Meet an SCJ
Innocent Mutanyu AM
English - Portuguese - Italian
Background
It is always my pleasure and joy to relate or talk about my life and vocation, because this renews my inner life, obligations and decisions. It also helps me to persevere and not to easily give up whatever is important and righteous in life.
I was born on 7 May 1966 in Zimbabwe, the sixth of a family of 10 children, four of whom have since died: one died in 1978, as a soldier during the Zimbabwean war, one was murdered by his best friend in 1993 and two died of ill health. I come from a very close Catholic family, which enjoyed the usual sibling rivalry. Both parents of mine were active in our family parish, although my mother was more active than my father was. I would describe my relationship with my mother as having been extremely close and she was the greatest influence on my Catholic faith. I would describe my relationship with my father as having been very good until I wanted to become a priest. My father strongly objected to this vocation of mine since he wanted me to be well educated and earning. At last after almost 15 years, he has now come to accept my vocation, encourages and supports me.
Vocation
I first experienced a vocational desire when I was about 10 or 11 years old, and reasoned that God had spared me during a very sickly childhood through His loving mercy and because He had a mission for me to fulfill in life.
A Jesuit missionary priest visited the mission and its outstations and various schools seriously campaigning for vocations. He was very persuasive, zealous and encouraging in his campaigning and I experienced a deep emotion and inward push and desire to say "Here I am send me". I tried to ignore this feeling but it persisted and I told my parents of my desire. They, and especially my father, were not pleased with me, and refused to discuss the matter. I approached the Jesuit priest and informed him of my intention to become a priest and he told me that I was too young.
I finished my primary education and my parents especially my father, refused to allow me to go to Minor Seminary. My father refused any assistance from the Church as far as studies were concerned. After the second year of my Secondary School, the Diocesan vocation director visited my parents trying to persuade them that I should be removed from the local school and go to Minor Seminary. The diocese was ready to pay half of my school fees, but my father in particular refused completely and said that he wanted to pay for me everything until I finish all my studies and courses he would like me to take.
In 1987,1 wrote my Matric [graduation exams] and having achieved majority I ran away from home to work in the special branch in the Police force; CID (Criminal Investigation Department) while waiting for my Matriculation results. I then enrolled as a diocesan candidate but could not enter the Major Seminary for almost three years until I had passed English language examination.
From 1989 - 90, I worked as school clerk - secretary and receptionist, at one of the Catholic schools in Zimbabwe, where half of my salary was taken by the Church, since I was a diocesan candidate aspiring to be a future priest.
After being so patient and waiting for such a long time. I decided to look for other possibilities in order to achieve my goal - the priesthood, and in 1990, I was accepted to the Servant of Christ the Priest SCP, a Secular Institute, in South Africa. In 1991-92, I did my two years of pre-novitiate and novitiate and in 1993,I made my first profession. Then, I was sent to Lesotho, St. Augustine Major Seminary for philosophical studies. Within a month, a number of us were sent back to South Africa, because our very Institute became bank-rapt and could not pay for our seminary studies.
However, I had the desire to become a member of a proper and stable religious congregation, and applied the Priests of the Sacred Heart. After 6 months of my application I entered the Pre-Novitiate, in 1995 I did my year of Novitiate and in 1996, I was accepted to first vows and started Philosophy from 1996 till 1997. At present I am in 3rd year of Theology in Merrivale-Cedara.
During these years with the SCJ's, I have experienced a deepening in
my prayer life, commitment to the SCJs way of life and spirituality, and
a conviction that there is nothing I would rather do other than be a religious
and a Catholic priest, being involved in working with people both in groups
and as individuals.
INCONTRIAMO UN SCJ
Innocent Mutanyu AM
È sempre un piacere ed una gioia ricordare o parlare della mia vita e della mia vocazione, perché ciò rinnova la mia vita interiore, i miei impegni e le mie decisioni. Mi aiuta anche a perseverare e a non trascurare ciò che è giusto e importante nella mia vita.
Sono nato il 7 maggio 1966 nello Zimbabwe, sesto di una famiglia di dieci figli, quattro dei quali sono già morti; uno è morto nel 1978 mentre era soldato nella guerra dello Zimbabwe, uno è stato ucciso dal suo migliore amico nel 1993 e due sono morti di malattia. Provengo da una famiglia di stretta osservanza cattolica, in cui si godeva ad emularsi a vicenda. I miei genitori erano attivi nella parrocchia, anche se mia madre era più attiva di mio papà, posso dire che la relazione con mia madre era molto stretta ed ella ha avuto un grande influsso nella mia fede cattolica. La relazione con il papà è stata molto buona fino a quando è subentrato il mio desiderio di diventare prete. Mio padre si oppose con forza alla mia vocazione, anche se voleva per me una buona educazione e istruzione. Ora, dopo 15 anni, ha accettato la mia vocazione, mi incoraggia e mi sostiene.
Vocazione
Ho cominciato a sentire il desiderio della vocazione quando avevo 10 o 11 anni, e pensavo che Dio mi aveva assistito durante una fanciullezza di malattia con il suo amore misericordioso e questo perché aveva una missione da affidarmi nella mia vita. Un missionario Gesuita visitò la missione e i suoi dintorni per una campagna nelle scuole di promozione delle vocazioni. Era molto accattivante, zelante nella sua campagna promozionale, tanto che io sentivo una spinta interiore a dire: "Eccomi, manda me". Cercai di dimenticare questo sentimento, ma esso persisteva, per cui dissi ai miei genitori il mio desiderio. Essi, e in modo speciale mio padre, non si mostrarono favorevoli e rifiutarono di discutere questo aspetto. Avvicinai il padre Gesuita e lo informai della mia intenzione di diventare sacerdote e lui mi disse che ero troppo giovane.
Finii la scuola elementare e i miei genitori, in particolare mio padre, rifiutarono di inviarmi al Seminario Minore. Mio padre rifiutò gli aiuti che potevano essere dati dalla Chiesa per i miei studi. Poi, dopo il secondo anno della Scuola Media, il direttore diocesano delle Vocazioni venne a trovare i miei genitori cercando di persuadere i miei genitori a togliermi dalla scuola ed inviarmi al Seminario Minore. La diocesi si impegnava a pagare metà delle spese per la scuola, ma mio padre rifiutò decisamente e disse che voleva pagare tutto fino alla fine dei miei studi che io avessi scelto.
Nel 1987, scrissi per la mia immatricolazione all'università e, essendo maggiorenne, scappai di casa per lavorare nelle Forze di Polizia CID (Criminal Investigation Department), in attesa dei risultati della mia immatricolazione. Intanto mi hanno accolto come candidato diocesano, ma non potevo entrare nel Seminario Maggiore per tre anni fino ad aver superato il mio esame di lingua inglese.
Dal 1989 al 1990 ho lavorato come impiegato in una scuola - segretario e addetto alla ricezione: Era una scuola cattolica dello Zimbabwe e metà del mio stipendio era preso dalla Chiesa, essendo candidato diocesano, aspirante a diventare sacerdote. Dopo aver atteso a lungo, ho deciso di tentare altre strade per raggiungere il mio scopo - il sacerdozio, e nel 1990, venni accolto tra i Servi di Cristo Sacerdote, SCP, un istituto secolare del Sud Africa. Nel 1991-1992 ho fatto i miei due anni di pre-noviziato e noviziato e nel 1993 ho fatto la prima professione. Poi mi sono trasferito nel Lesotho, per i miei studi di filosofia nel Seminario Maggiore S. Agostino. In capo a un mese, un certo numero di noi venne inviato in Sud Africa perché I'Istituto aveva fatto banca rotta e non poteva pagare i nostri studi in seminario.
Nonostante questo il mio desiderio era di far parte di una congregazione religiosa stabile e adatta e chiesi di entrare tra i Sacerdoti del S. Cuore. Dopo sei mesi dalla mia richiesta, sono entrato nel pre-noviziato; nel 1995 ho fatto I'anno di noviziato e nel 1996 ho emesso i voti e iniziato la Filosofia dal 1996 al 1997. Ora sono al terzo anno di teologia a Merrivale - Cedara.
In questi anni con gli SCJ, ho approfondito la mia vita di preghiera, I'impegno alla vita e alla spiritualità SCJ e anche la convinzione di non volere altro che diventare religioso, sacerdote cattolico, e dedicarmi a lavorare con la gente, sia nei gruppi che individualmente.
CONHEÇA UM DEHONIANO |
Innocent Matanyu AM
Minha história
Para mim pe sempre um prazer falar de minha vocação porque ajuda a manter acesa a chama do entusiasmo pelo meu ideal.
Nasci a 7 de maio de 66. Sou o sexto filho numa família de dez, sendo que um deles morreu como soldado na guerra do Zimbábue, em 1978, outro foi assassinado pelo seu melhor amigo em 1991 e outros dois morreram de doença. Venho de uma família muito católica. Meus pais são atuantes na paróquia. Meu relacionamento com meu pai foi bom até que falei em ser padre. Ele foi logo contra. Agora, quinze anos depois ele já aceita a idéia e até me incentiva.
A vocação
Tinha uns 10 prá 11 anos quando me veio a primeira vontade de ser padre. Deus tinha me poupado de uma infância que poderia ter sido doente. Achava que ele me reservava uma missão especial.
Um missionário jesuíta passou por lá em campanha vocacional.O cara era muito convincente e logo senti vontade de ir. Tentei ignorar esta vontade mas acabei contando aos pais. Disso ao jesuíta da minha intenção e ele respondeu que eu era muito novo.
Quando minei a escola primária meu pai não permitiu que eu fosse ao seminário menor. Ele não queria saber de nenhum tipo de estudo em colégio da Igreja. No 2º ano do 2º grau o promotor vocacional da diocese veio lá em casa para convencer meus pais a deixar-me entrar no seminário. A diocese ia assumir os custos e mesmo assim meu pai recusou a proposta e disse que pagava tudo e dava as cartas neste assunto. Nada feito.
Em 1987 me formei e, tendo alcançado a maioridade, saí de casa para trabalhar na polícia, no DEIC. Apresentei-me como candidato na diocese mas tinha que esperar três anos até que superasse os exames de língua inglesa.
De 1987 a 1990 fui porteiro e secretário duma escola católica no Zimbábue e a diocese pegava a metade do meu salário para antecipar apagamento do seminário.
Depois de tanta paciência e espera por tanto tempo acabei procurando outra solução. Assim, ainda em 1990 entrei nos Sevos de Cristo, um Instituto secular de padres, na África do Sul. Fiz o pré-noviciado em 91 e 92, o noviciado em 92 e os votos em 93. Fui mandado para Lesotho estudar no seminário maior Sto. Agostinho. Não deu um mês e uma porção voltou para a África do Sul porque o Instituto abiu falência e não podia mais pagar os nossos estudos.
Eu persistis em ser religiosos e fui pedir para entrar nos Dehonianos. Depois de seis meses, entrei no postulantado, fiz o noviciado em 1995 e os votos em 96. Naquele ano e mais em 97 estudei filosofia. No momento estou no 3º ano de teologia no Instituto Cedara, de Merrivale.
Nesses anos todos com os SCJs, senti um aprofundamento de minha vida de oração, de meu compromisso com a espiritualidade e a vida e cada vez mais concito de minha vocação de ser padre e trabalhar pelas pessoas.
Conoce un SCJ |
Innocent Mutanyu AM
Background
Para mi es siempre un placer y alegría relatar o hablar sobre mi vida y vocación, porque esto renueva mi vida, mis obligaciones y mis decisiones. Me ayuda a perseverar y no dejar fácilmente aquello que es importante y recto en la vida.
Nací el 7 de Mayo de 1966 en Zimbabwe, el sexto de una familia de 10 hijos. Uno de ellos murió en 1978, como soldado durante la guerra de Zimbabwe, otro fue asesinado por su mejor amigo en 1993 y otros dos fallecieron por enfermedad. Procedo de una familia profundamente católica, que disfrutaba la competencia fraterna. Mis padres desarrollaron actividades en nuestra parroquia, aunque mi madre fue más activa que mi padre. Me gustaría describir mi relación con mi madre como extremadamente profunda: ella fue la más grande influencia en mi fe católica. Mi relación con mi padre fue muy buena hasta que quise convertirme en sacerdote. Mi padre se opuso fuertemente a mi vocación porque él quería verme bien educado y trabajador. Después de al menos 15 años, comienza a aceptar mi vocación, a animarme y sostenerme.
Vocación
Experimenté la vocación cuando tenía 10 u 11 años, y razoné que Dios me había cuidado durante mi muy enfermiza infancia a través de su amor misericordioso y porque El tenía una misión con que cumplir en vida.
Un misionero jesuita sacerdote visitó la misión así como varias escuelas seriamente comprometido en una campaña vocacional. Fue muy persuasivo en su campaña y experimenté una profunda emoción y gran empuje y deseo de decir: "Aquí estoy, envíame". Traté de ignorar esos sentimientos pero persistieron y comuniqué a mis padres mi deseo. Ellos, especialmente mi padre, no se pusieron nada contentos conmigo y rechazaron discutir el problema. Me acerqué al sacerdote jesuita y le informé de mi intención de convertirme en sacerdote y me dijo que era demasiado joven.
Acabé mi educación primaria y mis padres, especialmente mi padre, rehusó permitirme ir al Seminario Menor. Mi padre cualquier ayuda de la Iglesia hasta donde llegué en mis estudios. Después, el segundo año de mi Escuela Secundaria, el director diocesano de vocaciones visitó a mis padres intentando persuadirles que debía ser trasladado de la escuela local al Seminario Menor. La diócesis estaba dispuesta a pagar la mitad de mis gastos escolares, pero mi padre en particular rechazó completamente la posibilidad y dijo que él quería pagarme todo hasta que yo acabase todos mis estudios y cursos que yo quisiera tomar.
En 1987 recibí mi Matricula y alcanzada la mayoría de edad comencé a trabajar en una rama especial de la fuerza de Policía: la CID (Criminal Investigation Department) mientras esperaba por los resultados de mi matriculación. Entonces me hice candidato diocesano pero no pude entrar en el Seminario Mayor hasta tres años después cuando pasé el examen de Inglés.
Desde 1989 a 1990, trabajé como secretario y recepcionista en una de las escuelas católicas de Zimbabwe, donde la mitad de mi salario fue tomado por la Iglesia ya que era candidato diocesano y aspiraba a ser sacerdote.
Fue paciente y esperé por mucho tiempo. Decidí buscar otras posibilidades en orden a poder alcanzar el sacerdocio, y en 1990, fui aceptado en los Siervos de Cristo Sacerdote (SCP), un Instituto Secular de Sudáfrica. En 1991-92, hice dos años de prenoviciado y noviciado y en 1993 hice mi primera profesión. Fui enviado a Lesotho, al St. Augustine Major Seminary para los estudios filosóficos. En un mes, cierto número de nosotros tuvo que abandonar Sudáfrica porque nuestro Instituto se quedó en bancarrota y no pudo pagar por nuestros estudios seminarísticos.
De todos modos yo tenía el deseo de convertirme en miembro de una propia y estable congregación religiosa, y aparecieron los SCJ. Tras 6 meses entré en el Pre-Noviciado, en 1995 hice el año de noviciado y en 1996 fue aceptado a hacer los primeros votos y comenzar la Filosofía desde 1996 a 1997. Ahora estoy en el tercer año de teología en Merrivale - Cedara.
Durante estos años con los SCJs, he podido experimentar una profundización
en mi vida de oración, comprometido en el camino SCJ de vida y espiritualidad
y la convicción de que no hay nada que yo pueda hacer que ser un
religioso y un sacerdote católico comprometido en trabajar con el
pueblo sea en grupo como individualmente.