Cari confratelli,
Oggi, solennità di Cristo Re, la Santa Sede ha annunciato ufficialmente che il Santo Padre ha nominato Vescovo di Pemba (Mozambico) il nostro confratello p. Tomé Makhwéliha, fino ad ora 3° Consigliere generale.
Padre Tomé, nato a Guruè (Zambezia &endash;Mozambico) il 21 gennaio 1945, dopo i primi anni di studio nel Seminario di Zobué (Tete), ha fatto il noviziato in Portogallo, emettendo la prima professione il 29.09.1967. Ha studiato filosofia a Lisbona e teologia a Bologna. Ordinato presbitero l'08.12.1973, è stato il secondo sacerdote dehoniano mozambicano. Successivamente (1979-1981) ha frequentato Scienze dell'Educazione all'UPS di Roma.
Il suo servizio ecclesiale e nella congregazione, come il suo ministero sacerdotale, sono stati molto diversificati e ricchi. Ha dedicato molti anni alla formazione e all'insegnamento nello Scolasticato di Milevane; è stato rettore, per vari anni, del Seminario interdiocesano di Maputo e poi maestro dei novizi. Ha collaborato alla traduzione del Messale e della Bibbia nella lingua Lomue. E' stato parroco, Superiore regionale, membro della Commissione generale di Giustizia e Pace, infine eletto come 3° Consigliere generale nel XX Capitolo generale.
Oggi la Chiesa gli affida il ministero episcopale della Diocesi di Pemba, nel nordest del Mozambico. Eretta a Diocesi nel 1976, era fino ad oggi sede vacante dal novembre del 1993; essa ha una estensione geografica di 82.625 Kmq e conta 2.070.000 abitanti. Vi sono 20 sacerdoti, 4 religiosi fratelli e 44 suore per 681.000 cattolici.
Al nuovo Vescovo aspetta perciò un compito non facile, nel quale dovrà esprimere il meglio della spiritualità dehoniana. E' un servizio che p. Tomé assume con molta disponibilità dehoniana e con un grande amore alla Chiesa.
Avendolo conosciuto ed apprezzato, condividiamo con tutta la Chiesa la gioia della sua nomina; gli siamo grati per il servizio reso alla Congregazione e per la testimonianza della sua vita; gli assicuriamo il sostegno fraterno, fatto di amicizia, di preghiera e di aiuto, perché egli possa essere quel Pastore, di cui la Chiesa ha ora bisogno: un Pastore secondo il Cuore di Cristo.