A Note from Irene McGregor


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Dear Father:

I really enjoy the SCJ web site, although I do not recognize many names the contact is great. I spend more than an hour going from one part to another on Sunday.

I have been sick for more than a year. It has been a combination of several illnesses which resulted in the end "product" advanced ovarian cancer. After many chemo treatments, prayers and a positive attitude I am so far free of tumors. Next July I go for my 3rd doctors appointment check up if I am still in remission. As anyone sick may know it has been a long "retreat" and a humbling one I understand survival of the Advanced type is 20-25% so I don't know what the Good Lord has in mind for me but it must be something.

Heather, my granddaughter, got married Apr. 17th and we had a very nice wedding. I think we all thought of Ko as he is always with us. Fr. McKenna keeps in touch with me which I appreciate very much.

I have been following the missionary activity and awhile ago there was a Fr. David Maher missing in Africa. Was he ever found? He use to write nice descriptive articles about the rebels' activity.

My fingers are still numb from the chemo so please overlook spelling errors. My feet also are the same, making it hard to walk, but when I remember the way Ko accepted whatever was handed out to him I feel very small in my illness. Remembering you and the nice visit we had with you. be assured

I am certainly an SCJ in heart and prayers.

Irene McGregor

 

Editors note: James (Ko) De Jonge (CA), was originally a member of the Dutch Province. After serving as a chaplain in the Dutch Army in Indonesia following World War II, he eventually came to Anglo Canada to minister to the newly arriving Dutch immigrants. His final assignment was in West Lorne, Ontario. Irene McGregor, his cousin, was of great aissitance to him, especialy during his senior years when health problems confined him to a wheel chair.


Una nota da Irene McGregor

Caro Padre,

Mi piace molto il sito web SCJ, anche se non conosco molti nomi, il contatto è meraviglioso. Passo più di un'ora al sabato per scorrere da un capo all'altro l'intera emissione.

Sono stata ammalata per più di un anno. Si sono mescolate insieme diverse infermità che hanno dato come risultato finale un avanzato tumore ovarico. Dopo diverse chemioterapie, preghiere e un atteggiamento positivo, mi ritrovo oggi libera dal tumore. In luglio andrò al mio terzo appuntamento medico per vedere se sono ancora libera. Come tutti i malati sanno, vi è un lungo "ritiro" e, per quanto posso capire io, il tipo avanzato permette di sopravvivere solo per il 20-25% dei casi; perciò non so proprio quello che il Buon Dio disporrà per me.

Heather, mia nipote, si è sposata il 17 aprile ed è stato un magnifico matrimonio. Credo che tutti abbiamo pensato a Ko, perché lui è sempre con noi. P. McKenna mantiene i contatti con me e questo mi fa molto piacere.

Ho sempre seguito l'attività dei missionari e per un certo periodo vi era P. David Mather sperduto in Africa. È stato ritrovato? Egli scriveva degli interessanti articoli sull'attività dei ribelli.

Le mie dita sono ancora intorpidite dalla chemio perciò non tenete conto degli errori di ortografia. Anche i miei piedi sono nelle stesse condizioni e mi fanno male a camminare, ma quando mi viene in mente il modo con cui Ko accettava tutto quello che gli succedeva, mi sembra che la mia malattia sia veramente lieve. Ricordando ciascuno di voi e il gradito incontro con voi, siate sicuri che io mi sento certamente nel mio cuore e nelle mia preghiera una vera SCJ.

Irene McGregor

Nota dell'editore: James (Ko) De Jonge (CA) era originariamente della Provincia Olandese. Dopo aver prestato servizio come cappellano nell'Armata Olandese in Indonesia durante la Seconda Guerra Mondiale, egli passò a quella Anglo-Canadese per esercitare il suo ministero a favore degli immigrati olandesi. La sua ultima destinazione fu West Lorne, Ontario. Irene McGregor, sua cugina, lo assistette moltissimo specialmente negli anni della vecchiaia quando, per problemi di salute, fu costretto a restare su di una carrozzella.