La Delegazione cilena (CH), che ospita l’incontro, è composta, oltre ai due delegati laici e al religioso assessore, di altri sei partecipanti. La Delegazione argentina (AR) è presente con 2 delegati e 2 invitati; la crisi economica nazionale ha impedito una più nutrita rappresentanza e giustifica l’assenza del religioso assessore. La rappresentanza brasiliana è così articolata: 2 dalla BM, 2 dalla BS, 1 dal Maranhão, oltre al religioso assessore della BS. Per l’Uruguay, oltre a un delegato, è presente il religioso assessore. Dietro invito è presente l’Assistente generale scj dalla Curia generale di Roma. Si nota invece l’assenza della Delegazione del Venezuela.
Come è nello stile sudamericano, il 30 aprile sera, in un clima di festa, c’è l’accoglienza delle diverse delegazioni, in cui ogni partecipante si presenta agli altri. Una tale atmosfera facilita il primo contatto, incuriosendosi l’uno all’altro o facendo rivivere momenti di antica conoscenza reciproca.
I lavori dell’Incontro sono iniziati il 1 maggio mattino con la presentazione della situazione socio-economica e religiosa del Cile, per fare conoscere ai convenuti problemi e sfide del paese ospitante. A detta del relatore, Alvaro Rami, la politica economica neoliberale ha messo radici in Cile già dagli anni 70, prima ancora che in altri paesi dell’America Latina; il neoliberalismo è divenuto oggi la forma culturale stessa del paese.
Nella società si sta verificando una secolarizzazione alla cilena con forme di laicismo, agnosticismo, ateismo attivo e atteggiamenti antireligiosi. Nella religiose si predilige una religiosità individuale ed eclettica; c’è proliferazione delle sette religiose e dell’esoterico; mentre la gerarchia ecclesiastica gode di grande prestigio e potere morale nella cosa pubblica, la morale e la disciplina cattolica non fanno presa sulla coscienza dei cristiani: ognuno è "cattolico a modo suo".
Sempre in fase di informazione, le varie delegazioni presentano il cammino dei Laici dehoniani nel proprio paese a partire dagli ultimi due anni, illustrando diversi aspetti: l’impegno pastorale e sociale, promozione della spiritualità dehoniana, temi ed iter formativo, rapporto fra LD e SCJ, autofinanziamento. La situazione dei LD non è identica nei quattro paesi: se in Argentina e Brasile c’è già un modo di procedere consolidato, in Uruguay e in Cile il processo organizzativo richiede ancora rodaggio. Un forte e comune impegno a tutti i paesi è l’ambito sociale, sia come azioni ed iniziative concrete sia come linguaggio acquisito, che dona alla spiritualità dehoniana un’accentuazione tipicamente sociale. P. Dehon, come uomo e sacerdote, viene caratterizzato principalmente dalla sua azione sociale. L’azione pastorale si svolge nell’ambito della Chiesa locale, particolarmente in quelle parrocchie che sono gestite dai religiosi dehoniani. È molto sentita l’adesione alla spiritualità di p. Dehon, in quanto essa qualifica il Laico dehoniano; da questa adesione personale e di gruppo, nasce in molti l’esigenza di trasmetterla ad altri laici per aggregarli o costituirli in nuovi gruppi di laici dehoniani. Tutto ciò è sostenuto da un iter formativo molto serio, con incontri regolari e frequenti di preghiera e di formazione, di ritiri spirituali ed incontri di fraternità festiva. I rapporti dei Laici dehoniani con gli SCJ variano nelle diverse Provincie e Regioni; allo stato attuale sono i religiosi a doversi aprire maggiormente all’idea della Famiglia dehoniana e ai gruppi del Laicato dehoniano, che incalzano. Se l’autonomia organizzativa è piena, l’accompagnamento dei religiosi è ancora necessario per il sostegno formativo. Infine molti, ma non tutti, stanno prendendo coscienza di dover tendere all’autofinanziamento delle proprie attività.
Una comunità profetica dehoniana? Essa si trova in Cile. Un gruppo di famiglie ha la sua casa una accanto all’altra con cortiletti e spazi comuni; esse sono responsabili della Cappella "San Teodoro" del quartiere; dirigono la preghiera e le paraliturgie domenicali, in assenza del sacerdote; sono catechisti dei loro figli e dei ragazzi della zona, sono ministri straordinari per l’Eucarestia e gli ammalati. Ciò che li unisce fra loro, in questo impegno ecclesiale, è la spiritualità dehoniana e la figura di p. Dehon.
Il "Progetto formativo del Laico dehoniano dell’America latina" costituisce il primo tema allo studio. Viene presentata una bozza di progetto, frutto di studi anteriori nei diversi paesi. La bozza si articola in cinque aree: Gesù Cristo, la Chiesa, Padre Dehon, America Latina, Laico dehoniano. All’interno di ogni singola area vengono enucleati diversi temi, che offrono una panoramica completa sull’argomento. Divisi in cinque gruppi di studio, si analizzano i contenuti con il criterio di apportarvi aggiunte, di fare correzioni, di togliere elementi superflui. In assemblea plenaria, si discutono le proposte e si approva il testo definitivo. Ora tutti i gruppi di Laici dehoniani dell’America latina hanno gli stessi temi e contenuti formativi con l’impegno a svilupparli, adattandoli al contesto culturale-ecclesiale del proprio paese. Questo Progetto formativo costituisce un traguardo molto significativo, in quanto servirà a fare emergere lineamenti comuni nel volto del Laicato dehoniano dell’America latina.
Come secondo tema dell’Incontro è allo studio il "Profilo del Laico dehoniano". Tale studio viene preceduto dalla presentazione, fatta da p. Umberto Chiarello, del Documento definitivo del Governo generale sulla "Famiglia dehoniana" (Carta di comunione) e sul "Laico dehoniano" (Proposta di vita). Nelle domande di chiarifica, tutti concordano che la "Famiglia dehoniana" si costruisce intorno al "Progetto di vita evangelica di p. Dehon" e non intorno all’Istituto SCJ. La ragione di fondo è che il carisma di p. Dehon consiste nella sua spiritualità e missione, da tutti partecipata, e non in una determinata e specifica opera apostolica svolta dall’Istituto SCJ. Tutti inoltre concordano che in tanto si può divenire Laico dehoniano, in quanto si assume il "progetto di vita evangelica di p. Dehon" come opzione personale di vita e come vocazione cristiana personale, per cui compito del Laico dehoniano è di incarnare nel suo stato laicale il carisma di p. Dehon.
Brasile (BM, BS) a Argentina (AU) hanno già elaborato il loro "Progetto di vita" o "Profilo del Laico dehoniano"; il Cile dovrà riflettere ed elaborare la sua carta di identità. Obiettivo del prossimo Incontro Latino-americano sarà di estrarre dai vari "Progetti di vita" gli elementi comuni per ottenere un "Profilo del Laico dehoniano Latino-americano". Questo lavoro era stato già avviato nel precedente III° Incontro di Recife; ora c’è già anche una bozza, ma sarà nel prossimo Incontro, che si potrà stendere un testo definitivo.
Prendendo coscienza dell’Anno dehoniano (14.02.2002-28.06.2003), si concorda di celebrare simultaneamente, come gruppi di Laici dehoniani dell’America latina, tre momenti significativi: il 12 agosto 2002 una giornata (Ritiro) di formazione su "Ecce venio" ed "Ecce ancilla"; il 14 marzo 2003 una attività sociale di solidarietà con gli emarginati del proprio ambiente; il 28 giugno 2003 una solenne celebrazione eucaristica seguita da Veglia di preghiera. Ci si impegna a vivere, nel proprio ambiente familiare e professionale, il cammino cristiano alla luce del mistero dell’Incarnazione del Verbo.
Finanziamenti. Come provvedere a finanziare le diverse attività (rivista, incontri, viaggi…) dei gruppi dei Laici dehoniani? Diversi stanno prendendo coscienza che, oltre a garantirsi l’autonomia organizzativa, si deve tendere all’autofinanziamento. Innanzitutto vanno separati i costi per le iniziative locali di un singolo gruppo, per le iniziative dell’insieme dei gruppi della stessa Provincia/Regione (AR, BM, BS, CH, MAR, RBM, URU), i costi per gli Incontri Latino-americano. Il criterio fondamentale dovrebbe essere, per ogni livello, quello dell’autofinanziamento, offrendo lavoro volontario, organizzando lotterie, feste di solidarietà, vendita di oggetti "dehoniani" o articoli artigianali… e ricorrendo all’aiuto reciproco: cosa che alcuni hanno già fatto per pagarsi le spese di partecipazione a questo IV° Incontro Latino-americano. Per i costi degli Incontri Latino-americano, si potrebbe istituire una "Cassa Latino-americana" finanziata dai gruppi delle diverse Regioni/Province con contribuzione volontaria e tenendo conto della situazione economica dei diversi paesi.
Prospettando i futuri Incontri Latino-americani, ci si domanda se non è il caso di gettare le basi per costruire concretamente la Famiglia dehoniana, dato che tutte le componenti condividono la stessa spiritualità. Così, il prossimo Incontro, invece di essere il V° Incontro dei Laici dehoniani con invito alle altre componenti, si potrebbe celebrare il I° Incontro Latino-americano della Famiglia dehoniana. L’assemblea si pronuncia a larghissima maggioranza per l’Incontro della Famiglia dehoniana. Bisogna ora vedere come reagiranno i gruppi di Consacrati, presenti in America Latina, e gli SCJ delle rispettive Province/Regioni.
Per non aumentare i costi e per avere tempo adeguato di preparazione, si decide che l’Incontro Latino-americano avrà cadenza triennale invece che biennale. Così il prossimo Incontro si farà nel 2005 nel periodo di carnevale, quando nella maggioranza del Sud-America ci sono più giorni di ferie. Si decide di tenere il prossimo incontro in Uruguay, al cui coordinamento locale spetterà l’organizzazione dell’accoglienza e lo svolgimento dell’incontro stesso.
Come coordinatore dei Laici dehoniani dell’America latina viene eletto Vicente Arroyo del Cile, cui compete promuovere lo studio degli argomenti stabiliti per il prossimo Incontro Latino-americano.
Infine, come rappresentanti al XXI Capitolo generale degli SCJ vengono eletti Vicente del CH (Eduardo Champlas del CH come supplente) e Maria Adela dell’AR (come supplente Isabel Forte della BS).
Oltre al lavoro in assemblea, vi sono stati altri momenti significativi. A sera del primo giorno c’è stato un gesto di solidarietà, visitando i poveri della strada del quartiere, portando loro cibarie. Al secondo giorno, presso la nostra parrocchia N.S. di Fatima, i gruppi parrocchiali hanno offerto una serata di folclore cileno (Peña folklórica). Come conclusione, al terzo giorno, c’è stata una Messa solenne alla cilena, con musica e canti popolari. Nell’Eucarestia, si è colta l’occasione per il ringraziamento pubblico ai Laici dehoniani cileni per l’accoglienza fraterna e l’ospitalità cordiale prestata da tutti loro. Un grazie speciale per il Superiore Provinciale, p. Teodoro Borst, per la sua costante presenza. Con lavoro volontario, la prestazione gratuita dei servizi di cucina e di alloggio, con la solidarietà dei Laici dehoniani delle parrocchie e dei Collegi SCJ, con il contributo della Provincia CH, tutti essi hanno provveduto all’organizzazione di questo Incontro in un modo esemplare e meraviglioso. Ciò costituisce per loro un momento di crescita come Laici dehoniani cileni aperti all’America latina.
A cura di p. Umberto Chiarello scj
Santiago del Cile, 6 maggio 2002