Studentato per le Missioni - 80° della Provincia Italiana
Il 9 dicembre 2000 si è celebrato a Bologna, presso lo Studentato per le Missioni delle due Province Italiane, l'80° anniversario della fondazione della Provincia Italiana. Nello stesso tempo si celebrava anche il 75° dello Studentato per le Missioni.
Alla cerimonia erano presenti, oltre i padri provinciali delle due Province, i rappresentanti delle altre province, nate da quella italiana e, a nome del Consiglio generale, p. Umberto Chiarello.
All'apertura delle celebrazioni vi è stato un intervento dell'arcivescovo di Bologna, card. Giacomo Biffi, che ha ricordato la grande stima e il grande sostegno dato dai vescovi di Bologna al sorgere della nostra opera in quella città. Sono seguite le relazioni: sull'80° della provincia, tenuta da p. Luigi Mostarda, superiore della provincia IS, una relazione storica sullo Studentato e infine la celebrazione eucaristica, con intervento del P. Chiarello, a nome del P. Generale.
Tutto si è concluso con il pranzo fraterno a cui hanno partecipato diversi confratelli, confluiti da tutta Italia e dalle missioni. È stata una vera festa di fraternità e di gioia.
Sguardo storico
All'inizio della guerra 1914-1918 in Italia esistevano solo due case, ad Albino (BG) e a Bologna, che dipendevano dalla Provincia Franco-Belga. Ma poiché ben presto non fu più possibile comunicare con il Superiore Provinciale, che abitava in zona occupata dalle truppe tedesche, la Santa Sede con un indulto nominò Padre Ottavio Gasparri "quasi provinciale" per tutta la durata del conflitto.
P. Dehon, giunto a Roma dopo la liberazione (31 dicembre 1917), trovò questo dato di fatto abbastanza favorevole ad una certa autonomia delle Case italiane dalla Provincia Franco-Belga. E poiché l'esperimento si era dimostrato saggio ed utile, pensò di continuarlo anche dopo la fine della guerra. Tuttavia non volle decidere da sé, ma riflettere e prendere consiglio.
Così, nell'ottobre 1918, scrivendo al Superiore Provinciale Olandese, egli dice: "Nei paesi, ove si vanno sviluppando, i grandi Ordini hanno delle 'vice-province' in attesa che la loro organizzazione sia completa. Vorrei fare una 'vice-provincia italiana'. P. Gasparri potrebbe essere il vice-provinciale. Dica al p. Hermans, mio consigliere, di farmi sapere il suo pensiero".
L'anno dopo il Padre Fondatore ne parla ai Capitolari durante l'Ottavo Capitolo Generale, tenutosi a Heer-Maastricht (oggi Cadier en Keer), Olanda dal 29 al 31 luglio 1919. Forse intuendo le reali difficoltà esistenti all'approvazione della sua proposta (allora c'erano solo due case e dieci religiosi: 4 padri, due studenti e 4 fratelli italiani), p. Dehon non chiede la erezione di una 'vice-provincia', ma di una 'quasi provincia' come aveva già fatto la Santa Sede per il tempo di guerra. Il Capitolo però non ritenne opportuno aderire alla richiesta, e le Case di Albino e di Bologna continuarono a dipendere dalla Provincia Franco-Belga.
Con l'apertura della terza casa di Albisola e la prima professione religiosa di sette novizi, nell'ottobre del 1920, si era costituito un fondamento giuridico più valido ed un nucleo di religiosi più consistente. Inoltre Benedetto XV, che seguiva da vicino lo sviluppo della nostra Congregazione in Italia, non solo era convinto dell'utilità di questa autonomia, ma l'aveva sollecitata a più riprese.
Perciò il 27 settembre 1920 il Consiglio Generale prese la decisione di chiedere alla Santa Sede l'erezione delle case d'Italia in Provincia a sé stante, come di fatto avvenne il 2 dicembre 1920 con il rescritto n. 6302/20. I religiosi che la componevano erano: cinque sacerdoti (compreso lo svizzero P. Roos), otto studenti, quattro fratelli cooperatori e otto novizi italiani, affiancati da sette sacerdoti di altre nazionalità.
Nonostante i molti dubbi, più o meno taciti, sulla sua vitalità e futura efficienza, la nuova Provincia ben presto si rese autosufficiente sia dal lato economico che dal personale estero. Anzi impresse a se stessa un ritmo di sviluppo talmente valido, da portarla in pochi anni al secondo posto nella Congregazione per numero dei suoi membri.
Lo Studentato di Bologna si trasferì, nel 1925, da via Nosadella, presso il santuario della Madonna dei Poveri ,dove era stato accolto dall'arcivescovo mons. della Chiesa (futuro papa Benedetto XV), alla sede attuale di Via Sante Vincenzi ed ebbe uno sviluppo meraviglioso, mentre in via Nosadella si insediava dapprima la Curia provinciale e in seguito il prestigioso Centro Editoriale Dehoniano.
Dalla Provincia Italiana sono sorte cinque province.
- la Provincia Italiana Settentrionale (1960)
- la Provincia Italiana meridionale (1960)
- la Provincia Portoghese (1966)
- la Provincia Argentina-Uruguay (1983)
- la Provincia Mozambicana (1998).
La provincia italiana ha fornito inoltre anche padri per altre missioni e altre province, come il Camerun, il Congo, il Madagascar, l'Albania, le Filippine e l'India, e ha una comunità territoriale in Germania.
Studentato per Le Missione - 80° Anniversary of the Italian Province
In Bologna on December 9, 2000 at the Studentato per le Missione the two Italian Provinces (IM & IS) celebrate the 80° anniversary of the foundation of the Italian Province. At the same time the Studentato is also celebrates its 75° anniversary.
SCJs from the two Italian Provinces were joined in the festivities by representatives from other provinces founded by the Italian provicne and Fr. Umberto Chiarello from the General Curia representing Fr. General.
Cardinal Gioacomo Biffi, archbishop of Bologna open the celebration by noting how much he appreciates the work the scjs have done for the past 80 years in his diocese. Fr. Luigi Mostarda, provincial Superior of the North Italian SCJ Province, gave a presentation on the history of the Studentato and during the liturgy Fr. Umberto Chiarello spoke on behalf of Fr. General.
At the conclusion of the liturgy scjs from all over Italy and the missions took part in a special dinner. It was truly a joyous occasion for all, and a fine experience of fraternity.
Brief History
At the start of World War I there were two scj houses in Italy, Albino (BG) and Bologna. They were part of the French - Belgium Province. But due to the war it became impossible to communicate with the provincial superior in France, since it was behind German lines. In an indult the Holy See named Fr. Ottavio Gasprie as "acting provincial" for the duration of the war.
Fr. Dehon visited Rome after San Quentin was liberated (December 31, 1917) and found that this limited autonomy that existed in the Italian houses was beneficial. Therefore Fr. Dehon considered continuing this system when the war ended, but he decided it best to reflect on this matter and seek the advise of others.
And so in October of 1918 he wrote to the Dutch Province: "Italy has progressed to the point that it is a 'vice-province in waiting' and all the necessary structures are in place. I want to create the Vice-Province of Italy. Fr. Gasparri should be the vice-provincial. Please ask Fr. Hermans what he thinks and let me know."
The following year Fr. Founder spoke to the members of the Eighth General Chapter held from July 29-31, 1919, at Heer-Maastricht (in what is now Cadier en Keer), Holland. Perhaps he foresaw the difficulties that he would have getting his proposal approved. There were, after all, only two houses and 10 religious (4 priests, 2 fraters and 4 brothers). Fr. Dehon did not ask for the creation of a vice-province but instead a 'quasi-province' as created by the Holy See during the war. The Chapter did not see it his way and the houses in Albino and Bologna continued to depend on the French-Belgium Province.
The opening of the third house in Abisola and the first profession of seven novices in October 1920, created valid legal grounds for the establishment of a vice-province. In addition Pope Benedict XV had been following closely the growth of the congregation in Italy, and not only was he convinced of the value of its autonomy but actively supported it.
Therefore on September 27, 1920, the General Council made the decision to ask the Holy See to create the Italian Province and received the decree (6302/20) on December 2, 1920. At the time of its creation the province consisted of: five priests (including Fr. Roos who was Swiss), eight scholastics, four brothers, eight novices and seven priests of varying nationalities.
Notwithstanding the many doubts about its vitality and future, the new province began to work towards self sufficiency. With hard work and steady growth it wasn't too many years before it became the second largest province in the congregation.
The Studentato in Bologna was moved from the Via Nosadella near the Sanctuary of Our Lady of Poverty in 1925 (where the future Pope Benedict XV, worked). Here on the Via Sante Vincenzi it would grow and accomplish many great things. The Via Nosadella became the provincial house and later on the headquarters of the prestigious Centro Editorial Dehoniano.
From the original Italian Province five others have evolved:
Bolonha - Studentato per le Missioni
A 9 de dezembro celebrou-se em Bolonha os 75 anos do Studentato per le Missioni, que é o escolasticado dos dehonianos na Itália, e ao mesmo tempo, os 80 anos de criação da Província Italiana.
Na cerimônia estiveram presentes muitos padres representando as várias províncias oriundas daquela, e o Conselheiro geral, P. Umberto Chiarello.
Na abertura das solenidades esteve presente o arcebispo de Bolonha, cardeal Giacomo Biffi, em sinal do grande apoio que os bispos da cidade sempre deram àquela instituição. Em seguida o Provincial, P. Luigi Mostrada, falou do aniversário da província, depois, na Missa, o P. Chiarello falou em nome do Governo geral.
Um almoço encerrou as celebrações.
Um pouco da história
No começo da guerra de 14 havia duas casas scj na Itália: Albino e Bolonha, que faziam parte da Província Franco-Belga. Com as dificuldades de comunicação com o Provincial, confinado pela ocupação alemã, a Santa Sé tomou a iniciativa de nomear o P. Ottavio Gasparri "quase provincial", com mandato enquanto durasse a guerra.
P. Dehon, ao chegar a Roma em 1918, deparou-se com este dado de fato e com uma certa autonomia das casas italianas em relação à Província. O resultado tinha sido bom e P. Dehon achou bom prosseguir com aquele sistema.
Em outubro de 1918, escrevendo ao Provincial Holandês, dizia: "As grandes ordens contam com vice-províncias nos países onde estão em crescimento. Eu gostaria de criar uma vice-província italiana. Diga ao P. Hermans, meu conselheiro, que ele expresse sua opinião".
Um ano depois o Fundador fala do assunto no Capítulo geral realizado em Maastricht, em julho de 1919. Prevendo as dificuldades, pois na Itália só havia duas casas e uma dezena de religiosos, ele pede a criação de uma "quase província". O Capítulo considerou inoportuna a proposta e não aprovou-a.
Com a abertura de uma terceira casa, em Albisola, e a primeira profissão de 7 noviços, em outubro de 1920, passou a haver fundamento jurídico válido. O Papa Bento XV, que tinha acompanhado o desenvolvimento da Congregação na Itália era favorável e já havia solicitado diversas vezes a criação de uma província italiana.
Assim sendo, em setembro de 1920, o Conselho geral pediu à Santa Sé a ereção da Província o que veio a ocorrer a 2 de dezembro de 1920. A província contava então com 5 padres, um deles suíço, oito fratres, quatro irmãos e oito noviços, e mais sete padres de outras nacionalidades.
A nova província logo firmou sua independência econômica e de pessoal e veio a ser a segunda província em número de religiosos.
O Studentato per le Missioni, mudou, em 1925, para sua sede atual.
Da província Italiana surgiram cinco províncias: