the province; it is unique compared to the rest of the congregation from the point of view of its wide range and its accomplishments. Our province has acquired both reputation and status for this work from the Polish church. Parish missions have helped spread devotion to the Sacred Heart and our charism; they have greatly promoted scj vocations and financially supported seminary education in large part. They are characterized by a special structure, methodology, with a range of topics and services.
It seems that today it is not as appreciated [by members] as it once was. The province should buttress this apostolate. It should also revise and update some aspects and promote it, especially at the seminary at Stadniki. Young religious should receive training for specific apostolic work and for the apostolates engaged in by the province. And preaching missions is preferentially, till now, the most identifiable and original apostolate of SCJs in Poland.
7. Eastern European Presence
Another work deserves our admiration and support. We see our presence today in Byelorussia, Moldavia, the Ukraine, and Slovakia as a special gift from God. The help given these martyred churches, a presence in the Slav world, a contact with the Orthodox church, etc.,…all these factors are capable of enriching the province and the congregation.
However, it is necessary to learn the local languages well, to have a clear apostolic plan for the territories, to make greater efforts in community life, to develop and adapt a system of mission direction and management, to promote local vocations, to refine services so as to maintain our characteristic features, to possess an acute ecumenical sensitivity and maintain dialog and collaboration with the Orthodox Church.
A. Byelorussia8. Challenges That Need to be FacedTen SCJ priests form a group responsible for eight parishes in the North (Szarkowszczyzna, Komai, Lyntupy, Postawy) and South (Grodno, Ostryna, Lack, Lachowicze) of the country. The one with greatest promise for the future is without doubt Grodno.
After several years of making requests, the administrative powers have now allowed us to have property in the city where a social and pastoral center will be located along with a church, a house for religious, and a house for social services. The field of work seems immense, comprising a section of the city with 60,000 inhabitants and the properties planned for building the new houses. Very nearby is a half-built hospital where construction was stopped due to lack of funds.
We observed a certain weakness at the level of community life and the absence of a community plan with specifics for dealing with the concrete situation of the local church. A reinforcement of community life and the completion of an almost finished pastoral plan for Byelorussia will help sustain our presence and achieve a closer collaboration with the entire congregation. Despite political uncertainty and widespread poverty, our presence in Byelorussia is very important both for the local church as well as the congregation.
B. Moldavia
This is a difficult mission which is extremely complicated by the ethnic and political situation. There are six SCJs priests located in the poorest part of Moldavia; the territory is called Priedniestrowo. These men are the only Catholic priests in the area. Our visit impressions are very positive and we are greatly satisfied to see our men engaged in social works that meet people's needs. The people were oppressed and persecuted for years because of their faith. Work in vocations is done well and has already had positive results. This year the first Moldavian SCJ was ordained priest and has begun work in the city of Bendery.
C. Ukraine
SCJ presence in the Ukraine was the last to be begun in the former USSR. Three SCJ priests do pastoral work in a town called Dzierzynsk and outlying districts. Actually pastoral activity takes place in 12 cities or villages. Up to this point no clear pastoral plan for this work has been elaborated. Our men are taken up with a great deal of work, live in precarious conditions, are highly appreciated by the people, but are much too occupied with daily duties which limit their prospects for the future. We hope that the province will help the group in the Ukraine to establish its clear and proper place in this country which, though vast, is very promising from the point of view of the development of the congregation. The existence of our seminary for young confreres coming from the Ukraine is the foundation of a solid hope for the future.
D. Slovakia
For nearly three years the Polish province has been present in Slovakia as well, in Turcianske Teplice. Two priests and a brother live as a community which takes care of ministry in the city and its outskirts, helping the diocesan clergy in various ways, preaching parish missions, and are very much involved with the Sacrament of Reconciliation. At present, the return of many to the Catholic faith is noteworthy. Aim is taken at working with youth and the hope is that we might obtain some vocations for our Institute. Our presence in Slovakia, which began with the stimulus of SCJ Frs. W. Muermans and A. Ruttens, has clear goals and seems to be developing well along those lines.
A. Social Involvement9. FinancesWell aware of the many well defined services of social assistance conducted at parishes and various communities, efforts are being made to find a significant social work that can be recognized as "a work of the province".
Oftentimes, in the congregation, it happens that social works come into being through the initiative and efforts of one religious. But the kinds with a future and a meaning for the congregation are those which go through a discernment by the respective province which assumes them, modifies and enriches them to some extent, and guarantees their support. SCJ engagement in the social order implies the need to perceive it as a specific and essential dimension of the SCJ charism. This dimension must never be separated from or opposed to the mystical [spiritual] dimension; both make demands on each other and form a unity like body and soul. For us, involvement in the social order is an expression of the compassion, mercy, and solidarity of Christ with the least, the poorest, and the most marginalized.
B. Involvement with Learning
The PO province carries on this apostolate through teaching (schools, institutes, universities) and the publication of journals and books.
It is not an easy task nor economically productive. As a result it requires a particular kind of specialization, a clear idea of the message to be conveyed, and market studies before investing money in publishing.The PO province has devoted a great deal to the specialization of its members. Just think that among its religious, 181 have an academic degree, 4 are university professors, with 15 doctors, 42 with licenses, and 120 university graduates. It is well worthwhile to pursue this path and take advantage of certain trends that are found, upon inspection, among the people to be evangelized.
The field of finances has engaged the PO province for several years and comprises a series of changes in outlook and practice. After the breach made in the socialist system, PO has seen the need to make up for lost time. We note with much satisfaction that they are going down the right road.
From our perspective, without going into details, we encourage the province to put into practice the recommendations made by the General Treasurer after his two visits to the province and on the occasion of the meeting of the General Finance Commission last May.
It is important to conduct financial matters with criteria reflecting transparency, poverty, religious feeling for goods, communion, order and control of accounts and management, effort to arrive at local self-sufficiency, and solidarity with those most in need.Each community, as well, should help in supporting the province, the seminaries, and the missions.
10. The Dehonian Family
We note that this is a reality that is growing and has a very beautiful paradigm in the "Dehonian Youth Movement". We were favorably impressed at seeing the seriousness and the sense of communion of the 40 young people who were officially enrolled this year during a meeting at Pliszczyn where for an entire week more than 1,000 young people came to pray, reflect, study, and share their faith experiences in church, SCJ reality, and apostolate. We also appreciate the existence of several groups of adults in various parishes and the effort to connect them to each other through an informative and formative newsletter.
11. Administration
We spoke with the new provincial administration about several services which the administration is committed to carry out, services aimed at life, at fidelity to the original SCJ charism and mission of PO in today's world and in its history.
III Proposal for the Year of Jubilee
At the end of our visit, we felt encouraged enough to make two proposals to the PO province. The first, as other provinces are doing throughout the congregation, is to live the year 2000 in the dimension of reconciliation. Reconciliation is both necessary and practical from a number of perspectives of our lives: personal, communitarian, institutional, ecclesial, and civil. It is an invitation to taste the grace of reconciliation offered by Jesus from his Cross (Col .1:19-20; Eph. 2: 11-18) and to be servants of this gift among the brethren (cf. Cst. N. 7).
However, we also added a very special proposal: an invitation to the PO province to set up an arrangement for Perpetual Adoration in a house of the province during the entire year 2000. By having this practice move to each of the different religious communities and apostolates in turn, according to a calendar that meets their availability needs, we may be able to guarantee that for the entire year 2000, there will be one place in the province where the Blessed Sacrament will be exposed and adored in the name of the church and of the congregation. If the province is able to fulfill our request, it will be without a doubt a great service to the church.
Conclusion
We thank the Sacred Heart for all the gifts of grace which, as a congregation, we obtain from all the provinces, and we commend to everyone's prayers all the works and preoccupations of the PO province. We are happy to note the spiritual and organizational development of the province and its individual communities. We see that in Poland the charism of Fr. Dehon has a power that is attractive, not only to adults but also to young people who are getting ready to take responsibility for their country and church into their hands. We hope that this love, which has its deepest source in the Divine Heart, enlarge its regenerative forces to envelop all hearts and that the presence of Dehonians among the people always be a sign for them of love, hope, and peace.
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