Nel settembre 1991, P. Bulmetti Michele, membro della comunità di Andria-OSA, inizia a "sondare" la possibilità di una nostra presenza in Albania. Dopo un anno di contatti e di studio della lingua, si trasferisce in Albania: inizialmente a fianco di un anziano Sacerdote, Don Frano Ilia, che diventerà poi Arcivescovo di Scutari. Successivamente, dalla stessa Nunziatura riceve il mandato di assistere 11 villaggi, prendendo come sua residenza il villaggio di Gurëz. Da qui inizia l'opera di ricostruzione di quanto era stato completamente raso al suolo sotto il Comunismo, ma soprattutto a ricostruire le coscienze. Alloggia presso una famiglia privata, dice Messa all'aperto nel cimitero o sotto una tettoia.. Tenendo conto anche della sua malferma salute (da anni malato di asma), avverte la necessità di una casa per sé, dove abitare, e di una casa per le Suore Basiliane, venute ad aiutarlo nell'attività pastorale.
Sostenuto dalla sua Provincia IM e da diverse Istituzioni ecclesiali, avvia la costruzione della chiesa, della casa del Parroco e delle Suore Basiliane, e di magazzini. Attualmente la chiesa, la casa dei Padri e delle Suore sono terminate nelle loro strutture essenziali. Nel frattempo dalla nostra comunità di Pagliare e da quella di Andria-OSA, organizzati da P. Michele Critani e con la collaborazione di volontari, vengono raccolti e inviati aiuti di ogni genere.
Nel 1994 va in Albania anche P. Mario Bosio, per accompagnare i primi giovani candidati alla vita religiosa, che si erano uniti a p. Bulmetti. Non essendoci a Gurëz le scuole, p. Bosio prende una casetta a Scutari, per aprirvi il Seminario dehoniano. A Scutari, infatti, i Padri Gesuiti hanno aperto una scuola intercongregazionale di filosofia e teologia. Attualmente, assieme a P. Bosio si trovano una diecina di candidati, che frequentano il liceo o il biennio filosofico. Anche per formare questi giovani all'impegno pastorale, P. Bosio assume l'incarico di tre Parrocchie. Soprattutto alla domenica, aiutato dai Seminaristi e dalle Suore Basiliane, celebra la Messa a turno in alcune cappelle, si fa catechesi ai ragazzi e ai giovani.
Da notizie recenti, l'emergenza Kossovo si fa sentire sia a Scutari come a Gurëz. Essendo Scutari una città situata in una posizione più centrale, più facilmente vi arrivano gli aiuti umanitari; P. Bosio sta collaborando attivamente nell'assistenza ai rifugiati. A Gurëz, invece, in quanto situata in posizione periferica e distante da altri centri, la situazione è veramente drammatica: gli aiuti umanitari, inviati dalle grandi organizzazioni, non vi giungono facilmente. Nel villaggio di Gurëz, p.Bulmetti ha già accolto più di 600 profughi kossovari: essi sono alloggiati nella casa dei Padri, delle Suore e presso alcune famiglie. Anche parte della Chiesa viene utilizzata come deposito per gli aiuti, che vengono raccolti in Italia direttamente dalle Comunità di Andria e di Pagliare. Oltre che a Gurëz, p. Bulmetti, come Decano di tutta una zona, ha organizzato l'accoglienza e l'assistenza dei profughi anche nei villaggi vicini.
Da Andria e da Pagliare sono partiti già due Tir di aiuti, giunti direttamente a Gurëz; ma quanta fatica e burocrazia alla dogana, perché il carico non cambiasse strada e destinazione.
Da Napoli, gli organismi L.T.M. - I.C.R.I (Istituto Cultura Relazioni Internazionali) - M.D.E. (Movimento Dehoniano Europeo), con il Coordinamento Regionale Campano della Protezione Civile, stanno presentando un Progetto al Ministero, per realizzare un Campo Profughi a Gurëz. Nel frattempo hanno già raccolto vario materiale, da inviare direttamente a Gurëz, tramite la Protezione Civile, collegandosi alla Missione Arcobaleno. Ci sono anche dei Volontari, che si stanno preparando (si richiedono 6 vaccinazioni!) a partire, e se ne stanno cercando altri…
Da sette anni due dehoniani vivono in Albania: il p. Mario Bosio a Scutari nel nord del paese e il p. Michele Bulmetti che vive come parocco e decano nel villaggio diGurëz, a 60 km da Scutari. Questo stesso paese fin dall'inizio della guerra ha già accolto oltre 600 profughi. Hanno trovato rifugio nella casa parocchiale, nel convento delle Suore Basiliane e presso famiglie. Anche una parte della chiesa serve come magazzino per gli aiuti. Questi aiuti non arrivano aGurëz che con grandi difficoltà perchè il villaggio è situato in montagna e lontano dalle grandi strade e città. Nonostante queste circostanze i dehoniani IM sono riusciti ad inviare molti aiuti aGurëz.
Ma la solidarietà va ben più lontano: Il M.D.E (Movimento Dehoniano Europeo), i L.T.M. (Laici nel Terzo Mondo) assieme con il Coordinamento Regionale Campano della Protezione Civile stann preparando la costruzione di un campo di profughi aGurëz, che accoglierà 1 500 kosovari. Il 30 aprile, il p. Muzio Ventrella (Napoli), due tecnici e due ex-generali (con esperienze nelle operazione umanitarie in Bosnia e Somalia) vanno in Albania per un ultimo orientemento sul posto prima di iniziare l'azione. Questa dovrebbe cominciare nel mese di maggio. Con l'aiuto del M.D.E e del L.T.M. saranno preparati e inviati volontari che sempre per due settimane lavoreranno come animatori nel campo. Attualmente sono circa 70 i volontari che stanno preparandosi.
Fa parte dello scopo proprio del M.D.E. di aprire la gente e sopratutto i giovani ad una mentalità europea e umanitaria. Per questo non c'era dubbio di dover impegnarsi nella miseria dei profughi dal Kosovo.
Dopo una eventuale fine dei combattimenti il progetto prevede di prendere la cura di una zona nel Kosovo stesso per ricostruire dei villaggi distrutti. Per il momento nessuno puo ancora fissare la data di quest'ultima fase del progetto. Ma i dehoniani IM vogliono garantire che i Kosovari non vivano da soli questa terribile tragedia.
In September 1991, Fr. Bulmetti Michele, a member of the Andria-OSA community, began "to dream" about the possibility of an scj presence in Albania. After a year of making contacts and studying the language, he went to Albania. At first he was sent to assist an elderly priest, Don Frano Ilia, who is now the Archbishop of Scutari. Subsequently, he received a mandate to care for 11 villages, taking up his residence in the village of Gurëz.
He began the task of rebuilding all that had been destroyed under the Communist regime, especially the consciences of the people. He would stay with poor families, saying Mass in the open in the local cemetery, or under a shed. However, due to his own poor health (for years he has suffered from asthma) he felt it necessary to set up a permanent residence for himself and for the Basilian Nuns who had come to assist him in his pastoral ministry.
With aid from the South Italian Province (IM) and from other church institutions he was able to begin the construction of the church, as well as the parish rectory and convent for the sisters. The church, rectory and convent are for all practical purposes finished, at least as far as the essentials are concerned. Meanwhile the scj communities of Pagliare and Andria-OSA, under the direction of Fr. Michele Critani, and with the assistance of many volunteers have collected aid of every kind to assist the work in Albania.
In 1994 Fr. Mario Bosio was sent to Albania to join with Fr. Bulmetti with the prime task of forming the first young candidates for religious life. Since there is no school in Gurëz Fr. Bosio rented a small house in Scutari in order to open the first Dehonian Seminary. In Scutari the Jesuits had opened an inter-congregational school for both philosophy and theology. At present there are ten candidates who are either finishing secondary school, or who have begun their philosophical studies. In order to help in their pastoral formation Fr. Bosio has assumed the pastoral responsibilities for three parishes. On Sundays the seminarians and Basilian Nuns assist him. He celebrates Mass in each of the chapels (churches) and teaches religion with the assistance of the seminarians and sisters.
Recent news from Kosovo from both Scutari and Gurëz indicate that since Scutari is centrally located it is able to offer humanitarian assistance with some degree of facility. Fr. Bosio is assisting in finding shelter for some of the refugees. Gurëz, on the other hand, is more isolated and some distance from other cities of consequence; and thus the situation for refugees is much more difficult, as aid form humanitarian organizations is difficult to come by.
Nevertheless in Gurëz Fr. Bulmetti has already had to assist 600 Kosovar refugees who are be housed in the rectory, convent and with some nearby families. Part of the Church is being used as a warehouse for the aid collected directly from our communities at Andria and Pagliare in Italy. Fr. Bulmetti has coordinated the placement of refugees in nearby villages as well.
Andria and Pagliare recently sent two semi loads of aid directly to Gurëz, but because of the bureaucracy and customs the cargo was slow in coming.
In Naples organizations such as LTM - ICRI (Cultural Institute for International Relations) and MDE (European Dehonian Movement) along with the local regional coordinator for Civil Protection is presenting a plan to the Government in order to help the refugees in Gurëz. In the meantime they have collected additional aid to be sent directly to Gurëz with the help from the office of Civil Protection with their connection with Mission Rainbow. There are also several volunteers (six different vaccinations required!) who are prepared to leave for Albania if circumstances permit.
For the last seven years two scjs have worked in Albania, Frs. Mario Bosio in Scutari, located in the northern part of the country, and Michle Bulmetti who is acting paastor and dean of the vilage of Gurëz, about 60 km from Scutari. Since the beginning of the NATO bombing the area has received about 600 refugees. They have been sheltered in the rectory and in the Basiloian Sister's covent, as well as in nerby homes. Part of the church has also been serving as a wherehouse for aid supplies. It is difficult to get aid to Gurëz because the village is situated in the mountains and lacks anything like a freeway or evev roads found in typical cities. Despite these difficult circumstans SCJs from South Italy are determined to send as much as possible into Gurëz.
Assistance is also coming from Dehonian organizations such as MDE (European Dehonian Movement) and LTM (Laity for the Third World) who are working with the regional coordinator for Civil Protection to help prepare a camp in Gurëz that will be able to care for 1500 Kosovar refugees.
On April 30th Fr. Muzio Ventrella (IM) from Naples, along with two technicians as well as two retired generals, who have had experience in both Bosnia and Somalia in delivering humanitarian aid, will travel to Albanian for a final orientation before going into action. In May with the aid of MDE and LTM volunteers will be sent to prepare the camp, which should take about two weeks. The approximately 70 volunteers are already in training for this mission.
One of the aims of MDE has always been to open up the minds of people, especially the young, to develop a European mentality. No doubt dealing with the misery of the Kosovar refugees will be a good lesson.
The ultimate goal will be to use the same tactics in one area of Kosovo in order to help in the reconstruction of a destroyed village. At present no one knows for sure when that will be possible. The South Italian SCJs want to make sure that the Kosovar people do not live this terrible tragedy by themselves.
Há sete anos dois dehonianos vivem na Albânia: o Pe. Mario Bosio, em Scutari, no norte do país e o Pe.Michele Bulmetti que é pároco em Gurez, a 60 km de Scutari. Esta localidade já recebeu 600 prófugos desde o início da guerra. Encontraram refúgio na casa paroquial, no convento das irmãs basilianas e nas famílias. Uma parte da igreja serve e depósitos de mercadorias. Estas mercadorias chegam com dificuldade a Gurez devido à sua localização nomeio das montanhas. Os dehonianos da IM se organizaram para mandar ajuda.
A solidariedade vai muito mais além: o M.D.E. (Movimento Dehoniano Europeu), e os Leigos para o Terceiro Mundo junto com a Coordenadoria Regional de Proteção Civil estão preparando a construção de um campo de refugiados em Gurez que poderá receber até 1500 refugiados de Kosovo. A 30 de abril o Pe. Muzio Vetrella (IM), dois técnicos e dois ex-generais, com experiência em ajuda humanitária na Bósnia e na Somália foram para a Albânia preparar o início das obras, o que deverá acontecer em maio. MDE e LTM vão preparar e enviar o pessoal que vai trabalhar no projeto. Há cera de 70 voluntários dispostos a colaborar.
Um dos objetivos do MDE è criar uma mentalidade mais aberta e humanitária entre os jovens
Quando houver a paz, a equipe prosseguirá, indo ao Kosovo reconstruir os vilarejos destruídos. Por ora não se pode falar em datas para esta etapa. Os dehonianos da IM querem garantir solidariedade nesta terrível tragédia.